Richiesta annullamento conferenza dei servizi amministrazione provinciale del 13 gennaio
In un articolo, a proposito del tavolo tecnico per studiare il progetto, è stato da me definito anti – biomasse, in effetti non è corretto, sarebbe stato più giusto definirlo anti esagerazione (le dimensioni dell’impianto secondo un rappresentante della Ditta).
Se si leggono i vari studi, analisi, proposte di piano e di impianto in materia, ma soprattutto ascoltando l’intervento presso la Confindustria del rappresentante della ditta proponente è evidente che questo impianto alla provincia di Latina non serve.
Lo studio allegato al piano energetico provinciale arriva ad ipotizzare un massimo di 10 mila ettari di piantagioni, mentre il progetto ne prevede 16 mila (significativa la tabella 1 del potenziale da fonti energetiche rinnovabili http://www.provincia.latina.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3094)
Se si esamina il management summary (http://www.regione.lazio.it/binary/web/ambiente_news/PER_Management_summary.1215183032.pdf) allegato alla proposta di piano energetico regionale addirittura le biomasse non vengono nemmeno considerate per la produzione di energia elettrica, bensì nel capitolo 2.2. calore e biocombustibili.
Se si prendono gli studi, i convegni, per esempio della Regione Lombardia (http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/admin/rla_Documenti/1-2160/RIVA.pdf) vengono confermate tutte le affermazioni del rappresentante della ditta proponente sul dimensionamento spropositato dell’impianto, sulla mancanza di compatibilità territoriale, sulla mancanza di indotto e sulla necessità di reperire fuori regione la massa da incenerire.
Fatte queste premesse sulla quale sono tutti d’accordo (ditta proponente, regione Lazio, provincia di Latina, comune di Pontinia) cioè che il progetto non può rispondere né alla definizione di certificati verdi, né di finanziamento per la filiera corta previsti dalla legge Finanziaria 2008 (legge 24-12-2007 n. 244, art. 2, commi da 143 a 149) e dal collegato» (legge 29-11-2007 n. 222, conversione del decreto legge 1-10-2007 n. 159, vedi art. 26, comma 4-bis).
Rimangono poi, irrisolti, ancora una volta i problemi dell’uso delle ceneri prodotte dall’inceneritore che sono rifiuti speciali.
Quindi se appare chiaro che l’impianto avrà necessità di essere alimentato da altri comuni, oltre a Pontinia, da altre province, oltre a Latina, da altre regioni, oltre al Lazio, non si capisce come mai alla conferenza dei servizi di approvazione di un progetto incomprensibile dal punto di vista della programmazione della provincia di Latina e della Regione Lazio in materia, non vengano coinvolti gli altri enti territoriali interessati.
Nel frattempo è arrivata anche la sentenza del TAR della Sicilia (Catania Sez. I-24 novembre 2008 n. 2241) che in merito alla nozione di “comuni interessati”, a proposito della valutazione di impatto ambientale amplia il concetto andando ben oltre la semplice definizione territoriale.
Difatti afferma che i comuni interessati, oltre a quello dove è ubicato amministrativamente l’impianto, sono anche quelli che sono comunque destinatari di possibili effetti o ricadute ambientali del progetto proposto.
Sembra evidente che un impianto di questa portata vada ampliato all’analisi e alla partecipazione di cittadini e di Enti competenti territorialmente, oltre a quelli citati nella convocazione.
In caso contrario questi enti e cittadini potrebbero chiedere l’annullamento del procedimento.
Per questi motivi ho inviato richiesta di annullamento della conferenza invitando Enti locali e cittadini a fare altrettanto, sperando che si arrivi, in tal modo, alla programmazione territoriale partecipata e condivisa in un progetto gestionale che vada oltre il limite troppo breve di 12 anni previsto sempre dal rappresentante della ditta proponente.
Sarebbe ora che tale programmazione territoriale più che da asettiche conferenze dei servizi o da aule dei tribunali avvengano con un dibattito consono e aperto, non solo sulle pagine dei giornali o delle varie emittenti, (che ringrazio ancora una volta dell’ospitalità e del servizio di informazione necessario da loro svolto) ma pubblicamente verso quel bene comune da tutti auspicato.
