Sicuramente il comune di Pontinia saprà cogliere quest’importante ed auspicata opportunità.
I verdi e gli ambientalisti di Pontinia e della provincia ne parlavano da anni, nelle assemblee e dibattiti pubblici, rientrava già nelle primarie del 2005.
Il finanziamento dei programmi dei comuni diretti alla valorizzazione ed al potenziamento dei centri commerciali naturali, annualità 2008 saranno sicuramente interessanti per le aziende agricole del comune di Pontinia.
Poi dopo la questione dei centri commerciali prima dell’ex Mira Lanza poi di quello adiacente la scuola media nel centro di Pontinia, grazie sempre alla proposta di verdi ed ambientalisti, la vendita diretta dei prodotti è diventata di pubblico dominio e proposto anche nei comuni vicini.
Anzi adesso è diventata la parola d’ordine, insieme all’agricoltura di qualità, alla vendita diretta produttore-consumatore, alla necessità di migliorare la qualità, di controllare alla fonte la produzione, alla riduzione del prezzo, eliminando passaggi inutili e conseguenti aumenti.
Anche l’ambiente ci guadagna con il famoso ormai acquisto a km zero.
Adesso dopo i vari progetti di opere pubbliche e relativi critiche, la proposta di nuovi centri commerciali anche sul Tavolato quest’opportunità sarà sicuramente colta nel comune di Pontinia.
Visto anche l’attivismo e le capacità imprenditoriali di chi ha saputo ampliare le opportunità con la trasformazione dei prodotti (latte e carne) e la vendita diretta all’interno dell’azienda che proprio a Pontinia ha saputo dare l’avvio con ottimi riscontri per qualità e mercato.
Sarà anche l’ennesima dimostrazione che la centrale a turbogas a Pontinia non solo è inutile, ma anche dannosa.
Pontinia 30 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
OGGETTO: Avviso pubblico per il finanziamento dei programmi dei Comuni diretti alla valorizzazione
ed al potenziamento dei centri commerciali naturali. Annualità 2008.
IL DIRETTORE REGIONALE ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la Legge regionale 28 aprile 2006 n. 4 recante “Legge finanziaria regionale per l’esercizio
2006” la quale, all’art. 113, prevede finanziamenti regionali ai programmi, finalizzati alla valorizzazione ed
al potenziamento dei centri commerciali naturali, presentati dai comuni;
VISTO in particolare il comma 4 dell’art. 113 della citata Legge regionale n. 4/2006 a norma del
quale la Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, adotta un regolamento che
disciplini:
a) le modalità per la presentazione dei programmi;
b) i criteri e le modalità per la selezione di tali programmi e per la formazione della relativa
graduatoria;
c) l’individuazione delle spese ammissibili, l’individuazione dei criteri di determinazione dei
finanziamenti nonché le modalità per la loro concessione;
VISTO il Regolamento regionale n. 12 dell’11 agosto 2008 recante: “ Nuove norme relative ai centri
commerciali naturali in attuazione ed integrazione dell’art. 113 della legge regionale 28 aprile 2006 n. 4
(Legge finanziaria regionale per l’esercizio finanziario 2006)”;
RITENUTO di dare esecuzione all’art. 5 del citato regolamento n. 12/2008 tramite l’adozione di un
avviso pubblico;
ACCERTATO che alla copertura degli oneri si provvede con le somme stanziate per l’esercizio
finanziario 2008 sui Capitoli B32515 “Investimenti a sostegno della valorizzazione e del potenziamento dei
centri commerciali naturali” e B22102 “Fondo unico regionale per lo sviluppo economico e le attività
produttive (L.R. n. 10 del 14/1/1987)”;
RITENUTO di dover approvare l’allegato A, facente parte integrante della presente
determinazione, concernente “Avviso pubblico per il finanziamento dei programmi dei Comuni
diretti alla valorizzazione e al potenziamento dei centri commerciali naturali”;
DETERMINA
di approvare l’allegato A, facente parte integrante della presente determinazione, recante “Avviso pubblico
per il finanziamento dei programmi dei Comuni diretti alla valorizzazione ed al potenziamento dei centri
commerciali naturali”.
Il presente atto sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Allegato A
REGIONE LAZIO
ASSESSORATO
Piccola e Media Impresa, Commercio ed Artigianato
e Direzione Regionale alle Attività Produttive
AVVISO PUBBLICO
Finanziamento dei programmi dei Comuni diretti alla valorizzazione ed al potenziamento dei
centri commerciali naturali
Annualità 2008
PARTE I – NOTIZIE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Articolo 1 – FINALITÀ e SOGGETTI BENEFICIARI
1. La Regione Lazio, in attuazione di quanto disposto dal Regolamento regionale n. 12 dell’11 agosto 2008,
finanzia i programmi dei Comuni del Lazio e dei Municipi del Comune di Roma, diretti alla valorizzazione
ed al potenziamento dei centri commerciali naturali così come definiti all’art. 113, comma 2, della Legge
regionale 28 aprile 2006 n. 4 e dal Regolamento regionale 12 dell’11 agosto 2008.
Articolo 2 – DEFINIZIONE DI CENTRO COMMERCIALE NATURALE ed ESCLUSIONI DAL
FINAZIAMENTO
1. E’ definito centro commerciale naturale un luogo complesso e non omogeneo, sviluppatosi nel tempo
anche senza programmazione unitaria, concepito come spazio unico ove opera un insieme organizzato, anche
in forme societarie, di esercizi commerciali, esercizi di somministrazione, strutture ricettive, attività
artigianali e di servizio, aree mercatali, eventualmente integrato da aree di sosta e di accoglienza e da sistemi
di accessibilità comuni.
2. Sono esclusi dal finanziamento i programmi afferenti a centri commerciali naturali non rispondenti alla
definizione descritta al precedente comma o che presentino un numero di esercizi commerciali inferiore alle
10 unità complessive.
Articolo 3 – OBIETTIVI E CONTENUTO DEI PROGRAMMI COMUNALI
1. Sono finanziabili i programmi che perseguono i seguenti obiettivi:
a) la realizzazione di infrastrutture e di servizi adeguati alle funzioni distributive e alle esigenze dei
consumatori, considerando l’impatto ed il ruolo delle attività commerciali rispetto al contesto
socio-economico e territoriale interessato;
b) la promozione e la valorizzazione di uno spazio commerciale omogeneo;
c) l’integrazione dell’attività commerciale anche con eventi di interesse culturale e di spettacolo;
d) la valorizzazione delle attività economiche, con priorità per le forme di innovazione dei prodotti e
dei servizi offerti;
e) la promozione della distribuzione commerciale delle produzioni tipiche locali;
f) la crescita delle funzioni informative svolte dal sistema distributivo per la promozione turistica e
culturale del territorio;
g) la costituzione di organismi di gestione unitaria dei centri commerciali naturali, anche attraverso
associazioni di strada, che ne garantiscano lo sviluppo, il potenziamento e l’evoluzione nel tempo;
h) la crescita e l’associazionismo delle piccole e medie imprese commerciali.
2. I programmi comunali devono contenere una dettagliata descrizione degli obiettivi perseguiti e degli
interventi proposti, degli aspetti innovativi e delle modalità attuative degli interventi stessi nonché dei relativi
costi.
3. I suddetti programmi possono altresì prevedere, ai fini della redazione degli stessi, la stipula di apposite
convenzioni fra l’ente beneficiario del finanziamento e le organizzazioni delle imprese del commercio
rappresentative a livello provinciale, anche per il tramite dei centri di assistenza tecnica di cui all’articolo 6
della legge regionale 18 novembre 1999, n. 33 e successive modificazioni;
Articolo 4 - MODALITA’ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DEI PROGRAMMI E DELLE
DOMANDE DI AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI
1. I programmi e le domande di ammissione ai finanziamenti regionali, redatte su carta intestata e
debitamente sottoscritte dal Sindaco oppure, per il solo Comune di Roma, dal Presidente del Municipio
interessato devono essere presentate, in busta chiusa, a partire dalla data di pubblicazione del presente
avviso sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio ed entro le ore 12,00 del quarantacinquesimo giorno dalla
data di pubblicazione, esclusivamente presso l’accettazione postale della Regione Lazio sita in Roma, Via
Rosa Raimondi Garibaldi n. 7, e dovranno riportare la seguente dicitura:
Alla REGIONE LAZIO
Direzione Regionale alle Attività produttive
Area Commercio - CCN
Avviso pubblico Centri Commerciali Naturali – Anno 2008
2. La domanda di cui al precedente comma dovrà contenere, a pena di esclusione:
a) la denominazione del programma;
b) il nominativo del responsabile del programma e/o referente tecnico per qualsiasi attività relativa al
programma comprese quelle informativa, di controllo, di monitoraggio e per qualsiasi richiesta in
merito al programma stesso da parte della Regione Lazio, con l’indicazione dell’indirizzo per la
corrispondenza, numero telefonico, numero di fax ed indirizzo di posta elettronica;
c) una relazione descrittiva del programma comprensiva di:
1. costi dettagliati dei vari interventi
2. valutazione dell’efficacia degli interventi stessi sull’economia locale e in particolare sulla
rivitalizzazione e qualificazione del sistema distributivo nel territorio
3. indicazione numerica degli occupati presenti negli esercizi commerciali inseriti nell’area del
centro commerciale naturale
4. previsione numerica dell’occupazione aggiuntiva e/o salvaguardata;
d) copia conforme della delibera della Giunta comunale che approva il programma, indica le modalità
attuative degli interventi e provvede alla copertura finanziaria di almeno il 50% degli stessi;
e) planimetria con localizzazione e perimetrazione dell’area che delimita il centro commerciale
naturale;
f) copia conforme dell’atto costitutivo dell’organismo unitario di gestione, ove previsto, sottoscritto in
data precedente la presentazione della domanda;
g) elenco delle imprese localizzate nel centro commerciale naturale , suddivise in:
1. imprese commerciali di vicinato
2. medie imprese
3. imprese di somministrazione di alimenti e bevande
4. botteghe artigiane
5. imprese di servizi
h) dichiarazione sottoscritta dal Sindaco o, per il solo Comune di Roma, dal Presidente del Municipio,
di non aver ottenuto finanziamenti, contributi od incentivi da Enti pubblici per i medesimi interventi
previsti in programma.
PARTE II - NOTIZIE PER L’OTTENIMENTO DEL CONTRIBUTO
Articolo 5 – ISTRUTTORIA E VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI
1. All’istruttoria e alla valutazione dei programmi provvede la Direzione Regionale alle Attività Produttive
avvalendosi di un apposito nucleo di valutazione il quale redige le graduatorie di ammissione ai
finanziamenti. A parità di punteggio si segue l’ordine di presentazione delle domande.
2. Le graduatorie sono approvate dal Direttore del Dipartimento Economico e Occupazionale, salvo delega al
Direttore della Direzione Regionale alle Attività Produttive e sono pubblicate sul Bollettino Ufficiale della
Regione Lazio.
Articolo 6 - CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI
1. Tutti gli interventi devono riguardare l’area di pertinenza del centro commerciale naturale.
2. I programmi comunali sono valutati attribuendo i seguenti punteggi alle azioni e agli interventi proposti:
a) presenza o costituzione di un organismo unitario di gestione del centro commerciale naturale, punti
10;
b) riqualificazione urbana mediante:
1. azioni di marketing territoriale (n. 2 punti per ogni azione per max punti 20);
2. interventi di arredo urbano (n. 2 punti per ogni azione per max punti 20);
3. azioni per la promozione di prodotti artigianali tipici (n. 2 punti per ogni azione per max
punti 20);
4. interventi finalizzati all’incremento dei flussi turistici (n. 1 punto per ogni azione per max
punti 15);
5. azioni mirate alla tutela dei locali e delle botteghe storiche (n. 5 punti per ogni azione per
max 25 punti);
6. interventi migliorativi in materia di trasporto pubblico (n. 5 punti per ogni azione per max 25
punti);
d) coordinamento e sviluppo di servizi comuni (n. 2 punti per ogni azione per max 10 punti);
e) interventi migliorativi in materia di logistica (n. 2 punti per ogni azione per max 10 punti);
f) coinvolgimento attivo delle attività artigianali e di servizio presenti nell’area interessata (n.2 punti
per ogni azione per max 10 punti);
g) strumenti di tutela a garanzia dei livelli occupazionali e della qualità del lavoro, punti (n. 5 punti per
ogni azione per max 25 punti);
h) azioni volte a migliorare e a favorire la corretta informazione e comunicazione al consumatore (n. 2
punti per ogni azione per max 20 punti)
2. Sono attribuiti i seguenti punteggi aggiuntivi:
a) ai comuni già finanziati con determina dirigenziale n. 3130 del 7.12.2006 e che abbiano
regolarmente ultimato il programma entro i termini fissati, punti 100;
b) ai comuni beneficiari del primo scorrimento, individuati con determina dirigenziale n. 2604 del
19.10.2007 e che non abbiano rinunciato al finanziamento, punti 40;
c) ai comuni beneficiari del secondo scorrimento, individuati con determina dirigenziale n. 1165 del
3.6.2008 e che non abbiano rinunciato al finanziamento, punti 40;
d) ai comuni che non rientrino nelle lett. a), b), c), punti 40.
3. Non è attribuito il punteggio aggiuntivo ai comuni di cui al precedente comma 2, lett. a) che non abbiano
ultimato il programma entro i termini fissati o che abbiano rinunciato al finanziamento.
Articolo 7 - SPESE AMMISSIBILI AI FINANZIAMENTI
1. Sono ammesse ai finanziamenti regionali le spese relative agli interventi ed alle azioni di cui al precedente
art. 6, comma 2, lett. da a) a h) nonché, in particolare, agli interventi diretti:
a) al miglioramento dell’illuminazione pubblica nell’area pertinente al centro commerciale naturale;
b) al miglioramento del trasporto pubblico ad esclusivo servizio dell’area pertinente al centro
commerciale naturale;
c) alla realizzazione di servizi gratuiti di spesa a domicilio per anziani e disabili;
d) alle strategie di promozione, sviluppo e coordinamento di iniziative e servizi comuni innovativi
anche basati su tecnologie multimediali, riferiti al centro commerciale naturale;
e) alla sistemazione delle vetrine nell’area di pertinenza del centro commerciale naturale;
f) alle attività promozionali riferite al centro commerciale naturale;
g) alle spese di convenzionamento con le associazioni di cui all’art. 3, comma 3;
h) alle spese di gestione dell’organismo unitario gestore del centro commerciale naturale di cui
all’articolo 3, comma 1, lettera g).
