Quali erano, nel 2004 gli elementi principali del centro sinistra nella campagna elettorale per le provinciali?
Ambiente e mobilità (no all’autostrada), ambiente e rifiuti (no alla discarica e all’inceneritore), ambiente e diritti civili (no alla mercificazione dell’acqua, gestione corretta dell’intero ciclo), la sanità.
A quattro anni e mezzo da quelle elezioni che hanno visto l’ennesimo trionfo della destra cosa è cambiato?
A 6 mesi dalla prossima tornata delle provinciali quali saranno i temi?
Ancora la mobilità.
Nessun passo avanti da allora è stato fatto, nessuna nuova strada o infrastruttura, la metro Latina sembra accantonata definitivamente, il piano del traffico è rimasto nel limbo, il raddoppio della Bassianese e della SR 156 tra Borgo San Michele e il Piccarello, già finanziato da più di 10 anni, nessuno ne parla più forse per pudore.
Il tanto decantato servizio pubblico se non è peggiorato sicuramente non ha avuto miglioramenti significativi.
Il progetto della SR 156 ancora non ha la sua fisionomia definitiva.
I rifiuti, è scaduto il commissariamento del piano provinciale senza risultati e il nuovo piano somiglia più a una guerra tra poveri con l’inceneritore sospeso (per la destra) da Borgo Montello a Doganella a Mazzocchio.
Per il PD nell’area nord (Aprilia, Cisterna, Cori o Roccamassima?) “piccolo”, “medio” o “adulto” che sia sempre di diossina, polveri sottili, nanoparticelle, cioè tumori e malattie gravi saranno.
Che potrebbero viaggiare e colpire, come la storia insegna, anche a decine di km.
La gestione dell’acqua è diventato un caso nazionale da manuale del diritto (si fa per dire).
Chissà se qualcuno ha fatto i conti delle spese legali per cause pubbliche e private, amministrative e penali o di diritto civile sostenuto dalle amministrazioni comunali che spesso si devono difendere addirittura da quella provinciale (anche dello stesso colore politico) se non da un ente pubblico provato che comunque, quelle spese gravano sulla gestione e quindi sulle tariffe.
La sanità? Lasciamo perdere.
A questi problemi che forse non sono stati risolti perché amministrazione provinciale e regionale (da metà 2005) “non si prendono” o perché la stessa amministrazione provinciale non sempre è sulla stessa linea di quelle di Aprilia o di Cori, Sabaudia, Anzio, Pontinia, Bassiano e Formia, se ne aggiungono altri.
Qui arriviamo ai porti (da Nettuno anche se è fuori provincia sappiamo che un eventuale ampliamento porterà erosione nella nostra costa) a quelli di Foceverde, Rio Martino, San Felice Circeo, Terracina, Formia, e scusate se ne ho dimenticato qualcuno.
Ma anche all’energia.
L’energia solare, rinnovabile e naturale è ancora, quando va bene, alla fase dello studio o delle prime timide realizzazioni, quando la Germania (solo per citare un caso) ci insegna che capacità ridotte (rispetto all’Italia) per l’esposizione solare, incrementa l’occupazione annuale di oltre 50 mila unità annualmente.
E dire che la provincia di Latina perde migliaia di posti di lavoro l’anno, quando potrebbe avere un saldo attivo…
Invece si contrastano progetti superati (l’inceneritore), con saldo economico ed energetico negativo (ancora l’inceneritore), che non producono indotto, non aumentano posti di lavoro (10 in più non è certo significativo), ma che aumentano emissioni, polveri sottili, malattie, aggrediscono l’agricoltura, aggravano la situazione sanitaria e consumano risorse finite.
Senza contare che nessuno li vuole (amministrazione provinciale e comuni limitrofi, cittadini) non sarebbe più saggio convogliare le energie pubbliche e private verso progetti positivi che risolvono i problemi dei cittadini anziché crearli?
Pontinia 12 ottobre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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