Luca Telese
Rotondi: il Pdl? Un partito di incapaci, assurdo il pasticcio liste
6 marzo 2010
Il prossimo candidato premier sarà ancora il Cavaliere
Nei giorni della grande polemica sulla mancata presentazione delle liste, ha stupito tutti - proprio lui che è un democristianone sopraffino - con le sue parole di fuoco sui rappresentanti di lista e sui limiti del Popolo della libertà: "Un partito che non è ancora un partito". Ieri, mentre fervevano i preparativi intorno al decreto per riammettere le liste, Gianfranco Rotondi - ministro per l’Attuazione del programma - ha rincarato la dose e ha lanciato una nuova provocazione forte: "Lei dovrà perdonare la mia malizia, ma vorrei approfittare di questa intervista per dire, proprio sul quotidiano più antiberlusconiano che esista in commercio, una parola chiara. C’è qualcuno che si sta facendo strane idee sulle favola di una successione a Berlusconi. L’unico modo per stroncarle sul nascere, definitivamente, è chiarire fin d’ora che il prossimo candidato alle elezioni sarà di nuovo Silvio Berlusconi".
Onorevole Rotondi, in questi giorni ha vestito i panni del coniglio mannaro, tirando le orecchie ai suoi colleghi di partito...
“Ho parlato di ‘incapaci’. Secondo me è ancora la migliore definizione per spiegare quello che è successo".
Lei è un ministro del Pdl che fustiga il suo stesso partito?
"E cosa c’è di strano? Proprio perché ho grandi aspettative non posso non dire che un partito del prestigio del Pdl le liste le può presentare il venerdì, un giorno prima, e non certo il sabato, mezz’ora dopo".
Ai tempi della Dc, però, lo scudo crociato arrivava ultimo...
"Ma sta scherzando? Era una prova di forza, quella. C’era la singolare sfida fra Msi e comunisti per arrivare primi in alto nella scheda, noi potevamo arrivare ultimi. Ma le liste venivano chiuse con un rituale liturgico".
Perché?
"A Piazza del Gesù c’era un ufficio elettorale che faceva impallidire il Viminale. Anzi..."
Cosa?
"Mentre le parlo mi viene in mente che devo consigliare a Berlusconi di riassumere l’onorevole Vannucchi. Sta ancora benissimo, sarebbe sicuramente un passo avanti".
Rispetto al mitico Milioni di sicuro...
"Non mi faccia nemmeno fare paragoni. Le liste venivano proposte in comitato provinciale, poi arrivavano in direzione, e lì solennemente votate".
Non mi dipinga un quadretto idilliaco.
"Per carità, erano lotte feroci. Ma combattute con grande professionalità. La direzione veniva convocata ‘in permanenza’, per tre giorni, e da lì si usciva con liste che viaggiavano come reliquie fino agli uffici elettorali".
Qualche coltellata ci scappava.
"Sì, ma senza pasticci. Le faccio un esempio?".
Prego.
"Nel 1983 epico scontro per il capolista in Toscana. La Dc regionale vuole Gerardo Bianco. La maggioranza del partito, a livello nazionale impone la Falcucci, che passa per un voto".
Risultato?
"Passa la Falcucci. E poi non viene eletta nelle urne, eh, eh...".
Più sano così che con il depennaggio, vuol dire?
"Erano partiti seri, solidi, strutturati".
Il Pdl non lo è?
"Guardi, credo che un partito esista se riesce a presentare delle liste. E’ l’Abc. Altrimenti è come se uno volesse aprire un bar senza saper fare i cappuccini".
Lei sta sgretolando l’immagine del suo stesso partito.
"Alt! Lo sa che io sono quello che ha dato l’idea a Berlusconi?".
Non ci faccia prendere smentite da Palazzo Chigi.
"No, guardi, c’è qui l’onorevole Tanzilli, che fra l’altro corre in Piemonte con la nostra Dc, che mi è testimone oculare".
Questo non toglie che lei sta dicendo cose feroci sul Pdl.
"Perché ho condiviso fortemente l’intenzione, ma non posso chiudere gli occhi sulla drammatica disparità fra queste e il risultato che abbiamo davanti agli occhi".
Parliamo di cosa non funziona a livello politico.
"Oggi il Pdl è un guazzabuglio di correnti, fondazioni, potentati locali, bande politiche che non hanno un’idea comune. Sa quale è il vero problema dei problemi?".
Prego.
"Il partito che è uscito fuori, paradossalmente, è troppo poco berlusconiano".
Anche lei ha la sua corrente.
"Assolutamente casta, dal punto di vista dei giochi di potere. Sa che fra tutti i listini d’Italia non c’è nemmeno un amico che venga dalla mia Democrazia cristiana?".
Il partito moderno e leaderista non ha spazio per i piccoli?
"Dovrebbe essere il contrario: pensi che De Gaulle diceva: ‘I gollisti di sinistra sono le bottiglie più pregiate della mia cantina’".
Qui non ci sono bottiglie pregiate?
"Vedo molta vecchia politica e, cosa più grave...".
Cosa?
"Qualcuno fra di noi si deve essere convinto che il berlusconismo finirà con questa legislatura. E si sta preparando per la successione".
Prima o poi dovrà accadere, o no?
"No. Anzi: è ora di mettere fine alla favola devastante secondo cui bisogna iniziare a scegliere il successore".
Come?
"Spiegando, e facendo condividere a tutto il Pdl fin d´ora, l’idea che il prossimo candidato, il successore di Berlusconi sarà Silvio Berlusconi".
Ma lei non era una colomba?
"Sa che la più piccola delle mie figlie, Federica, ha imparato dalla seconda - Daria - a cantare `Meno male che Silvio c’è?´".
La prima è già candidata?
"Noohhh... ha sette anni".
E la piccola?
"Due e mezzo. Le faccio sentire la registrazione, ce l’ho sul telefonino!".
Cosa pensa di chi è andato in piazza a gridare "contro il golpe"?
"Che è una autentica sciocchezza".
Fate il decreto sulle liste allora?
"In forma interpretativa, credo. Senza forzature".
Volete andare al muro contro muro?
"Mannò, ogni partito ha una morto in casa da piangere".
A che si riferisce, scusi?
"Alle liste soppresse, ovvio".
Glielo dice lei ai radicali?
"Ho già parlato a lungo con Pannella. L’ho trovato animato da spirito costruttivo".
da il Fatto Quotidiano del 6 marzo
Liberi e Forti,
RispondiEliminaper gli incapaci non bisogna andare lontano.
Il sindaco Mochi per surrogarne 11 ha convocato un cosiglio comuale con 9 consiglieri + lui 10.
per questo e' nadato a casa
Ma l’avete candidato in parlamento…. Cos’era una punizione o un premio?
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