2. Tutte le spese dovranno essere sostenute in data non anteriore alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale
della Regione Lazio della graduatoria di cui al precedente art. 5 comma 2, e non posteriore ai termini di
realizzazione dei programmi, salvo eventuale proroga concessa ai sensi del successivo art.12, comma 1.
Articolo 8 - ENTITA’ DELLE RISORSE E AMBITI TERRITORIALI
1. Le risorse disponibili gravano sui capitoli B32515 “Investimenti a sostegno della valorizzazione e del
potenziamento dei centri commerciali naturali” e B22102 “Fondo unico regionale per lo sviluppo economico
e le attività produttive (L.R. n. 10 del 14/1/1987)” che, per l’esercizio finanziario 2008
prevedono una quota di utilizzazione pari, rispettivamente ad € 1.500.000,00 e ad € 7.000.000,00;
Articolo 9 - TERMINE DI REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA, MISURE E INCUMULABILITÀ
DEI FINANZIAMENTI
1. I finanziamenti regionali sono calcolati sulla base dei parametri di seguito specificati e rapportati al costo
totale delle spese ritenute ammissibili e sostenute da ciascun comune o municipio per interventi
effettivamente realizzati entro il termine di dodici mesi a partire dalla data di pubblicazione della graduatoria
sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio:
a) per i Municipi di Roma, in ragione del 100% delle spese ammissibili e nella misura massima di
€ 250.000,00 (duecentocinquantamila);
b) per i restanti comuni, in ragione del 100% delle spese ammissibili e nella misura massima di
€150.000,00 (centocinquantamila);
2. I finanziamenti sono concessi in base all’ordine della graduatoria di cui al precedente art. 5 e fino ad
esaurimento delle risorse disponibili.
3. I finanziamenti concessi non sono cumulabili con altri incentivi erogati da enti pubblici.
4. Le quote non finanziate rimangono a carico degli enti beneficiari.
Articolo 10 - EROGAZIONE DEI FINANZIAMENTI
1. A seguito del provvedimento di concessione dei finanziamenti, la Regione provvede a erogare i
corrispettivi a titolo di anticipazione, stato di avanzamento e saldo, come sotto specificato:
a) anticipazione pari al 50% del finanziamento totale, previo invio da parte dell’ente beneficiario della
documentazione attestante l’avvio della fase esecutiva del programma;
b) stato di avanzamento pari al 30% del finanziamento totale, previo invio da parte dell’Ente
beneficiario della rendicontazione delle spese sostenute e fatturate, riguardanti l’80% della spesa
totale ammessa a finanziamento;
c) saldo pari al 20% della spesa totale ammessa al finanziamento, previo invio da parte dell’Ente
beneficiario della certificazione di avvenuta e regolare realizzazione del programma e della
rendicontazione totale delle spese sostenute dall’ente beneficiario, comprensiva delle fatture delle
spese sostenute e di tutta la documentazione probante.
Articolo 11 - CONTROLLI
1. La Regione può effettuare idonei controlli sul corretto adempimento degli obblighi da parte dei soggetti
beneficiari, i quali sono tenuti a mettere a disposizione della Regione stessa la documentazione relativa alle
spese sostenute per un periodo non inferiore a 5 anni dalla data di adozione del provvedimento di
concessione del finanziamento.
Articolo 12 - REVOCA DEI FINANZIAMENTI e PROROGHE
1. Ove il soggetto beneficiario non realizzi interamente il programma presentato entro i termini fissati al
precedente art. 9, la Regione consente la ridefinizione del programma stesso con conseguente rimodulazione
degli interventi, dei costi e della relativa quota di finanziamento ovvero, in alternativa, concede una proroga
non superiore a quattro mesi dei termini di realizzazione del programma originario, attraverso l’adozione di
un provvedimento motivato del Direttore del Dipartimento Economico ed Occupazionale, salvo delega al
Direttore regionale alle Attività Produttive, sentito il parere del nucleo di valutazione.
2. Decorso inutilmente il periodo di proroga, la Regione procede alla revoca della concessione dei
finanziamenti ed al recupero delle somme eventualmente già erogate.
3. La Regione procede alla revoca della concessione dei finanziamenti ed al recupero delle somme
eventualmente già erogate, maggiorate degli interessi legali, qualora, a seguito dei controlli di cui all’articolo
11, venga accertata la produzione di documenti falsi o di dichiarazioni mendaci relative a fatti, stati o qualità
dichiarati dai beneficiari, procedendo altresì agli obblighi di legge.
Pontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
martedì 30 settembre 2008
turbogas, le tappe del calvario
Istanza della società Carlton Power del 06/05/2002 ha presentato richiesta di compatbilità ambientale della centrale a ciclo combinato della potenza elettrica di circa 400 MW da realizzarsi nel nucleo industriale di Mazzocchio nel comune di Pontinia.
In data 20.12.02 la società Pontinia Power srl subentra nel progetto della società Carlton Power srl.
Il 27/09/2005 la società Pontinia Power srl è stata incorporata nella Acea Electrabel Produzione spa.
Il 5 dicembre 2005 i ministri per l’ambiente Matteoli e ministro beni e attività culturali Bottiglione emanano il decreto favorevole alla VIA .
17 febbraio 2007 delibera consiglio comunale di Pontinia n. 11 revoca decreto compatibilita' ambientale relativo al progetto per la realizzazione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato da realizzare nel comune di Pontinia - (turbogas)
3 aprile 2007 inizio procedura AIA-IPPC
2 maggio 2007 ordine del giorno parere contrario alla realizzazione della centrale consiglio provinciale di Latina.
30 luglio 2007 tavolo tecnico regione Lazio (La Pisana) con presidente Piero Marrazzo, Filiberto Zaratti e Enrico Fontana (nominati commissari del Presidente) Sindaci di Aprilia e Pontinia.
16 settembre 2007 tavolo tecnico presso assessorato ambiente regione Lazio (Zaratti-Fontana, Sindaco di Pontinia)
4 luglio 2008 la giunta regionale del Lazio approva il piano energetico regionale che esclude qualsiasi realizzazione di centrale a turbogas. In attesa dell'approvazione da parte del consiglio regionale.
15 luglio 2008 pubblicazione avviso procedura espropri opere connesse alla turbogas (elettrodotto e metanodotto).
16 luglio 2008 tavolo tecnico regionale (Enrico Fontana, Claudio Moscardelli, Sindaco di Pontinia) 29 luglio 2008 ultima riunione commissione AIA-IPPC con analisi del documento di autorizzazione.
26 settembre 2008 scadenza osservazioni procedura espropri opere connesse.
In data 20.12.02 la società Pontinia Power srl subentra nel progetto della società Carlton Power srl.
Il 27/09/2005 la società Pontinia Power srl è stata incorporata nella Acea Electrabel Produzione spa.
Il 5 dicembre 2005 i ministri per l’ambiente Matteoli e ministro beni e attività culturali Bottiglione emanano il decreto favorevole alla VIA .
17 febbraio 2007 delibera consiglio comunale di Pontinia n. 11 revoca decreto compatibilita' ambientale relativo al progetto per la realizzazione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato da realizzare nel comune di Pontinia - (turbogas)
3 aprile 2007 inizio procedura AIA-IPPC
2 maggio 2007 ordine del giorno parere contrario alla realizzazione della centrale consiglio provinciale di Latina.
30 luglio 2007 tavolo tecnico regione Lazio (La Pisana) con presidente Piero Marrazzo, Filiberto Zaratti e Enrico Fontana (nominati commissari del Presidente) Sindaci di Aprilia e Pontinia.
16 settembre 2007 tavolo tecnico presso assessorato ambiente regione Lazio (Zaratti-Fontana, Sindaco di Pontinia)
4 luglio 2008 la giunta regionale del Lazio approva il piano energetico regionale che esclude qualsiasi realizzazione di centrale a turbogas. In attesa dell'approvazione da parte del consiglio regionale.
15 luglio 2008 pubblicazione avviso procedura espropri opere connesse alla turbogas (elettrodotto e metanodotto).
16 luglio 2008 tavolo tecnico regionale (Enrico Fontana, Claudio Moscardelli, Sindaco di Pontinia) 29 luglio 2008 ultima riunione commissione AIA-IPPC con analisi del documento di autorizzazione.
26 settembre 2008 scadenza osservazioni procedura espropri opere connesse.
turbogas novità dalla Regione
Entro questa sera è attesa la risposta dal presidente della Regione Lazio alla richiesta dei Sindaci di Pontinia, Eligio Tombolillo, e Sezze, Andrea Campoli, di intervenire in una pubblica assemblea avente per oggetto la situazione della turbogas.
Come annunciato dagli stessi sindaci e dal consigliere regionale Domenico Di Resta c'è attesa e fiducia.
Altrettanto fiducia sulle questioni tecnico-legali e procedurali emerse e già annunciate per rimettere in discussione i vari procedimenti.
Come annunciato dagli stessi sindaci e dal consigliere regionale Domenico Di Resta c'è attesa e fiducia.
Altrettanto fiducia sulle questioni tecnico-legali e procedurali emerse e già annunciate per rimettere in discussione i vari procedimenti.
probabile evacuazione dalla centrale nucleare
26.09.08 Fonte: http://www.aprileonline.info/Ancora nucleare? Meglio di noGiustiniano Rossi, da Parigi, ________________________________________Francia: La centrale nucleare di Tricastin, celebre per i suoi "incidenti", deve affrontare un problema tecnico che tenta invano di risolvere da quindici giorni, per ora senza riuscirci. le autorità starebbero valutando l'ipotesi di un'evacuazione temporaneaCos'è successo alla centrale nucleare di Tricastin l'8 settembre scorso? Forse avverrà l'inimmaginabile: di fronte alle difficoltà incontrate per risolvere un problema tecnico nella centrale, le autorità starebbero valutando l'ipotesi di un'evacuazione temporanea. Non è più fantascienza e non succede a Chernobyl, ma in Francia, nella regione Rhône-Alpes. La centrale nucleare di Tricastin, celebre per i suoi "incidenti", deve affrontare un problema tecnico che tenta invano di risolvere da quindici giorni, per ora senza riuscirci. Per gli abitanti della zona, già fortemente scossi dopo gli episodi di quest'estate, quando sono stati avvertiti molto in ritardo che l'acqua che bevevano era da tempo contaminata, questo nuovo episodio non è più una farsa ma un dramma.Cos'è avvenuto l'8 settembre scorso? Durante un'operazione di rinnovo di combustibile, allorché il coperchio della vasca del reattore n°2 era stato alzato, due assemblaggi di combustibile sono restati impigliati nelle strutture interne superiori e da quindici giorni sono sospesi sopra i 155 altri assemblaggi che costituiscono il cuore del reattore. Ognuno di questi assemblaggi, che minacciano di cadere da un momento all'altro, pesa circa 800 kg. Potrebbero rompersi e i pezzi, finendo fra gli altri assemblaggi, provocare un'eventuale reazione nucleare incontrollata. Sarebbe allora possibile un terribile incidente. Anche se questa reazione non si producesse, a meno di trovare degli incoscienti pronti a rischiare la vita per tentare di salvare la situazione, le operazioni di pulizia sarebbero quasi impossibili da realizzare dato che, dopo Cherbobyl, si conoscono meglio le conseguenze di atti così azzardati. Il reattore potrebbe essere definitivamente fermato, attendendo che le generazioni future trovino una soluzione.Questo scenario catastrofico è realmente possibile. Un incidente dello stesso tipo era avvenuto, nel 1999, nella centrale di Nogent-sur-Seine, con la differenza che si trattava di un solo assemblaggio. Là c'era voluto un mese per risolvere una situazione che qui è molto più pericolosa: si tratta infatti di due elementi. Tentando di recuperarne uno solo si può provocare la caduta del secondo. EDF, società proprietaria dell'impianto, resta muta circa la composizione di questi elementi ed è possibile che contengano plutonio, il che aggraverebbe considerevolmente i rischi per la popolazione. La rete "Sortir du nucléaire" ha scritto all'autorità per la sicurezza nucleare (ASN), al presidente della Repubblica ed al primo ministro per chiedere la verità sull'incidente in corso. Secondo informazioni provenienti da ambienti autorizzati, la situazione sarebbe tanto problematica da fare prendere in seria considerazione l'evacuazione dei villaggi vicini. Dopo gli incidenti di quest'estate, le difficoltà finanziarie e tecniche incontrate per i due reattori di terza generazione EPR (European Pressurized Reactor) concepiti da EDF (impresa francese per la produzione e distribuzione di energia elettrica - 88% di origine nucleare con 58 reattori in funzione - oltre 150.000 dipendenti e quasi 60 miliardi di euro di fatturato nel 2007) e AREVA (azienda francese leader nel campo dell'energia atomica presente in 40 paesi con oltre 60.000 dipendenti e un fatturato di oltre 10 miliardi di euro nel 2006) in corso di costruzione e la lotta armata nel Niger fra l'esercito governativo e 3.000 Tuareg che contestano l'estrazione di minerale di uranio sul loro territorio, si vede che EDF, AREVA e il governo francese sono in una situazione più che delicata.Tuttavia sfogliando i giornali francesi di queste settimane, non è facile trovare una qualche informazione relativa al problema di Tricastin, mentre abbondano gli articoli che informano che EDF, che spera di costruire 4 reattori EPR nel Regno Unito nei prossimi anni, ha acquisito, sborsando oltre 15 miliardi di euro, British Energy, proprietaria di 8 (su 10) centrali elettriche nucleari inglesi. Un'operazione che è stata presentata con toni trionfalistici dal presidente di EDF, Pierre Gadonneix, ma è fortemente criticata dai sindacati CGT e CFDT, che fanno notare che l'investimento è del tutto sproporzionato rispetto al reale valore delle centrali inglesi, sette delle quali sono tecnologicamente obsolete e funzionano attualmente al 50% della loro capacità teorica, e reclamano dall'azienda impegni precisi con il personale e gli utenti, pardon, la clientela. Mentre l'attenzione dell'opinione pubblica è concentrata su quest'ultima notizia, i soli ad essere informati, male, sul problema di Tricastin sono gli abitanti della zona, che cominciano a prendere coscienza di essere seduti su una polveriera, nucleare per giunta, pronta a esplodere da un momento all'altro. Se si considera, oltre a quella della popolazione, anche la posizione di EDF, AREVA e del governo francese, trova conferma l'antico detto africano, secondo il quale il valore delle proprie natiche si apprezza solo quando viene il momento di sedersi.
