sulle cronache locale dei quotidiani il candidato della destra per il rinnovo del consiglio comunale di Pontinia propone, dopo il 15 e 16 maggio, la data per le elezioni amministrative, lo svolgimento di un referendum per chiedere ai cittadini di Pontinia quali impianti e progetti chiedono.
Cioè se sono favorevoli a buttare 8 milioni di euro per la centrale a biomasse di soldi pubblici ed avere tutta una serie di prodotti cancerogeni (benzene, diossina, benzo(a)pirene per esempio) oppure ad avere l'aumento delle emissioni in atmosfera, di nanoparticelle aumentando di conseguenza malattie e tumori dell'apparato respiratorio e degli infarti e delle malattie del cuore.
In cambio di 30 posti di lavoro specializzati (quindi forse 3 o 4 per gli abitanti di Pontinia).
Magari favorire la società privata che può speculare aumentando fino al 7% la bolletta dell'acqua senza dover fare alcun investimento.
Oppure dall'altra parte impianti di energia naturale e rinnovabile (impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati): basta coprire il 10% dell'area destinata alla costruzione del PRG per soddisfare tutta l'esigenza domestica, dei negozi e degli uffici del comune di Pontinia.
Senza contare capannoni, pensiline per gli autobus, parcheggi, tutti i fabbricati i zona rurale e l'energia la potremmo anche vendere.
In cambio circa 300 posti di lavoro contro 30.
Passando alla gestione diretta dell'acqua, come da uno studio del comune di Aprilia, non solo non aumenterebbe la bolletta del 7% l'anno, ma può essere ridotta da subito del 30%.
Passando ai rifiuti dalle stesse cronache si legge la volontà, per la destra, di arrivare all'inceneritore. Costo pro-capite circa 800 € (compresi anziani, pensionati, lattanti e minorenni), anche qui aumento di malattie, inquinamento, nanoparticelle, tumori e malattie cardiache. Con l'energia prodotta che è meno di quella consumata per alimentare gli impianti. Si può bruciare solo il 35% dei rifiuti e si produce il 30% di rifiuti speciali per altrettanto discariche speciali. Posti di lavoro 15 (in tutta la provincia).
La raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani produce l'aumento di posti di lavoro (nel comune di Pontinia) di circa 10 unità. Riduce i costi del servizio, recupera energia e materie prima, senza inquinare. Riduce i costi (rispetto alla discarica) di circa 300 mila euro l'anno (per il comune di Pontinia). Quindi ogni cittadino risparmierebbe (rispetto all'inceneritore) quasi mille euro.
Facciamolo subito il referendum, il 15 e 16 maggio.
Chiediamo ai cittadini quale progetto amministrativo:
quello per le aziende multinazionali con pochi posti di lavoro, tanto inquinamento e malattie
oppure quello per far risparmiare ogni singolo cittadino, creare centinaia di posti di lavoro tutelando salute, ambiente ed economia?
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