Più volte si è accennato all’opportunità del dialogo tra aziende ed enti locali per una serie di motivi evidenti e condivisibili.
Per diminuire i tempi di approvazione dei progetti, migliorare gli investimenti, aumentare le opportunità occupazionale, affrontare e risolvere le problematiche locali, di scelte territoriali, economiche, sociali, sanitarie e ambientali.
Quindi realizzare opere attinenti e compatibili con il territorio, sviluppando e implementando le potenzialità locali.
Allo stesso modo evitare in modo chiaro ed eloquente tutti quei progetti ed impianti incompatibili o che possono danneggiare quanto di buono si è costruito e si sta migliorando nel tempo.
Lo stesso discorso è stato più volte ribadito proprio a proposito dei progetti delle centrali elettriche, incompatibili territorialmente ed economicamente con l’intera pianura pontina e con le circostanti colline.
Una decina di posti di lavoro non vale certo la servitù imposta ad un territorio con le emissioni altamente inquinanti e dannose, con effetti irreversibili sul territorio e sull’agricoltura che vedrebbe irrimediabilmente danneggiata le speranze nella qualità riconosciuta dei prodotti.
Forse proprio per dimostrare la disponibilità al dialogo e al confronto sereno, per offrire una possibilità di confronto senza contrasti le ditte che propongono questi progetti, incompatibili con il territorio, ma anche con i piani energetici provinciale e regionale, continuano ad arrivare ricorsi.
Questa volta la ditta che propone la turbogas e il dialogo ha fatto pervenire 2 ricorsi n. 17320 e 17321 di protocollo in data 24 luglio al comune di Pontinia, contro lo stesso comune, ma anche ministero dell’interno, dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza, corpo nazionale dei vigili del fuoco, direzione regionale del Lazio, comitato tecnico regionale per il Lazio, indirizzato al TAR di Laztina con riferimento al R.G. 528/2009 e 267/2009 (motivi aggiunti) (il ricorso rinviato all’udienza presso il TAR di Latina fissata il 19/11/2009).
Chiedendo in entrambi i ricorsi, l’annullamento previa sospensione dell’esecuzione:
a) della deliberazione del consiglio comunale n. 32 dell’8.7.2009 avente per oggetto: “rischio di incidenti rilevanti RIR approvazione” ivi compresi gli allegati;
b) elaborato tecnico di pianificazione urbanistica in prossimità degli stabilimento a rischio di incidente rilevante (RIR) del 6 luglio 2009, tavola 1 corografia sc. 1:10.000, tav. 2 quadro di unione catastale; tav. 3 planimetria catastale;
c) del provvedimento del Sindaco di Pontinia prot. 12448 avente ad oggetto: centrale elettrica a ciclo combinato da circa 400 MW in località Mazzocchio – area industriale. Richiesta di dichiarazione di compatibilità territoriale. Risposta all’istanza dell’AceaElectrabel Produzione”;
d) di ogni altro presupposto, collegato, connesso, antecedente o successivo (considerazione non si sa mai dov’essere emettere altri atti da qui all’eternità noi comunque siamo contrari, lo vogliamo oppure no questo benedetto dialogo?), con particolare riferimento alla relazione tecnica avente per oggetto: “rischio di incidente rilevante – relazione”.
Ovvio che il tavolo tecnico comunale di Pontinia in difesa del territorio, contro l’aumento di emissioni e quindi contro i progetti che vanno ad aggravare l’impatto sulla sicurezza, sulla salute e sull’ambiente, cioè i progetti delle centrali elettriche prospettate, si aspettasse questi ulteriori ricorsi
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