NUCLEARE: NASCE IL FRONTE DEL NO, VERSO MANIFESTAZIONE (ANSA) - ROMA, 29 SET - Un documento sul quale far convergere le adesioni di scienziati, personalita' e associazioni e una manifestazione pubblica da convocare a Caorso, in provincia di Piacenza, uno dei luoghi simbolo della battaglia contro l'atomo. Queste le prime decisioni del fronte del no all'energia nucleare. Questa mattina a Roma si e' riunito il costituendo Comitato per il No al Nucleare e per il Si' alle Energie Rinnovabili, che vede la partecipazione di esponenti politici come gli ex sottosegretari Alfiero Grandi, Valerio Calzolaio (Sinistra Democratica) e Paolo Cento (Verdi), l'ex senatore verde Mauro Bulgarelli, gli europarlamentari Roberto Musacchio (Rifondazione Comunista) e Umberto Guidoni (Comunisti Italiani), ma anche di associazioni, tra cui Massimo Serafini di Legambiente, e dei sindacati, come Antonio Filippi della Cgil. Tra le iniziative in programma l'organizzazione di una manifestazione a Caorso, sede di una delle centrali chiuse dal referendum del 1987, e che recentemente e' stata nuovamente indicata come possibile sito per la ripresa del nucleare civile. Un documento che illustra le ragioni del no all'atomo e del si' alle energie alternative, sara' lanciato nei prossimi giorni. Per l'adesione - hanno detto i promotori del Comitato - saranno contattati esponenti del mondo della scienza, come il professor Umberto Balzani, professore di chimica all'Universita' di Bologna, gia' autore nei mesi scorsi di un appello contro il nucleare. (ANSA). Y95-GU 29/09/2008 15:50 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
Perchè non ci sarà il nucleare in Italia?La necessità di enormi finanziamenti pubblici; L'insicurezza intrinseca della filiera tecnologica; La difficoltà a reperire depositi sicuri per le scorie radioattive; La stretta connessione tra nucleare civile e militare; L'essere possibile bersaglio per attacchi terroristici; L'aumento delle disuguaglianze tra paesi tecnologicamente avanzati e paesi poveri; La scarsità di combustibili nucleari;
NUCLEARE: NASCE IL FRONTE DEL NO, VERSO MANIFESTAZIONE (ANSA) - ROMA, 29 SET - Un documento sul quale far convergere le adesioni di scienziati, personalita' e associazioni e una manifestazione pubblica da convocare a Caorso, in provincia di Piacenza, uno dei luoghi simbolo della battaglia contro l'atomo. Queste le prime decisioni del fronte del no all'energia nucleare. Questa mattina a Roma si e' riunito il costituendo Comitato per il No al Nucleare e per il Si' alle Energie Rinnovabili, che vede la partecipazione di esponenti politici come gli ex sottosegretari Alfiero Grandi, Valerio Calzolaio (Sinistra Democratica) e Paolo Cento (Verdi), l'ex senatore verde Mauro Bulgarelli, gli europarlamentari Roberto Musacchio (Rifondazione Comunista) e Umberto Guidoni (Comunisti Italiani), ma anche di associazioni, tra cui Massimo Serafini di Legambiente, e dei sindacati, come Antonio Filippi della Cgil. Tra le iniziative in programma l'organizzazione di una manifestazione a Caorso, sede di una delle centrali chiuse dal referendum del 1987, e che recentemente e' stata nuovamente indicata come possibile sito per la ripresa del nucleare civile. Un documento che illustra le ragioni del no all'atomo e del si' alle energie alternative, sara' lanciato nei prossimi giorni. Per l'adesione - hanno detto i promotori del Comitato - saranno contattati esponenti del mondo della scienza, come il professor Umberto Balzani, professore di chimica all'Universita' di Bologna, gia' autore nei mesi scorsi di un appello contro il nucleare. (ANSA). Y95-GU 29/09/2008 15:50 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
Perchè non ci sarà il nucleare in Italia?La necessità di enormi finanziamenti pubblici; L'insicurezza intrinseca della filiera tecnologica; La difficoltà a reperire depositi sicuri per le scorie radioattive; La stretta connessione tra nucleare civile e militare; L'essere possibile bersaglio per attacchi terroristici; L'aumento delle disuguaglianze tra paesi tecnologicamente avanzati e paesi poveri; La scarsità di combustibili nucleari;
lunedì 29 settembre 2008
4 ottobre le centrali elettriche aprono le porte
Sarà un'occasione importante per verificare:- funzionamento;- monitoraggio;- impatto ambientale;- posti di lavoro;- indotto;- confronto tra progetto, valutazione di impatto ambientale, autorizzazione integrata ambientale.Sicuramente saranno presenti i rappresentanti delle varie reti no turbogas della provincia di Latina.Giorgio Libralatoda www.assoelettrica.it14/07/08 - 4 ottobre: le centrali elettriche aprono le porteTorna anche quest’anno la Giornata Nazionale dell’Energia Elettrica, quarta edizione dell’iniziativa lanciata dal 2005 da Assoelettrica. Obiettivo: offrire un’occasione di informazione e sensibilizzazione sui temi dell’energia elettrica, avvicinare l’opinione pubblica a questa fondamentale risorsa per la crescita economica e sociale ed il benessere di ogni cittadino.Le centrali aperte nel Lazio:ACEAELECTRABEL Produzione S.p.A.Giorno di apertura: 4 - 5 ottobre 2008Orari: 09.00/17.00UbicazioneLa centrale è ubicata in località Tor di Valle, zona Ovest di Roma, in prossimità del Grande Raccordo Anulare.Caratteristiche dell’impiantoCentrale a Termoelettrica per la produzione di Energia Elettrica e Teleriscaldamento. L’impianto si compone di due sezioni: Cogenerazione (installata nel 1982) con turbina a gas da 24MWe. ed impianto di teleriscaldamento da 44MWt. Ciclo Combinato (installata nel 1997) con turbine a gas e turbina vapore per complessivi 120MWeBG ITALIA POWER SpAGiorno di Apertura: 3-4-5 ottobre 2008Orario: 09.00/17.00Ubicazione:La centrale è ubicata a circa 10 km dalla città di Cassino(FR) nella zona industriale di Piedimonte San Germano, località Contrada Volla, e confina con lo stabilimento automobilistico Fiat Auto di Cassino.La centrale è articolata su due gruppi cogenerativi da 50 MW, ciascuno costituito da una turbina a gas areoderivativa ed una turbina a vapore accoppiate ad un unico generatore elettrico per la produzione di energia elettrica (immessa nella Rete Nazionale) e vapore (utilizzato nello stabil imento adiacente Fiat Cassino per usi industriali e civili). Località SP Consortile – Contrada Volla – Piedimonte San Germano (FR)TIRRENO POWERGiorno di apertura: 4 - 5 ottobre 2008Orari: sabato: 10.00 - 18.00 domenica: 10.00 - 16.00Telefono: 0766/742031Ubicazione la centrale è ubicata a circa 4 km da CivitavecchiaCaratteristiche dell’impiantoSono terminate le attività di Repowering dei tre gruppi della centrale. I gruppi esistenti ad olio combustibile sono stati sostituiti da moduli a ciclo combinato, che sono eserciti unitamente al gruppo preesistente olio/gas. Tutto l’impianto è certificato EMAS. La potenza complessiva è di circa 1.500 MW. 0766-742031 arianna.venturini@tirrenopower.com
16 ore di formazione prima di entrare in cantiere
16 ore di formazione prima di entrare in cantiereIniziativa per contrastare il lavoro nero e ridurre gli infortuni in edilizia
26/09/2008 - Sedici ore di formazione prima del primo giorno di lavoro, per garantire professionalità e sicurezza ai lavoratori che entrano in cantiere per la prima volta. È questa l’importante innovazione introdotta dalle Parti Sociali – dall’ANCE e dalle altre associazioni imprenditoriali insieme a FENEAL-UIL FILCA-CISL e FILLEA-CGIL – in occasione della stipula del CCNL delle costruzioni nel Giugno scorso.
Le 16 Oresono lo strumento concreto che il sistema paritetico delle costruzioni ha individuato per ridurre gli infortuni nei cantieri. Ciò grazie ad una formazione pratica di base da acquisire prima dell’inserimento al lavoro, nella convinzione che proprio mediante una iniziale conoscenza dei mestieri di base si possano soddisfare sia le nuove richieste di professionalità, sia l’esigenza di lavorare in sicurezza.
Ogni impresa, dal primo Gennaio del 2009, ogni volta che avrà deciso di assumere un lavoratore che per la prima volta entri nel settore, dovrà provvedere alla sua formazione di base attraverso le 16 Ore prima del suo ingresso in cantiere. In questo modo viene assicurato alle imprese un servizio gratuito in grado di garantirle sul piano del rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
Secondo il Formedil il provvedimento interesserà 80.000 i potenziali nuovi ingressi ogni anno, su circa un milione e mezzo di addetti occupati nelle costruzioni. “Si tratta di un vero e proprio salto di qualità per tutti - sottolinea il Presidente del FORMEDIL, Massimo Calzoni. Con le 16 Ore le imprese potranno usufruire di un servizio gratuito e qualificato che consente loro di avviare al lavoro in cantiere mano d’opera più consapevole e soprattutto iniziata professionalmente al mestiere edile. In questi anni le esigenze produttive e la forte domanda hanno determinato l’immissione al lavoro edile di migliaia di lavoratori “inesperti”, per la maggior parte stranieri, chiamati a confrontarsi non solo con pratiche poco note, ma anche con una lingua sconosciuta. Ora grazie alle 16 Ore tutto questo sarà facilitato, consentendo da subito anche una formazione finalizzata a conoscere i rischi che l’attività edilizia comporta.”
L’attuazione delle 16 ore sarà garantita dalla capillare rete delle scuole edili che, in quanto dotate di cantieri – laboratorio, potranno assicurare quella formazione pratica che costituisce la base per accedere in maniera consapevole al lavoro edile. I due anni di sperimentazione previsti dal contratto diranno se lo strumento consentirà di ridurre le numerose sacche di irregolarità ancora esistenti. Come evidenzia Calzoni, “è importante, in primo luogo, che si percepisca l’importanza del provvedimento in termini di sicurezza. In secondo luogo dobbiamo far comprendere alle imprese e ai loro consulenti che con le 16 Ore ci sono vantaggi sul piano della regolarità, ma anche economici e soprattutto di risultati in termini di resa dei lavoratori nei cantieri”.
“Attribuiamo grandissima importanza al valore della formazione che, accanto al DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), costituisce un ulteriore elemento di contrasto al lavoro irregolare – ha dichiarato Giuseppe Moretti, Segretario Generale Feneal-Uil. Ma bisogna anche aggiungere che le 16 ore di formazione d’ingresso ovviamente non sono sufficienti, sarà fondamentale farle rientrare in un progetto di formazione continua per accrescere la professionalità del lavoratore e per fargli acquisire le norme sulla sicurezza. Questo dovrà servire a promuovere comportamenti consapevoli, e quindi più sicuri, per far fronte a quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale. La formazione e l’informazione con la regolarità del rapporto di lavoro rappresentano, infatti, strumenti significativi per prevenire gli incidenti nei cantieri. È necessario, pertanto, rinvigorire l’impegno congiunto delle parti sul versante della prevenzione e nella lotta al lavoro nero, mediante il consolidamento del Documento Unico di Regolarità Contributiva e con l’introduzione della Congruità rapportata ai Contratti Collettivi sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente maggiormente rappresentative a livello nazionale, perché il lavoro non è una guerra e da Governo e imprese ci aspettiamo una scelta irrevocabile a favore della sicurezza.”
Fonti: Ufficio Stampa Strategie & Comunicazione e Ufficio Stampa FeNEAL-UIL
(riproduzione riservata)
26/09/2008 - Sedici ore di formazione prima del primo giorno di lavoro, per garantire professionalità e sicurezza ai lavoratori che entrano in cantiere per la prima volta. È questa l’importante innovazione introdotta dalle Parti Sociali – dall’ANCE e dalle altre associazioni imprenditoriali insieme a FENEAL-UIL FILCA-CISL e FILLEA-CGIL – in occasione della stipula del CCNL delle costruzioni nel Giugno scorso.
Le 16 Oresono lo strumento concreto che il sistema paritetico delle costruzioni ha individuato per ridurre gli infortuni nei cantieri. Ciò grazie ad una formazione pratica di base da acquisire prima dell’inserimento al lavoro, nella convinzione che proprio mediante una iniziale conoscenza dei mestieri di base si possano soddisfare sia le nuove richieste di professionalità, sia l’esigenza di lavorare in sicurezza.
Ogni impresa, dal primo Gennaio del 2009, ogni volta che avrà deciso di assumere un lavoratore che per la prima volta entri nel settore, dovrà provvedere alla sua formazione di base attraverso le 16 Ore prima del suo ingresso in cantiere. In questo modo viene assicurato alle imprese un servizio gratuito in grado di garantirle sul piano del rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
Secondo il Formedil il provvedimento interesserà 80.000 i potenziali nuovi ingressi ogni anno, su circa un milione e mezzo di addetti occupati nelle costruzioni. “Si tratta di un vero e proprio salto di qualità per tutti - sottolinea il Presidente del FORMEDIL, Massimo Calzoni. Con le 16 Ore le imprese potranno usufruire di un servizio gratuito e qualificato che consente loro di avviare al lavoro in cantiere mano d’opera più consapevole e soprattutto iniziata professionalmente al mestiere edile. In questi anni le esigenze produttive e la forte domanda hanno determinato l’immissione al lavoro edile di migliaia di lavoratori “inesperti”, per la maggior parte stranieri, chiamati a confrontarsi non solo con pratiche poco note, ma anche con una lingua sconosciuta. Ora grazie alle 16 Ore tutto questo sarà facilitato, consentendo da subito anche una formazione finalizzata a conoscere i rischi che l’attività edilizia comporta.”