Pontinia 10 gennaio 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
ALL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI LATINA fax 0773/401659
Alla Regione Lazio fax 0651686704
Al Sindaco del Comune di Pontinia fax 0773/841200
Al Dirigente del Dipartimento di prevenzione AUSL Latina Servizio Igiene Pubblica 0773 6553919
Al Dirigente dell’Arpa Lazio 0773 402929
Alla Soprintendenza dei beni archeologici del Lazio
Al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Latina
Alla Società TERNA spa
All’Ufficio delle Dogane di Gaeta
Al Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma-Latina
Alla Ditta Pontinia Rinnovabili srl
Al Parco Nazionale del Circeo
Al Signor Sindaco del Comune di Maenza fax0773 951188
Al Signor Sindaco del Comune di Priverno fax 0773/903 581
Al Signor Sindaco del Comune di Roccagorga
Al Signor Sindaco del Comune di Roccasecca dei Volsci
Al Signor Sindaco del Comune di Sabaudia fax 0773/513166
Al Signor Sindaco del Comune di Sezze Fax 0773-803809
Al Signor Sindaco del Comune di Sonnino
Al Signor Sindaco del Comune di Terracina fax: 0773.707223
Al Capogruppo del gruppo dei Verdi in Parlamento Europeo onorevole Monica Frassoni
Oggetto: richiesta di rinvio della conferenza dei servizi per mancata convocazione a tutti i comuni interessati
Riferimento, oggetto: D.Lgs. 59/2005 Domanda di autorizzazione integrata ambientale. Convocazione conferenza dei Servizi Decisoria. Ditta Pontinia Rinnovabili srl. Loc. Mazzocchio – Pontinia (LT)
Prot. 84270 del 15/12/2008
Vista la convocazione della conferenza dei servizi, avente per oggetto: D.Lgs. 59/2005 Domanda di autorizzazione integrata ambientale. Convocazione conferenza dei Servizi Decisoria. Ditta Pontinia Rinnovabili srl. Loc. Mazzocchio – Pontinia (LT), Prot. 84270 del 15/12/2008,
considerato che le emissioni e l’impatto ambientale dell’impianto progettato ha effetti nei comuni limitrofi sia per vie delle emissioni atmosferiche, scarichi nei corsi d’acqua, nelle falde acquifere, nel traffico e nelle infrastrutture, nell’economia e nell’agricoltura, anche per effetto dei venti e degli agenti atmosferici, almeno dei comuni di Maenza, Priverno, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Sabaudia, Sezze, Sonnino e Terracina,
letta la sentenza del TAR della Sicilia Catania Sez. I-24 novembre 2008 n. 2241 in merito alla nozione di “comuni interessati” che afferma: La nozione di “comuni interessati”, non può essere rapportata ad un criterio meramente territoriale. Invero, il bene ambiente, nella sua oggettività, non e' riconducibile alla delimitazione amministrativa delle competenze degli Enti locali, ben potendo essere oggetto di interessi molteplici e concorrenti di più Enti locali, a seconda delle esternalità proprie del bene stesso. (cfr. Consiglio di Stato, V, 17 maggio 2005, n. 2460). D'altronde, una nozione più ampia di pubbliche amministrazioni che include nel novero di quelle legittimate a partecipare al procedimento di non solo i Comuni territorialmente interessati, ma anche quelli che sono comunque destinatari di possibili effetti o ricadute ambientali del progetto proposto si trova nella direttiva 85/337/CEE il cui art. 1 comma 2 include nel "pubblico interessato" gli enti che subiscono o possono subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale e dunque conferma, in maniera sistemica, che la nozione di “Comuni interessati” va correlata non al territorio, ma alle concrete ricadute ambientali di un determinato progetto sottoposto. I Comuni che hanno titolo a partecipare alla procedura, sono pertanto tutti quelli che si trovano in un legame territoriale di prossimità o nella titolarità, giuridica o di fatto, di qualsiasi altro tipo di interesse sostanziale, consistente in una relazione effettiva e comprovata di utilità con una o più matrici ambientali correlate al progetto.
Appare chiaro che non tutti gli enti pubblici portatori di interesse pubblico non sono stati né invitati a partecipare al procedimento, né messi in condizione di poter esprimere osservazioni, poter richiedere prescrizioni a salvaguardia della salute pubblica.
Pertanto per evitare qualsiasi contestazione, ricorso che possa far annullare il procedimento o comunque far ritardare ulteriormente l’iter, anche con danno della stessa Ditta Proponente, si invita a valutare l’applicazione sia della sentenza sopra richiamata, sia della normativa vigente invitando tutti gli Enti territoriali portatori di Enti pubblici a partecipare alla conferenza, previo l’invio della documentazione progettuale.
La presente viene inviata in qualità di cittadino residente nel comune di Pontinia, nonché in qualità di tecnico incaricato dal comitato locale intercomunale.
Ringraziando per l’attenzione, rimanendo in attesa di conoscere eventuali determinazioni in materia, si inviano distinti saluti.
Pontinia 9 gennaio 2009 Giorgio Libralato
hai letto le nostre osservazioni?
RispondiEliminaSì. Come già detto ieri servono un insieme di osservazioni e motivazioni tecniche, amministrative, politiche, sociali, ambientali, economiche e produttive. Speriamo di fare un buon lavoro.
RispondiEliminasono sicuro che se collaboriamo faremo un ottimo lavoro
RispondiEliminasicuramente
RispondiEliminaLiberi e Forti.
RispondiEliminail vice sindaco di Mochi, nonostante l'assessore Novelli e lui, firmavano un documento di annullare la conferenza dei servizi perche la Green Power non ha sottoscritto la convenzione, nella quale si specificava bene le materie da bruciare, appunto il vice sindaco e l'assessore all'attività produttive e turismo, ( all'insaputa di Novelli ) si presentavano e votavano a favore. Per questo Mochianche è andato a casa.
Oggi il Vice sindaco di tombolillo che fà?
Se è favorevole firmano per mandare a casa Tombolillo?
I saggi di una volta dicevano che chi ha fatto una cosa una volta, la può fare la 2., la 3., ecc. La vicenda è intricata e sarà difficile sbrogliarla.
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