siamo pare abituati a che le verità di fatto siano trattate sullo stesso piano delle opinioni, consentendo al potere di piegarle alle necessità della rissa politica del momento.
E' successo anche nel corso di questa campagna elettorale, come abbiamo documentato a proposito della vicenda delle liste.
Su una scala più ampia, e dunque più tragica e pericolosa, è avvenuto in occasione della guerra in Iraq, uno degli eventi più drammatici che tuttora segnano l'inizio di questo millennio.
E' ora di far coincidere la lotta per una alternativa al degrado morale e civile, sociale e politico del nostro paese con quella contro il disastroso occultamento della verità tuttora perpetrato su tutta la vicenda irachena.
Al contrario di Bush e Blair, Silvio Berlusconi non è stato mai chiamato a testimoniare sul suo ruolo nella guerra. Eppure si è reso protagonista di una scelta opposta rispetto agli impegni solennemente assunti di fronte al Parlamento. Si è reso protagonista della menzogna più grande degli ultimi decenni, la più grave per numero di morti. Un crimine ormai documentato da testimonianze e documenti ufficiali, secondo i quali l'unica vera alternativa alla guerra, rappresentata dalla possibilità concreta che il dittatore iracheno andasse in esilio, è stata attivamente boicottata per poter procedere all'intervento militare.
http://www.boninopannella.it/verita
La verità non potrà riportare in vita le 100.000 vittime della guerra irachena, né ridare una casa ai 4 milioni e 700 mila rifugiati, e forse non riuscirà neanche a porre un argine ai danni politici inferti alla causa della democrazia e della libertà nel mondo arabo.
Potrà però ristabilire la fiducia nella possibilità del ritorno - negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in tanta parte del mondo - al rispetto dello stato di diritto, della democrazia, del rispetto del proprio paese e della parola data.
Potrà rendere note all'opinione pubblica internazionale le alternative alla guerra, perché un domani non si riproponga come unica soluzione per rimuovere un dittatore dal potere o fronteggiare minacce alla sicurezza internazionale.
Il Partito radicale ha raccolto in questi anni prove inconfutabili sulle responsabilità del conflitto iracheno. Aiutaci a trasformarle in un'istruttoria internazionale. Finanzia con una donazione questa campagna:
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Nelle prossime settimane una delegazione del Partito radicale dovrà recarsi in alcuni Paesi arabi per istruire il procedimento di accusa. Anche un piccolo sostegno potrà contribuire a questo ambizioso obiettivo.
Grazie,
Marco Pannella
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