L’attuazione delle 16 ore sarà garantita dalla capillare rete delle scuole edili che, in quanto dotate di cantieri – laboratorio, potranno assicurare quella formazione pratica che costituisce la base per accedere in maniera consapevole al lavoro edile. I due anni di sperimentazione previsti dal contratto diranno se lo strumento consentirà di ridurre le numerose sacche di irregolarità ancora esistenti. Come evidenzia Calzoni, “è importante, in primo luogo, che si percepisca l’importanza del provvedimento in termini di sicurezza. In secondo luogo dobbiamo far comprendere alle imprese e ai loro consulenti che con le 16 Ore ci sono vantaggi sul piano della regolarità, ma anche economici e soprattutto di risultati in termini di resa dei lavoratori nei cantieri”.
“Attribuiamo grandissima importanza al valore della formazione che, accanto al DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), costituisce un ulteriore elemento di contrasto al lavoro irregolare – ha dichiarato Giuseppe Moretti, Segretario Generale Feneal-Uil. Ma bisogna anche aggiungere che le 16 ore di formazione d’ingresso ovviamente non sono sufficienti, sarà fondamentale farle rientrare in un progetto di formazione continua per accrescere la professionalità del lavoratore e per fargli acquisire le norme sulla sicurezza. Questo dovrà servire a promuovere comportamenti consapevoli, e quindi più sicuri, per far fronte a quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale. La formazione e l’informazione con la regolarità del rapporto di lavoro rappresentano, infatti, strumenti significativi per prevenire gli incidenti nei cantieri. È necessario, pertanto, rinvigorire l’impegno congiunto delle parti sul versante della prevenzione e nella lotta al lavoro nero, mediante il consolidamento del Documento Unico di Regolarità Contributiva e con l’introduzione della Congruità rapportata ai Contratti Collettivi sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente maggiormente rappresentative a livello nazionale, perché il lavoro non è una guerra e da Governo e imprese ci aspettiamo una scelta irrevocabile a favore della sicurezza.”
Fonti: Ufficio Stampa Strategie & Comunicazione e Ufficio Stampa FeNEAL-UIL
(riproduzione riservata)
domenica 28 settembre 2008
turbogas Pontinia, la strategia
Mentre da una parte (quella della Ditta proponente e relative autorizzazioni) si procede in modo spedito, sembra l’AIA-IPPC abbia il parere favorevole già pronto, il decreto di esproprio per elettrodotto e metanodotto è nella fase conclusiva, i contrari, pur aumentando in numero e qualità stanno delineando la strategia.
Per lo meno queste sono le notizie ufficiali.
L’unione di sindaco ed ex (Tombolillo dal 1994 al 2003, Mochi 2003/2005, Tombolillo ancora dal 2006 per 5 anni) ha assunto una forza elevata grazie alla prima audizione di un sottosegretario di governo al Ministero dell’Ambiente, che è il fatto nuovo ed eclatante.
Difatti chi è contrario alla realizzazione della turbogas di Pontinia abbraccia l’intero consiglio comunale che si è espresso all’unanimità in modo contrario, così come il consiglio provinciale e regionale, con l’espressione ferma e contraria di partiti, forze politiche e associazioni, oltre ai cittadini.
In teoria la pratica sarebbe già archiviata, tutti contro, un’azienda attenta alle scelte del territorio avrebbe già rivolto lo sguardo altrove.
Invece l’assemblea di venerdi sera al Teatro Max di Pontinia ha espresso la preoccupazione e il timore che la scelta del territorio, degli enti locali, le valutazioni tecniche, economiche, sociali fin’ora esposte insieme ai timori per la salute e l’ambiente non siano sufficienti.
Colpa di una legge che pare non piacere a nessuno e di elementi tecnici e procedurali contrari che o non sono stati compresi oppure non sufficientemente spiegati o semplicemente non presi in considerazione da interventi attenti alla questione politica più che tecnica e legale.
Grazie a Tombolillo per Pontinia, ma anche a Campoli per Sezze, soprattutto grazie al senso di responsabilità di maggioranza e opposizione tutti stanno collaborando per contrastare un’opera che sembra sgradita a tutti.
Quindi mentre si attendono risposte dalla politica con la presenza chiarificatrice del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, annunciata e attesa come una liberazione, pare si intensificheranno anche le richieste al Governo nazionale e si annunciano proteste clamorose.
Qualcuno parla di legarsi ai cancelli della Regione Lazio, altri alla stazione ferroviaria di Fossanova, oppure bloccare la statale Appia, di manifestare nei modi più svariati, ma nessuno pare abbia la voglia e la volontà di mettersi in gioco in questo modo.
Gli esperti del procedimento, sia quelli che sono intervenuti nell’assemblea, sia chi ha espresso a margine della stessa i pareri e consigli sono concordi che oltre alla via politica, alle manifestazioni che prima o poi prenderanno forma e sostanza, è necessario migliorare la via tecnica e procedurale contraria.
In pratica occorre far emergere gli errori in questo senso, nei 3 procedimenti, quello della valutazione di impatto ambientale del 5/12/2005, quello dell’AIA-IPPC che secondo molti interventi sarebbe stata emanata già ieri e quella della procedura dell’esproprio per le opere connesse.
Questo perché si sta già lavorando (oppure si dovrebbe) per impugnare dal punto di vista amministrativo questi 3 procedimenti e per dare alla Regione Lazio degli elementi normativi (oltre che politici e di programmazione che da soli non sono sufficienti) per dire no alla centrale.
Altrimenti la stessa dovrà ripetere il ritornello “politicamente siamo contrari, dal punto di vista procedurale il provvedimento è corretto” che poi significa sì alla centrale.
Per arrivare al risultato gli esperti AIA l’altra sera consigliavano di istituire un coordinamento tecnico-legale guidato dal valido e preciso commissario del comune in seno alla procedura che grazie ai vari verbali e relazioni che sicuramente avrà inviato in comune che egli rappresenta.
Quindi tale coordinamento si dovrebbe riunire al più presto in vista dell’eventuale presenza a Pontinia di Marrazzo, ma anche per essere pronti ai ricorsi amministrativi che saranno, nel caso enti locali e aziende, associazioni e cittadini diano seguito a quanto dichiarato, presentati.
Pontinia 28 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Per lo meno queste sono le notizie ufficiali.
L’unione di sindaco ed ex (Tombolillo dal 1994 al 2003, Mochi 2003/2005, Tombolillo ancora dal 2006 per 5 anni) ha assunto una forza elevata grazie alla prima audizione di un sottosegretario di governo al Ministero dell’Ambiente, che è il fatto nuovo ed eclatante.
Difatti chi è contrario alla realizzazione della turbogas di Pontinia abbraccia l’intero consiglio comunale che si è espresso all’unanimità in modo contrario, così come il consiglio provinciale e regionale, con l’espressione ferma e contraria di partiti, forze politiche e associazioni, oltre ai cittadini.
In teoria la pratica sarebbe già archiviata, tutti contro, un’azienda attenta alle scelte del territorio avrebbe già rivolto lo sguardo altrove.
Invece l’assemblea di venerdi sera al Teatro Max di Pontinia ha espresso la preoccupazione e il timore che la scelta del territorio, degli enti locali, le valutazioni tecniche, economiche, sociali fin’ora esposte insieme ai timori per la salute e l’ambiente non siano sufficienti.
Colpa di una legge che pare non piacere a nessuno e di elementi tecnici e procedurali contrari che o non sono stati compresi oppure non sufficientemente spiegati o semplicemente non presi in considerazione da interventi attenti alla questione politica più che tecnica e legale.
Grazie a Tombolillo per Pontinia, ma anche a Campoli per Sezze, soprattutto grazie al senso di responsabilità di maggioranza e opposizione tutti stanno collaborando per contrastare un’opera che sembra sgradita a tutti.
Quindi mentre si attendono risposte dalla politica con la presenza chiarificatrice del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, annunciata e attesa come una liberazione, pare si intensificheranno anche le richieste al Governo nazionale e si annunciano proteste clamorose.
Qualcuno parla di legarsi ai cancelli della Regione Lazio, altri alla stazione ferroviaria di Fossanova, oppure bloccare la statale Appia, di manifestare nei modi più svariati, ma nessuno pare abbia la voglia e la volontà di mettersi in gioco in questo modo.
Gli esperti del procedimento, sia quelli che sono intervenuti nell’assemblea, sia chi ha espresso a margine della stessa i pareri e consigli sono concordi che oltre alla via politica, alle manifestazioni che prima o poi prenderanno forma e sostanza, è necessario migliorare la via tecnica e procedurale contraria.
In pratica occorre far emergere gli errori in questo senso, nei 3 procedimenti, quello della valutazione di impatto ambientale del 5/12/2005, quello dell’AIA-IPPC che secondo molti interventi sarebbe stata emanata già ieri e quella della procedura dell’esproprio per le opere connesse.
Questo perché si sta già lavorando (oppure si dovrebbe) per impugnare dal punto di vista amministrativo questi 3 procedimenti e per dare alla Regione Lazio degli elementi normativi (oltre che politici e di programmazione che da soli non sono sufficienti) per dire no alla centrale.
Altrimenti la stessa dovrà ripetere il ritornello “politicamente siamo contrari, dal punto di vista procedurale il provvedimento è corretto” che poi significa sì alla centrale.
Per arrivare al risultato gli esperti AIA l’altra sera consigliavano di istituire un coordinamento tecnico-legale guidato dal valido e preciso commissario del comune in seno alla procedura che grazie ai vari verbali e relazioni che sicuramente avrà inviato in comune che egli rappresenta.
Quindi tale coordinamento si dovrebbe riunire al più presto in vista dell’eventuale presenza a Pontinia di Marrazzo, ma anche per essere pronti ai ricorsi amministrativi che saranno, nel caso enti locali e aziende, associazioni e cittadini diano seguito a quanto dichiarato, presentati.
Pontinia 28 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
osservazioni proposte elettrodotto e metanodotto
Con riferimento all’AVVISO DI PUBBLICAZIONE(DPR 8 giugno 2001, n. 327 e successive modificazioni e integrazioni) con il quale la AceaElectrabel Produzione S.p.A. Su indicazione del Ministero dello Sviluppo Economico HA RESO NOTO che:presso il Ministero dello Sviluppo Economico è in corso …. (omissis) per la costruzione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a ciclo combinato nel Comune di Pontinia, nonché delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili all'esercizio dello stesso… (omissis)
Vista la documentazioneallegata all’Avviso di pubblicazione di cui sopra presso il comune di Pontinia …. (omissis) rilevato che nella documentazioneallegata all’Avviso di pubblicazione di cui sopra presso il comune di Pontinia dal 7 al 27 agosto 2008, la rete dell’elettrodotto può produrre danni agli organismi viventi;che tanto la VIA cui al decreto del 5 dicembre 2005, quanto la documentazione allegata alla richiesta di autorizzazione integrata ambientale (AIA-IPPC) quanto alla procedura di esproprio e pubblica utilità in oggetto sono carenti della seguente documentazione:- indagine geologica;- particolari di fondazione, strutturali e di realizzazione;- particolari delle opere d’arte;- particolari costruttivi degli attraversamenti di corsi d’acqua, strade, terreni;- studio della piena, degli argini, della regimentazione delle acque così come modificate dalle opere d’arte di progetto;- mitigazione degli interventi dal punto di vista ambientale, geologico, paesaggistico, idraulico;- esposizione all’elettrosmog derivante dall’elettrodotto ritenute nocive per la salute ai sensi dell'articolo 33, comma 2, lett. e) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80, così come modificato dall'articolo 7, comma 1, lett. a) della legge 21 luglio 2000, n. 205. danno riconosciuto da un recente indirizzo giurisprudenziale anche in ipotesi compromissione dell’ambiente (vedasi Cass. sez. un. Civ. 21/12/2002 n. 2515; Cass. 11/1/2001 n. 329; Cass. 26/2/1998 n. 2127; Appello di Milano 10/1/1997 in Foro It. Rep. 1997, voce Responsabilità Civile). Va ravvisato anche il periculum in mora, in ragione della natura dei beni dei quali si chiede la tutela, in suscettibili di integrale riparazione in caso di lesioni e della evidente gravità, attualità ed imminenza del pericolo. Il ricorso merita pertanto accoglimento, non ritenendosi di accedere all’ulteriore richiesta istruttoria di c.t.u. finalizzata ad individuare le modalità ed i termini per la messa in sicurezza delle linee elettriche, atteso che tale individuazione può essere effettuata autonomamente dalle resistenti, disponendo queste di mezzi tecnici e delle professionalità necessarie a tal fine. (In specie il giudice ha in accoglimento del ricorso, ordinato alle società resistenti, per quanto di rispettiva competenza, di mettere a sicurezza le linee elettriche indicate in ricorso entro il termine perentorio di dodici mesi, tramite lo spostamento e/o interramento delle stesse in modo che all’interno delle abitazioni dei ricorrenti non sia superato il limite 0,4 microtesla ai valori di carico nominale; e ordinato alle resistenti, per quanto di rispettiva competenza, per il tempo necessario allo svolgimento dei lavori, di disattivare parzialmente gli impianti in modo che all’interno delle abitazioni dei ricorrenti non sia superato il limite di 0,4 microtesla ai valori di carico nominale). Tribunale di Venezia - Ordinanza 14 aprile 2003 n. 214;- studio dei danni e scenario degli incidenti rilevanti che possono essere causati da errori progettuali (inconsistenza geologica del terreno di fondazione, fondazione, elementi strutturali, condotte, cavi) nonché piano di evacuazione e di intervento per l’incolumità e la salute pubblica;
- nella documentazione prodotta non risultano acquisiti
invia le seguenti osservazioni al progetto e al procedimento recante "Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale", per il rilascio di una Autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a ciclo combinato nel Comune di Pontinia, nonché delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili all'esercizio dello stesso:- secondo il sottoscritto la documentazione di progetto è carente dei seguenti documenti, quindi si chiede di valutarne eventualmente la nullità :
- A – secondo il sottoscritto la procedura adottata è da intendersi in contrasto con il comma 3 dell’articolo 117 della Costituzione Italiana, in quanto nel procedimento non risulta il concorso, la partecipazione e la condivisione della Regione Lazio, né dal procedimento viene si esplicita il rispetto di tale comma. Si chiede pertanto di valutarne la legittimità costituzione, non essendo presenti nella documentazione di progetto elementi che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche, secondo il: Decreto legislativo 4 settembre 2002, n. 198 - incostituzionale. E' costituzionalmente illegittimo, per eccesso di delega, il decreto legislativo 4 settembre 2002, n. 198 (Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 21 dicembre 2001, n. 443). Corte Costituzionale 1 ottobre 2003 Sentenza n. 303;
- B – secondo il sottoscritto la procedura adottata per gli espropri è in contrasto al decreto legislativo n. 330 /2004 nei punti:1- dell’articolo 52 quater;3 – dell’articolo 52 quater;8 – dell’articolo 52 bis;- 1 – dell’articolo 52 septies;
Si chiede quindi di verificarne la rispondenza, non essendo presenti nella documentazione allegata al progetto documenti che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche.- C – secondo il sottoscritto il progetto è carente ed errato con merito alla normativa antincendio e in particolare con i riferimenti di cui all’art. 8 del D.Legislativo n. 334/1999 e alla lettera circolare del 4 giugno 2002, si chiede di valutarne la congruità, non essendo presenti nella documentazione allegata al progetto documenti che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche, né la presenza di industrie soggette alla direttiva Seveso;- D – secondo il sottoscritto il progetto è carente ed errato in base alla legge n. 64 del 22 febbraio 1974 con particolare riferimento agli articoli 11, 17, 18, si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche. Il progetto inoltre non risulta, dai documenti prodotti, depositato presso il competente ufficio della Regione Lazio.
- E- secondo il sottoscritto il progetto è difforme e non risponde agli articoli 7 – 9 – 23 – 24 – 25 -26 delle norme tecniche di attuazione del PAI, si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche;
- F- secondo il sottoscritto il progetto è in contrasto con il Piano Energetico Regionale approvato dalla Giunta Regionale del Lazio in data 4 luglio 2008, si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche; - G – secondo il sottoscritto il progetto è in contrasto alla normativa SIC e ZPS; si ritiene infatti necessari, la valutazione di impatto ambientale e la valutazione di incidenza, in base alla lettera z) del comma 7 dell’allegato B al decreto del presidente della repubblica del 12 aprile 1996 (valutazione di impatto ambientale per le opere all’interno delle aree naturali protette), e l’art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120 (direttiva Habitat).Difatti la zona attraversata dalle reti del progetto interessano il sito “Laghi Gricilli” codice “IT6040003” tipo “G” di Natura 2000 Formulario standard zone di protezione speciale (ZPS) per zone proponibili per una identificazione come siti di importanza comunitaria (SIC) per zone speciali di conservazione (ZSC). (consultare http://www2.minambiente.it/sito/settori_azione/scn/rete_natura2000/elenco_cartografie/sic/documenti/IT6040003.pdf.).si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche
- H – secondo il sottoscritto il progetto è in contrasto all’articolo 6 della legge 8/7/86 n. 349, si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche. Pertanto chiede in via principale, qualora venissero ritenute fondate le osservazioni:1 – la revisione e modifica della Valutazione di impatto ambientale per gli errori e le carenze sopra evidenziati; 2 – l’aggiornamento della procedura AIA-IPPC per le carenze sopra evidenziate;3 – l’annullamento della procedura di esproprio e dichiarazione di pubblica utilità per gli errori e le carenze sopra evidenziati, in subordine chiede altresì:4 – la modifica del tracciato della rete (elettrodotto – metanodotto o entrambe) spostandole come da indirizzo della Regione Lazio di cui al parere in materia antisismica, in base all’articolo 13 della legge n. 64 del 1974, con l’interramento delle stesse linee dell’elettrodotto;5 – che l’eventuale nuovo tracciato sia proceduto, in base alla legge sugli espropri, da sopralluogo .
Vista la documentazioneallegata all’Avviso di pubblicazione di cui sopra presso il comune di Pontinia …. (omissis) rilevato che nella documentazioneallegata all’Avviso di pubblicazione di cui sopra presso il comune di Pontinia dal 7 al 27 agosto 2008, la rete dell’elettrodotto può produrre danni agli organismi viventi;che tanto la VIA cui al decreto del 5 dicembre 2005, quanto la documentazione allegata alla richiesta di autorizzazione integrata ambientale (AIA-IPPC) quanto alla procedura di esproprio e pubblica utilità in oggetto sono carenti della seguente documentazione:- indagine geologica;- particolari di fondazione, strutturali e di realizzazione;- particolari delle opere d’arte;- particolari costruttivi degli attraversamenti di corsi d’acqua, strade, terreni;- studio della piena, degli argini, della regimentazione delle acque così come modificate dalle opere d’arte di progetto;- mitigazione degli interventi dal punto di vista ambientale, geologico, paesaggistico, idraulico;- esposizione all’elettrosmog derivante dall’elettrodotto ritenute nocive per la salute ai sensi dell'articolo 33, comma 2, lett. e) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80, così come modificato dall'articolo 7, comma 1, lett. a) della legge 21 luglio 2000, n. 205. danno riconosciuto da un recente indirizzo giurisprudenziale anche in ipotesi compromissione dell’ambiente (vedasi Cass. sez. un. Civ. 21/12/2002 n. 2515; Cass. 11/1/2001 n. 329; Cass. 26/2/1998 n. 2127; Appello di Milano 10/1/1997 in Foro It. Rep. 1997, voce Responsabilità Civile). Va ravvisato anche il periculum in mora, in ragione della natura dei beni dei quali si chiede la tutela, in suscettibili di integrale riparazione in caso di lesioni e della evidente gravità, attualità ed imminenza del pericolo. Il ricorso merita pertanto accoglimento, non ritenendosi di accedere all’ulteriore richiesta istruttoria di c.t.u. finalizzata ad individuare le modalità ed i termini per la messa in sicurezza delle linee elettriche, atteso che tale individuazione può essere effettuata autonomamente dalle resistenti, disponendo queste di mezzi tecnici e delle professionalità necessarie a tal fine. (In specie il giudice ha in accoglimento del ricorso, ordinato alle società resistenti, per quanto di rispettiva competenza, di mettere a sicurezza le linee elettriche indicate in ricorso entro il termine perentorio di dodici mesi, tramite lo spostamento e/o interramento delle stesse in modo che all’interno delle abitazioni dei ricorrenti non sia superato il limite 0,4 microtesla ai valori di carico nominale; e ordinato alle resistenti, per quanto di rispettiva competenza, per il tempo necessario allo svolgimento dei lavori, di disattivare parzialmente gli impianti in modo che all’interno delle abitazioni dei ricorrenti non sia superato il limite di 0,4 microtesla ai valori di carico nominale). Tribunale di Venezia - Ordinanza 14 aprile 2003 n. 214;- studio dei danni e scenario degli incidenti rilevanti che possono essere causati da errori progettuali (inconsistenza geologica del terreno di fondazione, fondazione, elementi strutturali, condotte, cavi) nonché piano di evacuazione e di intervento per l’incolumità e la salute pubblica;
- nella documentazione prodotta non risultano acquisiti
invia le seguenti osservazioni al progetto e al procedimento recante "Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale", per il rilascio di una Autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a ciclo combinato nel Comune di Pontinia, nonché delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili all'esercizio dello stesso:- secondo il sottoscritto la documentazione di progetto è carente dei seguenti documenti, quindi si chiede di valutarne eventualmente la nullità :
- A – secondo il sottoscritto la procedura adottata è da intendersi in contrasto con il comma 3 dell’articolo 117 della Costituzione Italiana, in quanto nel procedimento non risulta il concorso, la partecipazione e la condivisione della Regione Lazio, né dal procedimento viene si esplicita il rispetto di tale comma. Si chiede pertanto di valutarne la legittimità costituzione, non essendo presenti nella documentazione di progetto elementi che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche, secondo il: Decreto legislativo 4 settembre 2002, n. 198 - incostituzionale. E' costituzionalmente illegittimo, per eccesso di delega, il decreto legislativo 4 settembre 2002, n. 198 (Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 21 dicembre 2001, n. 443). Corte Costituzionale 1 ottobre 2003 Sentenza n. 303;
- B – secondo il sottoscritto la procedura adottata per gli espropri è in contrasto al decreto legislativo n. 330 /2004 nei punti:1- dell’articolo 52 quater;3 – dell’articolo 52 quater;8 – dell’articolo 52 bis;- 1 – dell’articolo 52 septies;
Si chiede quindi di verificarne la rispondenza, non essendo presenti nella documentazione allegata al progetto documenti che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche.- C – secondo il sottoscritto il progetto è carente ed errato con merito alla normativa antincendio e in particolare con i riferimenti di cui all’art. 8 del D.Legislativo n. 334/1999 e alla lettera circolare del 4 giugno 2002, si chiede di valutarne la congruità, non essendo presenti nella documentazione allegata al progetto documenti che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche, né la presenza di industrie soggette alla direttiva Seveso;- D – secondo il sottoscritto il progetto è carente ed errato in base alla legge n. 64 del 22 febbraio 1974 con particolare riferimento agli articoli 11, 17, 18, si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche. Il progetto inoltre non risulta, dai documenti prodotti, depositato presso il competente ufficio della Regione Lazio.
- E- secondo il sottoscritto il progetto è difforme e non risponde agli articoli 7 – 9 – 23 – 24 – 25 -26 delle norme tecniche di attuazione del PAI, si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche;
- F- secondo il sottoscritto il progetto è in contrasto con il Piano Energetico Regionale approvato dalla Giunta Regionale del Lazio in data 4 luglio 2008, si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche; - G – secondo il sottoscritto il progetto è in contrasto alla normativa SIC e ZPS; si ritiene infatti necessari, la valutazione di impatto ambientale e la valutazione di incidenza, in base alla lettera z) del comma 7 dell’allegato B al decreto del presidente della repubblica del 12 aprile 1996 (valutazione di impatto ambientale per le opere all’interno delle aree naturali protette), e l’art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120 (direttiva Habitat).Difatti la zona attraversata dalle reti del progetto interessano il sito “Laghi Gricilli” codice “IT6040003” tipo “G” di Natura 2000 Formulario standard zone di protezione speciale (ZPS) per zone proponibili per una identificazione come siti di importanza comunitaria (SIC) per zone speciali di conservazione (ZSC). (consultare http://www2.minambiente.it/sito/settori_azione/scn/rete_natura2000/elenco_cartografie/sic/documenti/IT6040003.pdf.).si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche
- H – secondo il sottoscritto il progetto è in contrasto all’articolo 6 della legge 8/7/86 n. 349, si chiede di valutarne la congruità non essendo disponibili elementi di progetto che ne attestino la rispondenza e ne prendano in esame le problematiche. Pertanto chiede in via principale, qualora venissero ritenute fondate le osservazioni:1 – la revisione e modifica della Valutazione di impatto ambientale per gli errori e le carenze sopra evidenziati; 2 – l’aggiornamento della procedura AIA-IPPC per le carenze sopra evidenziate;3 – l’annullamento della procedura di esproprio e dichiarazione di pubblica utilità per gli errori e le carenze sopra evidenziati, in subordine chiede altresì:4 – la modifica del tracciato della rete (elettrodotto – metanodotto o entrambe) spostandole come da indirizzo della Regione Lazio di cui al parere in materia antisismica, in base all’articolo 13 della legge n. 64 del 1974, con l’interramento delle stesse linee dell’elettrodotto;5 – che l’eventuale nuovo tracciato sia proceduto, in base alla legge sugli espropri, da sopralluogo .
sabato 27 settembre 2008
Pontinia e il dissesto story, ultimo atto
Num. Reg. Gen.: 2767/2007 Data Dep.: 02/04/2007 Sezione: 5
Provenienza: CONSIGLIO DI STATO :SEZIONE V
Tipo Ricorso: REVOCAZIONE DECISIONE
Istanza fissazione attiva: NO Istanza di sospensione: NO
Parti/Avvocati
Tipo Parte Nome Cognome / Istituzione Nome Cognome / Avvocato
Appellante LIBRALATO GIORGIO
Appellante MIGLIORELLI ALFONSO TOMMASO DI NITTO LUISA TORCHIA
Appellato ABBATIELLO GIOVANNI CORRADO DE SIMONE
Appellato CAPODIFERRO ALESSANDRO CORRADO DE SIMONE
Appellato COMUNE DI PONTINIA
Appellato DI TRAPANO ROBERTO CORRADO DE SIMONE
Appellato LEODATO GIUSEPPE CORRADO DE SIMONE
Appellato MIRABELLO DANIELE CORRADO DE SIMONE
Appellato TORELLI PAOLO CORRADO DE SIMONE
Controinteressato FRANCIA MASSIMO
Interveniente Ad. BOTTICELLI FRANCESCO FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. FEUDI INES FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. FORZATI MARIA MILENA FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. IANNACE DOMENICO FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. PALOMBO MARIA FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. PICCINI LAURO FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. RONCI ELVIRA FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. RONCI GAETANO FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Op. BERSANI LODOVICO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. BUFFONI MARCELLO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. CIPOLLA ALBERTO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. FERRARESE VIRGILIO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. FEUDI CARLA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. GALLO STEFANO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. MARCHETTI ENRICA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. MARIANI ANTONINO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. NEGOSSI GIAMPIERO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. NIGRO ALFREDO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. ROCCA CARLA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. SCARDELLATO ROSELLA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. SFERRA VINCENZO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. SICIGNANO ANDREA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. SIMONI MASSIMO CORRADO DE SIMONE
Atti Depositati
Deposito Tipo Parte Parte Atto Depositato
13/06/2008 MIGLIORELLI ALFONSO MEMORIA
23/05/2008 MIGLIORELLI ALFONSO DOCUMENTO
07/02/2008 MIGLIORELLI ALFONSO CARTOLINA AVVISO RICEVIMENTO
05/02/2008 RONCI GAETANO MEMORIA
04/02/2008 MIGLIORELLI ALFONSO DOCUMENTO
29/01/2008 MIGLIORELLI ALFONSO DOCUMENTO
10/01/2008 NEGOSSI GIAMPIERO CARTOLINA AVVISO RICEVIMENTO
14/12/2007 NEGOSSI GIAMPIERO INTERVENTO
03/12/2007 MIGLIORELLI ALFONSO MEMORIA
13/11/2007 MIGLIORELLI ALFONSO DOCUMENTO
22/10/2007 RONCI GAETANO INTERVENTO
22/10/2007 AVV. DE SIMONE COMUNICAZIONE
12/10/2007 TORELLI PAOLO CARTOLINA AVVISO RICEVIMENTO
12/10/2007 TORELLI PAOLO MEMORIA
21/09/2007 TORELLI PAOLO INTERVENTO
13/04/2007 MIGLIORELLI ALFONSO CARTOLINA AVVISO RICEVIMENTO
11/04/2007 MIGLIORELLI ALFONSO ISTANZA DI FISSAZIONE DI UDIENZA
Appelli
Oggetto dell' appello: Anno: Numero:
SENTENZA 2006 2837
Udienze
Data: Tipologia:
24/06/2008 MERITO
Collegio: Presidente DOMENICO LA MEDICA
Relatore FILORETO D'AGOSTINO
Componenti ANIELLO CERRETO
NICOLA RUSSO
ADOLFO METRO
Data: Tipologia: Esito:
26/02/2008 MERITO RINVIATO D'UFFICIO
Collegio: Presidente SERGIO SANTORO
Relatore CLAUDIO MARCHITIELLO
Componenti MARCO LIPARI
MARZIO BRANCA
VITO POLI
Data: Tipologia: Esito:
14/12/2007 MERITO RINVIATO A D.D.D.
Collegio: Presidente SERGIO SANTORO
Relatore ALDO FERA
Componenti NICOLA RUSSO
ADOLFO METRO
FRANCESCO GIORDANO
Data: Tipologia: Esito:
26/10/2007 MERITO RINVIATO A D. FISSA
Collegio: Presidente SERGIO SANTORO
Relatore CHIARENZA MILLEMAGGI COGLIANI
Componenti CLAUDIO MARCHITIELLO
ADOLFO METRO
GIANCARLO GIAMBARTOLOMEI
Provenienza: CONSIGLIO DI STATO :SEZIONE V
Tipo Ricorso: REVOCAZIONE DECISIONE
Istanza fissazione attiva: NO Istanza di sospensione: NO
Parti/Avvocati
Tipo Parte Nome Cognome / Istituzione Nome Cognome / Avvocato
Appellante LIBRALATO GIORGIO
Appellante MIGLIORELLI ALFONSO TOMMASO DI NITTO LUISA TORCHIA
Appellato ABBATIELLO GIOVANNI CORRADO DE SIMONE
Appellato CAPODIFERRO ALESSANDRO CORRADO DE SIMONE
Appellato COMUNE DI PONTINIA
Appellato DI TRAPANO ROBERTO CORRADO DE SIMONE
Appellato LEODATO GIUSEPPE CORRADO DE SIMONE
Appellato MIRABELLO DANIELE CORRADO DE SIMONE
Appellato TORELLI PAOLO CORRADO DE SIMONE
Controinteressato FRANCIA MASSIMO
Interveniente Ad. BOTTICELLI FRANCESCO FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. FEUDI INES FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. FORZATI MARIA MILENA FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. IANNACE DOMENICO FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. PALOMBO MARIA FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. PICCINI LAURO FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. RONCI ELVIRA FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Ad. RONCI GAETANO FRANCESCO DI CIOLLO
Interveniente Op. BERSANI LODOVICO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. BUFFONI MARCELLO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. CIPOLLA ALBERTO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. FERRARESE VIRGILIO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. FEUDI CARLA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. GALLO STEFANO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. MARCHETTI ENRICA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. MARIANI ANTONINO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. NEGOSSI GIAMPIERO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. NIGRO ALFREDO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. ROCCA CARLA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. SCARDELLATO ROSELLA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. SFERRA VINCENZO CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. SICIGNANO ANDREA CORRADO DE SIMONE
Interveniente Op. SIMONI MASSIMO CORRADO DE SIMONE
Atti Depositati
Deposito Tipo Parte Parte Atto Depositato
13/06/2008 MIGLIORELLI ALFONSO MEMORIA
23/05/2008 MIGLIORELLI ALFONSO DOCUMENTO
07/02/2008 MIGLIORELLI ALFONSO CARTOLINA AVVISO RICEVIMENTO
05/02/2008 RONCI GAETANO MEMORIA
04/02/2008 MIGLIORELLI ALFONSO DOCUMENTO
29/01/2008 MIGLIORELLI ALFONSO DOCUMENTO
10/01/2008 NEGOSSI GIAMPIERO CARTOLINA AVVISO RICEVIMENTO
14/12/2007 NEGOSSI GIAMPIERO INTERVENTO
03/12/2007 MIGLIORELLI ALFONSO MEMORIA
13/11/2007 MIGLIORELLI ALFONSO DOCUMENTO
22/10/2007 RONCI GAETANO INTERVENTO
22/10/2007 AVV. DE SIMONE COMUNICAZIONE
12/10/2007 TORELLI PAOLO CARTOLINA AVVISO RICEVIMENTO
12/10/2007 TORELLI PAOLO MEMORIA
21/09/2007 TORELLI PAOLO INTERVENTO
13/04/2007 MIGLIORELLI ALFONSO CARTOLINA AVVISO RICEVIMENTO
11/04/2007 MIGLIORELLI ALFONSO ISTANZA DI FISSAZIONE DI UDIENZA
Appelli
Oggetto dell' appello: Anno: Numero:
SENTENZA 2006 2837
Udienze
Data: Tipologia:
24/06/2008 MERITO
Collegio: Presidente DOMENICO LA MEDICA
Relatore FILORETO D'AGOSTINO
Componenti ANIELLO CERRETO
NICOLA RUSSO
ADOLFO METRO
Data: Tipologia: Esito:
26/02/2008 MERITO RINVIATO D'UFFICIO
Collegio: Presidente SERGIO SANTORO
Relatore CLAUDIO MARCHITIELLO
Componenti MARCO LIPARI
MARZIO BRANCA
VITO POLI
Data: Tipologia: Esito:
14/12/2007 MERITO RINVIATO A D.D.D.
Collegio: Presidente SERGIO SANTORO
Relatore ALDO FERA
Componenti NICOLA RUSSO
ADOLFO METRO
FRANCESCO GIORDANO
Data: Tipologia: Esito:
26/10/2007 MERITO RINVIATO A D. FISSA
Collegio: Presidente SERGIO SANTORO
Relatore CHIARENZA MILLEMAGGI COGLIANI
Componenti CLAUDIO MARCHITIELLO
ADOLFO METRO
GIANCARLO GIAMBARTOLOMEI
la turbogas e la prossima autorizzazione AIA-IPPC
Ieri sera assemblea al Teatro Max di Pontinia promossa dalle amministrazioni comunali di Pontinia e Sezze in seguito alle assemblee pubbliche e ai tavoli tecnici di agosto e settembre nel comune di Pontinia per cercare di contrastare la procedura di esproprio e di servitù derivanti dal progetto delle opere connesse alla centrale a turbogas progettata a Mazzocchio nel comune di Pontinia.
Come spesso succede oltre ai tanti interventi pubblici risultano interessanti le relazioni private, nonché lo scambio di informazioni e documenti ufficiali, di parere e di studio, ai fini delle varie attività.
Tra questi sicuramente la documentazione relativa all’autorizzazione AIA-IPPC, depositata presso il comune di Pontinia e l’amministrazione provinciali di Latina, quali il verbale della stessa commissione AIA-IPPC dell’ultima seduta del 29/07/08, ma anche il “piano di monitoraggio e controllo della centrale termoelettrica turbogas a ciclo combinato di Pontinia” datato 07/07/2008 e “accordo tra il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e l’Apat in materia di supporto alla commissione istruttoria IPPC – relazione istruttoria”.
In buona sostanza, da quanto riferito da chi ne ha evidenziato alcuni aspetti, si tratta dei documenti preliminari e di lavoro che saranno parte dell’autorizzazione AIA-IPPC attesa in tempi brevi in favore della realizzazione della centrale a turbogas di Mazzocchio.
Tanto è vero che ormai gli esperti della procedura ci hanno spiegato quali potrebbero essere le risicate possibilità di impedire che inizino i lavori di costruzione che appaiono sempre più imminenti.
Questo ovviamente non significa certo che amministrazioni, enti locali, associazioni e cittadini rinuncino a portare avanti quella che ieri sera è stata definita l’affermazione della dignità, della civiltà, della politica e della ragionevolezza, cioè far realizzare nel proprio territorio le opere volute e non quelle imposte dall’alto e particolarmente sgradite.
Per esempio chi ha illustrato il verbale del 29 luglio ha spiegato che l’approvazione dell’AIA avverrà anche in assenza o carenza di informazioni progettuali, oppure anche se le emissioni del rumore saranno superiori all’apposito regolamento comunale.
Saranno imposte alcune prescrizioni in materia.
Il piano di monitoraggio contiene norme, procedure e tecniche per i controlli periodici e anche di comunicazione dal gestore nel caso sia impossibilitato ad effettuarli, basta che lo comunichi e le attività potranno continuare.
La relazione istruttoria contiene anch’essa aspetti importanti per la prossima autorizzazione.
Anzitutto la notizia che l’elettrodotto sarà aumentato con 3 nuove linee, della lunghezza cadauna di mezzo chilometro.
Dalle informazioni avuto non ho capito se le nuove linee saranno ubicate nel comune di Pontinia o di Sezze, né se si dovrà ripetere la procedura per i relativi espropri e in quale forma.
L’acqua sarà inoltre completamente prelevata dall’acquedotto pubblico dell’ATO 4, con riserva di 2 pozzi artesiani dei quali uno funzionante per 2 mesi l’anno e l’altra invece inutilizzato, ubicati in località Di Stefano.
Anche in questo documento si rileva, più volte, il punto di emissione sonora che, in base ai dati di progetto, supererà il limite imposto dal comune di Pontinia.
Interessante la conferma che per l’analisi meteo-climatica, oltre a far riferimento alla centrale dell’aeroporto, anziché dell’area interessata che è disponibile anche presso il consorzio di Bonifica, considera il periodo 1966/1977 cioè di 30 e 40 anni fa senza alcun aggiornamento.
Altrettanto illuminante l’affermazione che non esiste alcun studio di impatto in acqua, per cui non sarebbe verificabile alcun confronto.
Pare vi sia qualche contraddizione nel prelievo di acqua si parla di 6 litri al secondo, 21,6 mc/h, mentre poi si dichiara che il prelievo non deve superare i 21 mc/h.
Da ultimo ci è stato fatto notare che non esiste alcun riferimento alla normativa urbanistica e vincolistica relativa alle opere connesse (metanodotto ed elettrodotto).
Dimenticanza casuale?
Sugli aspetti, invece, tecnico-legali consigliateci per contrastare il progetto ne tratteremo successivamente.
Pontinia 27 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Come spesso succede oltre ai tanti interventi pubblici risultano interessanti le relazioni private, nonché lo scambio di informazioni e documenti ufficiali, di parere e di studio, ai fini delle varie attività.
Tra questi sicuramente la documentazione relativa all’autorizzazione AIA-IPPC, depositata presso il comune di Pontinia e l’amministrazione provinciali di Latina, quali il verbale della stessa commissione AIA-IPPC dell’ultima seduta del 29/07/08, ma anche il “piano di monitoraggio e controllo della centrale termoelettrica turbogas a ciclo combinato di Pontinia” datato 07/07/2008 e “accordo tra il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e l’Apat in materia di supporto alla commissione istruttoria IPPC – relazione istruttoria”.
In buona sostanza, da quanto riferito da chi ne ha evidenziato alcuni aspetti, si tratta dei documenti preliminari e di lavoro che saranno parte dell’autorizzazione AIA-IPPC attesa in tempi brevi in favore della realizzazione della centrale a turbogas di Mazzocchio.
Tanto è vero che ormai gli esperti della procedura ci hanno spiegato quali potrebbero essere le risicate possibilità di impedire che inizino i lavori di costruzione che appaiono sempre più imminenti.
Questo ovviamente non significa certo che amministrazioni, enti locali, associazioni e cittadini rinuncino a portare avanti quella che ieri sera è stata definita l’affermazione della dignità, della civiltà, della politica e della ragionevolezza, cioè far realizzare nel proprio territorio le opere volute e non quelle imposte dall’alto e particolarmente sgradite.
Per esempio chi ha illustrato il verbale del 29 luglio ha spiegato che l’approvazione dell’AIA avverrà anche in assenza o carenza di informazioni progettuali, oppure anche se le emissioni del rumore saranno superiori all’apposito regolamento comunale.
Saranno imposte alcune prescrizioni in materia.
Il piano di monitoraggio contiene norme, procedure e tecniche per i controlli periodici e anche di comunicazione dal gestore nel caso sia impossibilitato ad effettuarli, basta che lo comunichi e le attività potranno continuare.
La relazione istruttoria contiene anch’essa aspetti importanti per la prossima autorizzazione.
Anzitutto la notizia che l’elettrodotto sarà aumentato con 3 nuove linee, della lunghezza cadauna di mezzo chilometro.
Dalle informazioni avuto non ho capito se le nuove linee saranno ubicate nel comune di Pontinia o di Sezze, né se si dovrà ripetere la procedura per i relativi espropri e in quale forma.
L’acqua sarà inoltre completamente prelevata dall’acquedotto pubblico dell’ATO 4, con riserva di 2 pozzi artesiani dei quali uno funzionante per 2 mesi l’anno e l’altra invece inutilizzato, ubicati in località Di Stefano.
Anche in questo documento si rileva, più volte, il punto di emissione sonora che, in base ai dati di progetto, supererà il limite imposto dal comune di Pontinia.
Interessante la conferma che per l’analisi meteo-climatica, oltre a far riferimento alla centrale dell’aeroporto, anziché dell’area interessata che è disponibile anche presso il consorzio di Bonifica, considera il periodo 1966/1977 cioè di 30 e 40 anni fa senza alcun aggiornamento.
Altrettanto illuminante l’affermazione che non esiste alcun studio di impatto in acqua, per cui non sarebbe verificabile alcun confronto.
Pare vi sia qualche contraddizione nel prelievo di acqua si parla di 6 litri al secondo, 21,6 mc/h, mentre poi si dichiara che il prelievo non deve superare i 21 mc/h.
Da ultimo ci è stato fatto notare che non esiste alcun riferimento alla normativa urbanistica e vincolistica relativa alle opere connesse (metanodotto ed elettrodotto).
Dimenticanza casuale?
Sugli aspetti, invece, tecnico-legali consigliateci per contrastare il progetto ne tratteremo successivamente.
Pontinia 27 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
giovedì 25 settembre 2008
assemblea turbogas venerdi 26 ore 20
Ennesimo appuntamento per contrastare la realizzazione del progetto della turbogas domani a Pontinia alle ore 20.00 il Teatro Max (o Fellini) su invito dei sindaci di Sezze, Andrea Campoli, e di Pontinia, Eligio Tombolillo, aspetta ospiti onorevoli, associazioni e cittadini.
Durante le assemblee e i tavoli tecnici di agosto e settembre che hanno visto una notevole partecipazione di cittadini, oltre agli amministratori, ai legali, ai tecnici del territorio (geometri, geologi, ingegneri), alle associazioni di categoria.
La richiesta è sempre la stessa che il territorio, i suoi operatori e amministratori che rappresentano, storia, cultura, progetti, società, aspettative abbiano la giusta attenzione e rispetto da coloro che prendono decisioni importanti sullo sviluppo o sul tramonto definitivo di ogni speranza di futuro.Le strane dinamiche politiche e amministrative portano politici dello stesso partito degli amministratori regionali o nazionali a pensarla in modo diverso creando apprensione e incertezza.
Che potrebbero essere spazzate via in pochi minuti domani sera se potranno essere presenti le autorità nazionali (parlamentari), regionali (presidente, assessore, consiglieri), provinciali, nonché i vari enti locali, oltre alle associazioni.
Domani scadono i termini per le osservazioni al progetto delle opere connesse alla turbogas (metanodotto ed elettrodotto) che secondo alcune voci sarebbero qualche decina.
L’aspettativa è che finalmente i vari rappresentanti istituzionali si parlino e prendano una decisione condivisa, magari insieme alla società proponente del progetto della turbogas.
C’è bisogno di energia naturale e rinnovabile, di ridurre le emissioni.
L’avremo? Avremo finalmente il dialogo?
Durante le assemblee e i tavoli tecnici di agosto e settembre che hanno visto una notevole partecipazione di cittadini, oltre agli amministratori, ai legali, ai tecnici del territorio (geometri, geologi, ingegneri), alle associazioni di categoria.
La richiesta è sempre la stessa che il territorio, i suoi operatori e amministratori che rappresentano, storia, cultura, progetti, società, aspettative abbiano la giusta attenzione e rispetto da coloro che prendono decisioni importanti sullo sviluppo o sul tramonto definitivo di ogni speranza di futuro.Le strane dinamiche politiche e amministrative portano politici dello stesso partito degli amministratori regionali o nazionali a pensarla in modo diverso creando apprensione e incertezza.
Che potrebbero essere spazzate via in pochi minuti domani sera se potranno essere presenti le autorità nazionali (parlamentari), regionali (presidente, assessore, consiglieri), provinciali, nonché i vari enti locali, oltre alle associazioni.
Domani scadono i termini per le osservazioni al progetto delle opere connesse alla turbogas (metanodotto ed elettrodotto) che secondo alcune voci sarebbero qualche decina.
L’aspettativa è che finalmente i vari rappresentanti istituzionali si parlino e prendano una decisione condivisa, magari insieme alla società proponente del progetto della turbogas.
C’è bisogno di energia naturale e rinnovabile, di ridurre le emissioni.
L’avremo? Avremo finalmente il dialogo?
sentenza Sorgenia turbogas Aprilia
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione sesta, in accoglimento dell’appello, annulla l’impugnata sentenza, e , per l’effetto, respinge il ricorso di primo grado.
per leggere tutto
http://www.giustizia-amministrativa.it/Sentenze/CDS_200804333_SE.doc
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione sesta, in accoglimento dell’appello, annulla l’impugnata sentenza, e , per l’effetto, respinge il ricorso di primo grado.
per leggere tutto
http://www.giustizia-amministrativa.it/Sentenze/CDS_200804333_SE.doc
martedì 23 settembre 2008
Agro Pontino inquinato se ne accorgono a Boston
Se ne sono accorti a Boston che l'Agro Pontino è inquinato.No non quei "pazzi scatenati e visionari" di verdi e ambientalisti che lo dicevano da oltre 20 anni in provincia di Latina inascoltati.Ne riferisce oggi con ampio rilievo il New York Times, illustrando i dettagli del P-Rex, il piano che Alan Berger, un docente della prestigiosa universita' di Cambridge, nel Massachusetts.Ma va tutto bene così, aumentiamo le emissioni e l'inquinamento, installiamo almeno 2 centrali a turbogas, magari qualche centrale nucleare, alcune centrali a biomasse e quel fior fiore di produzione di diossina che è l'inceneritore.Naturalmente le prossime elezioni provinciali non si interesseranno nè di inquinamento, nè di una corretta gestione del territorio.Cosa ha fatto in materia l'attuale uscente giunta?E quelle dei maggiori comuni della Provincia?L'importante è non farlo sapere a Latina, Pontinia, Terracina, Aprilia parliamone senza farci sentire nel Massachusetts.In America vorrebbero far tornare l'Agro Pontino e restituirlo all'antico splendore.Basterebbe, una volta tanto, una sola nella vita scegliere gli amministratori giusti.Altrimenti torneranno gli americani...Pontinia 23 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio LibralatoAMBIENTE: PIANO MIT PER RIPULIRE AGRO PONTINO INQUINATO/ANSA (di Emanuele Riccardi) (ANSA) - NEW YORK, 22 SET - E' una prima assoluta: la creazione di un nuovo ecosistema nell'Agro Pontino, molto inquinato e decisamente piu' a rischio di quanto si pensasse. Ci stanno pensando gli esperti del Mit di Boston, che hanno studiato l'area bonificata negli Anni Trenta e stanno elaborando originali soluzioni per il risanamento dell'area: in realta' per ridisegnarla completamente, dopo avere scoperto che e' molto piu' inquinata di quanto si ritenesse fino ad oggi. Ne riferisce oggi con ampio rilievo il New York Times, illustrando i dettagli del P-Rex, il piano che Alan Berger, un docente della prestigiosa universita' di Cambridge, nel Massachusetts, sta mettendo a punto. Berger ha recentemente firmato un accordo con la provincia di Latina, per un master plan ecologico con l'obiettivo di bonificare (di nuovo) le aree piu' inquinate della regione. A provocare l'inquinamento, sono soprattutto gli scarichi industriali ed agricoli, che attraverso i canali della bonifica finiscono in mare. L'area tra Roma e Napoli lungo l'Appia ha una storia lunga e tormentata, e, con l'eccezione di Terracina, l'unica citta' che esisteva ai tempi dei romani, e' stata per secoli una gigantesca palude, nonostante i ripetuti tentativi di risanamento da parte degli imperatori romani e dei Papi che si sono succeduti. Se ne occupo' addirittura Leonardo da Vinci, ma la cosa' non ando' in porto La svolta nel Ventennio, quando Benito Mussolini decise e avvio' la bonifica delle paludi pontine nel 1924. Nel 1934 vennero installate sei megapompe per drenare l'acqua delle paludi, secondo il Ny Times ''grandi e rumorose come un aeroplano'', che ogni giorno, ancora oggi, pompano milioni di litri d'acqua, fino a 35mila litri al secondo. Attraverso una serie di canali le acque finiscono nel Tirreno. Se le pompe venissero spente - ricorda al Nyt Carlo Cervellin del Consorzio di Bonificazione - in sette giorni tutta l'area si trasformerebbe di nuovo in palude. La sfida di Berger e' senza precedenti, perche' non si tratta di disinquinare un'area e restituirla all'antico splendore, come si sta tentando di fare nelle Everglades della Florida. Nel caso dell'Agro Pontino, bisogna disegnare un ambiente nuovo, una natura certo 'naturale' ma in realta' artificiale, e di questo il docente del Mit e' uno degli esperti mondiali. (ANSA). RL 22/09/2008 19:58 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
bonus bebè 500 €
AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIAOggetto: "bonus bebè" di 500 euroSi prega dare apposita informazione per l'iniziativa della Regione Lazio di elargire il bonus bebè di 500 euro per ogni figlio nato o adottato nel 2008.Sarà sicuramente un contributo importante per l'economia familiare e per le notevoli spese da affrontare.Grazie dell'attenzione.Saluti.Pontinia 21 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio LibralatoDalla Regione un "bonus bebè" di 500 euro19/09/08 - Cinquecento euro "una tantum" per ogni donna del Lazio che ha partorito o adottato un figlio nel 2008. E' quanto ha stabilito la giunta regionale in una delibera approvata nella seduta di oggi. Secondo il testo, le donne devono risiedere nel Lazio da almeno un anno dalla nascita o dall'adozione. Il valore Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente delle donne che presenteranno domanda deve essere uguale o inferiore a 20.000 euro.La delibera e' stata proposta dall'assessore alle politiche sociali della Regione Anna Salome Coppotelli. La Regione erogherà le risorse sulla base delle richieste presentate dai cittadini ai Comuni.sala stampa regione Lazio
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la centrale a turbogas di Pontinia e Assoelettrica
14/07/08 - 4 ottobre: le centrali elettriche aprono le porteTorna anche quest´anno la Giornata Nazionale dell´Energia Elettrica, quarta edizione dell´iniziativa lanciata dal 2005 da Assoelettrica. Obiettivo: offrire un´occasione di informazione e sensibilizzazione sui temi dell´energia elettrica, avvicinare l´opinione pubblica a questa fondamentale risorsa per la crescita economica e sociale ed il benessere di ogni cittadino.Se la ditta che propone la centrale a turbogas nel nucleo industriale di Mazzocchio nel comune di Pontinia leggerà il comunicato di Assoelettrica (http://www.assoelettrica.it/) (http://194.185.232.26/Editoriale%20Sett.pdf), e se poi lo farà proprio, la centrale non si farà mai.Il perché lo spiega molto bene Assoelettrica in alcuni passaggi che sono:"Uso efficiente dei combustibili fossili, contenimento degli impatti ambientali, crescita delle fonti rinnovabili, attenzione all´ambiente e mercato competitivo: sono questi gli elementi del filo conduttore della quarta edizione della Giornata"La turbogas non diminuisce gli impatti ambientali e non è certo attenta all´ambiente.Si continua: "Ed anche che vi sia il consenso sociale necessario alla realizzazione delle nuove, indispensabili infrastrutture energetiche" bene a Pontinia, ma anche nei comuni di Sonnino, Terracina, Sezze, Priverno, Roccagorga, Bassiano, Sermoneta, Roccasecca l´amministrazione provinciale di Latina non la vuole. Non vi è certo il consenso sociale.Ancora "La Commissione europea ha recentemente proposto alcuni ambiziosi obiettivi: promuovere una maggiore efficienza, in particolare negli usi finali dell´energia; ridurre del 20% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990; assicurare, nello stesso arco temporale, un 20% di contributo delle fonti rinnovabili rispetto ai consumi finali di energia, contro l´attuale l'8,5%. Da parte sua, l'Italia dovrà portare il contributo delle rinnovabili sui consumi finali al 17%, riducendo del 13% le emissioni di CO2. " la centrale a turbogas aumenta e non diminuisce le emissioni non assicura il contributo delle fonti rinnovabili.Poi: "Le imprese elettriche italiane non faranno certo mancare il loro contributo" chi glielo dice alla società proponente la centrale a turbogas di Mazzocchio a Pontinia?Nel finale: "Certamente, la realizzazione di queste opere richiede il consenso di tutti e quindi una vera preventiva concertazione, capace di coinvolgere gli attori istituzionali e quelli sociali". A Pontinia è quello che chiediamo fin dall´inizio, se la società proponente non ha ascoltato 9 amministrazioni comunali, quella provinciale, i cittadini ascolterà almeno i consigli di Assoelettrica?Pontinia 22 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
domenica 21 settembre 2008
appello adesioni rifiuti zero
APPELLO A TUTTI I COMUNI ITALIANI
PER L’ADESIONE ALLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO
Il nostro modello di sviluppo, improntato sullo spreco di materie prime, di energia e
sulla produzione di una enorme quantità di rifiuti, non può essere definito “sostenibile”.
Occorre ripensare in termini di “futuro possibile” il modo di vivere il rapporto uomoambiente,
vincolando le attività umane al massimo risparmio energetico, al minimo
consumo di materie prime e al completo riciclo dei rifiuti prodotti. La questione rifiuti
ha dimostrato in questi anni la centralità del nostro stile di vita ed ha fatto emergere la
problematica dello smaltimento di enormi montagne di scarti che la nostra società
produce.
Secondo la legislazione dell’Unione Europea le priorità di intervento sul tema rifiuti
dovrebbero essere in ordine di importanza: prevenzione; riciclaggio; recupero
energetico e discarica. In Italia si producono ogni anno circa 30 milioni di tonnellate di
rifiuti solidi urbani. La politica della gestioni rifiuti è ancora fortemente orientata alle
discariche dove viene ancora stoccato circa il 65% del totale, mentre circa il 10% viene
incenerito con le enormi e pesanti conseguenze ambientali che queste soluzioni
comportano. Solo il 25% circa dei rifiuti viene avviato a riciclaggio o compostato.
Moltissime esperienze dimostrano che in tutti i contesti (urbani, rurali, montani….) è
possibile avviare sistemi di raccolta “Porta a porta” che permettono di raggiungere
elevate percentuali di differenziazione del rifiuto, anche superiori all’80%. Le
esperienze che hanno avuto una buona progettazione ed un buon coinvolgimento della
cittadinanza, dimostrano anche che riciclare i rifiuti è un sistema che permette di
diminuire i costi di gestione e creare maggiori posti di lavoro, spesso riuscendo
anche a diminuire le tariffe alla cittadinanza.
In questi anni anche l’esperienza del Comune di Capannori ha dimostrato che l’aumento
dei rifiuti non è più un dato immodificabile, ma solo un fattore che può essere governato
con il coraggio di una politica orientata alla sostenibilità e alla necessità di scelte
coraggiose e concrete per un comune futuro possibile.
Grazie alla grande e partecipazione della cittadinanza, alla professionalità dell’azienda
pubblica Ascit (che gestisce il servizio), all’impegno politico in tante assemblee e
riunioni in tutte le frazioni, con la raccolta domiciliare abbiamo superato la quota di
raccolta differenziata dell’80%, con una riduzione complessiva dei costi, la creazione di
posti di lavoro, la riduzione delle tariffe alla cittadinanza ed una riduzione annua della
produzione complessiva dei rifiuti. Per la riduzione dei rifiuti sono stati avviati, così
come in molte altre esperienze, progetti mirati all’abbattimento della loro produzione.
Alcuni esempi importanti: compostaggio domestico della frazione organica, acquisti
verdi negli enti pubblici, eliminazione delle acque minerali dalle mense comunali e
scolastiche, eliminazione dell’usa e getta dalle sagre e feste popolari, diffusione dei
distributori alla spina di latte, detersivi e altri prodotti, diffusione dei pannolini lavabili
etc.. Questo duplice percorso di riciclaggio e riduzione dei rifiuti ci ha permesso di
definire un obiettivo importante ma urgente: rifiuti zero.
Rifiuti zero non è dunque un’utopia ma un obiettivo essenziale per cercare di costruire
una maggiore sostenibilità, cambiando anche le abitudini e i nostri stili di vita.
Attraverso la delibera di adesione alla strategia “Rifiuti Zero”, il comune di
Capannori, primo in Italia, si è posto l’obiettivo “di intraprendere il percorso
verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020 stabilendo per il 2008 il
raggiungimento del 60% di raccolta differenziata e per il 2011 il 75%”
combinando questi obiettivi con un impegno costante mirato alla riduzione della
produzione dei rifiuti. Nel solo comune di Capannori, nell’arco del 2007, raccolta
differenziata e riduzione dei rifiuti, hanno portato ad aver risparmiato l’abbattimento di
100.000 alberi, il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua e la mancata emissione di
1.904.800 tonnellate di CO2 in atmosfera, dato che coincide con il mancato consumo di
676.204 barili di petrolio. Ampliando e moltiplicando queste esperienze
La politica è tale se riesce a maturare consapevolezza, se alimenta la partecipazione, se
fa crescere la democrazia ed il protagonismo delle comunità, Unire queste urgenze di
partecipazione, all’urgenza di preservare il nostro ambiente, la nostra casa comune dal
degrado e dall’insostenibilità è la prima missione di un buona amministrazione.
Per far crescere la strategia “Rifiuti zero” è URGENTE ED IMPORTANTE che
tante amministrazioni, oltre a quelle che hanno già adottato questo impegno,
aderiscano e costruiscano, tutte assieme, un’azione territoriale dimostrandone la
possibilità ed i vantaggi ambientali, sociali ed economici che ne derivano.
Per aderire alla Strategia “Rifiuti zero”, assumendo impegno formale di un
percorso a tappe per il riciclaggio e la riduzione dei rifiuti, occorre approvare la
delibera di adesione. La delibera adottata dal comune di Capannori che può essere
presa a riferimento ed è disponibile sul nostro sito. Maggiore sarà il numero di
comuni ad aderire maggiore sarà la nostra forza propositiva, la forza della nostra
rete e delle nostre proposte!
Rifiuti zero è una politica che può e deve essere declinata in scelte quotidiane e di
responsabilità che coinvolgono ed aggregano le comunità locali nella costruzione di un
migliore futuro possibile per tutti noi. Sta a tutti noi declinare le nostre responsabilità in
azione politica, nella società e nelle istituzioni, per costruire percorsi di partecipazione e
cambiamento!
Assessore all’Ambiente del Comune di Capannori
Alessio Ciacci
PER L’ADESIONE ALLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO
Il nostro modello di sviluppo, improntato sullo spreco di materie prime, di energia e
sulla produzione di una enorme quantità di rifiuti, non può essere definito “sostenibile”.
Occorre ripensare in termini di “futuro possibile” il modo di vivere il rapporto uomoambiente,
vincolando le attività umane al massimo risparmio energetico, al minimo
consumo di materie prime e al completo riciclo dei rifiuti prodotti. La questione rifiuti
ha dimostrato in questi anni la centralità del nostro stile di vita ed ha fatto emergere la
problematica dello smaltimento di enormi montagne di scarti che la nostra società
produce.
Secondo la legislazione dell’Unione Europea le priorità di intervento sul tema rifiuti
dovrebbero essere in ordine di importanza: prevenzione; riciclaggio; recupero
energetico e discarica. In Italia si producono ogni anno circa 30 milioni di tonnellate di
rifiuti solidi urbani. La politica della gestioni rifiuti è ancora fortemente orientata alle
discariche dove viene ancora stoccato circa il 65% del totale, mentre circa il 10% viene
incenerito con le enormi e pesanti conseguenze ambientali che queste soluzioni
comportano. Solo il 25% circa dei rifiuti viene avviato a riciclaggio o compostato.
Moltissime esperienze dimostrano che in tutti i contesti (urbani, rurali, montani….) è
possibile avviare sistemi di raccolta “Porta a porta” che permettono di raggiungere
elevate percentuali di differenziazione del rifiuto, anche superiori all’80%. Le
esperienze che hanno avuto una buona progettazione ed un buon coinvolgimento della
cittadinanza, dimostrano anche che riciclare i rifiuti è un sistema che permette di
diminuire i costi di gestione e creare maggiori posti di lavoro, spesso riuscendo
anche a diminuire le tariffe alla cittadinanza.
In questi anni anche l’esperienza del Comune di Capannori ha dimostrato che l’aumento
dei rifiuti non è più un dato immodificabile, ma solo un fattore che può essere governato
con il coraggio di una politica orientata alla sostenibilità e alla necessità di scelte
coraggiose e concrete per un comune futuro possibile.
Grazie alla grande e partecipazione della cittadinanza, alla professionalità dell’azienda
pubblica Ascit (che gestisce il servizio), all’impegno politico in tante assemblee e
riunioni in tutte le frazioni, con la raccolta domiciliare abbiamo superato la quota di
raccolta differenziata dell’80%, con una riduzione complessiva dei costi, la creazione di
posti di lavoro, la riduzione delle tariffe alla cittadinanza ed una riduzione annua della
produzione complessiva dei rifiuti. Per la riduzione dei rifiuti sono stati avviati, così
come in molte altre esperienze, progetti mirati all’abbattimento della loro produzione.
Alcuni esempi importanti: compostaggio domestico della frazione organica, acquisti
verdi negli enti pubblici, eliminazione delle acque minerali dalle mense comunali e
scolastiche, eliminazione dell’usa e getta dalle sagre e feste popolari, diffusione dei
distributori alla spina di latte, detersivi e altri prodotti, diffusione dei pannolini lavabili
etc.. Questo duplice percorso di riciclaggio e riduzione dei rifiuti ci ha permesso di
definire un obiettivo importante ma urgente: rifiuti zero.
Rifiuti zero non è dunque un’utopia ma un obiettivo essenziale per cercare di costruire
una maggiore sostenibilità, cambiando anche le abitudini e i nostri stili di vita.
Attraverso la delibera di adesione alla strategia “Rifiuti Zero”, il comune di
Capannori, primo in Italia, si è posto l’obiettivo “di intraprendere il percorso
verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020 stabilendo per il 2008 il
raggiungimento del 60% di raccolta differenziata e per il 2011 il 75%”
combinando questi obiettivi con un impegno costante mirato alla riduzione della
produzione dei rifiuti. Nel solo comune di Capannori, nell’arco del 2007, raccolta
differenziata e riduzione dei rifiuti, hanno portato ad aver risparmiato l’abbattimento di
100.000 alberi, il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua e la mancata emissione di
1.904.800 tonnellate di CO2 in atmosfera, dato che coincide con il mancato consumo di
676.204 barili di petrolio. Ampliando e moltiplicando queste esperienze
La politica è tale se riesce a maturare consapevolezza, se alimenta la partecipazione, se
fa crescere la democrazia ed il protagonismo delle comunità, Unire queste urgenze di
partecipazione, all’urgenza di preservare il nostro ambiente, la nostra casa comune dal
degrado e dall’insostenibilità è la prima missione di un buona amministrazione.
Per far crescere la strategia “Rifiuti zero” è URGENTE ED IMPORTANTE che
tante amministrazioni, oltre a quelle che hanno già adottato questo impegno,
aderiscano e costruiscano, tutte assieme, un’azione territoriale dimostrandone la
possibilità ed i vantaggi ambientali, sociali ed economici che ne derivano.
Per aderire alla Strategia “Rifiuti zero”, assumendo impegno formale di un
percorso a tappe per il riciclaggio e la riduzione dei rifiuti, occorre approvare la
delibera di adesione. La delibera adottata dal comune di Capannori che può essere
presa a riferimento ed è disponibile sul nostro sito. Maggiore sarà il numero di
comuni ad aderire maggiore sarà la nostra forza propositiva, la forza della nostra
rete e delle nostre proposte!
Rifiuti zero è una politica che può e deve essere declinata in scelte quotidiane e di
responsabilità che coinvolgono ed aggregano le comunità locali nella costruzione di un
migliore futuro possibile per tutti noi. Sta a tutti noi declinare le nostre responsabilità in
azione politica, nella società e nelle istituzioni, per costruire percorsi di partecipazione e
cambiamento!
Assessore all’Ambiente del Comune di Capannori
Alessio Ciacci
assemblea pubblica turbogas Pontinia
Venerdi 26 settembre alle ore 20 presso il Teatro Max di Pontinia assemblea pubblica promossa dalle amministrazioni comunali di Sezze e Pontinia sul problema turbogas di Mazzocchio, come concordato nei precedenti tavoli tecnici e assemblee di Pontinia.
Sempre il 26 scadono le osservazioni da presentare da parte degli interessati sulla procedura degli espropri, delle servitù e della variante urbanistica ai piani regolatori di Pontinia e Sezze prodotta dal progetto di metanodotto ed elettrodotto.
Quindi chi vorrà presentare le proprie osservazioni e/o ricorsi alla procedura si dovrà muovere prima dell’assemblea.
A tale proposito sono state proposte 3 osservazioni diverse da personalizzare.
All’assemblea del 26 saranno invitate le autorità.
Le modalità e le informazioni in merito alla stessa assemblea saranno riportate nei comunicati ufficiali delle amministrazioni interessate.
Idem per eventuali conferme in merito alla presenza così come sull’eventualità che gli enti locali interessati presentino proprie osservazioni alla procedura degli espropri.
Anche agli enti locali sono state proposte alcune osservazioni, ma nemmeno in questo caso si hanno notizie in merito.
In quanto ai privati e alle aziende difficile fare previsioni sulla quantità e sulle motivazioni di eventuali osservazioni.
L’esperienza del PTPR, ma anche dei referendum in materia ambientale e in particolare sull’elettrodotto fanno pensare a quale sarà l’atteggiamento di enti locali e dei cittadini interessati.
Però le sorprese sono sempre possibili visto l’impegno del sindaco del comune di Pontinia per contrastare il progetto della turbogas sgradito a tutte le forze politiche locali, provinciali e regionali.
Pontinia 21 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Sempre il 26 scadono le osservazioni da presentare da parte degli interessati sulla procedura degli espropri, delle servitù e della variante urbanistica ai piani regolatori di Pontinia e Sezze prodotta dal progetto di metanodotto ed elettrodotto.
Quindi chi vorrà presentare le proprie osservazioni e/o ricorsi alla procedura si dovrà muovere prima dell’assemblea.
A tale proposito sono state proposte 3 osservazioni diverse da personalizzare.
All’assemblea del 26 saranno invitate le autorità.
Le modalità e le informazioni in merito alla stessa assemblea saranno riportate nei comunicati ufficiali delle amministrazioni interessate.
Idem per eventuali conferme in merito alla presenza così come sull’eventualità che gli enti locali interessati presentino proprie osservazioni alla procedura degli espropri.
Anche agli enti locali sono state proposte alcune osservazioni, ma nemmeno in questo caso si hanno notizie in merito.
In quanto ai privati e alle aziende difficile fare previsioni sulla quantità e sulle motivazioni di eventuali osservazioni.
L’esperienza del PTPR, ma anche dei referendum in materia ambientale e in particolare sull’elettrodotto fanno pensare a quale sarà l’atteggiamento di enti locali e dei cittadini interessati.
Però le sorprese sono sempre possibili visto l’impegno del sindaco del comune di Pontinia per contrastare il progetto della turbogas sgradito a tutte le forze politiche locali, provinciali e regionali.
Pontinia 21 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
venerdì 19 settembre 2008
turbogas assemblea pubblica venerdi 26 ore 20
L'assemblea pubblica sulla turbogas con l'invito alle varie autorità, da parte delle amministrazioni comunali di Pontinia e Sezze si terrà venerdi 26 settembre alle ore 20 presso il Teatro Max di Pontinia.
I particolari saranno resi noti da un prossimo comunicato stampa delle amministrazioni comunali interessate alle quali rivolgersi per i dettagli e le informazioni.
I particolari saranno resi noti da un prossimo comunicato stampa delle amministrazioni comunali interessate alle quali rivolgersi per i dettagli e le informazioni.
giovedì 18 settembre 2008
sfogliando la margherita, verrà o non verrà?
Verrà o non verrà? sfogliando la margherita questo non si sa.
E se non viene qualcun altro manderà?
Per sentire dire cosa chi lo sa?
Pare che sarebbe venuto a trovarci domani sera, ma un contrattempo e un impegno più urgente rimandono ad una prossima data, forse venerdi.
Se viene cosa dirà, sì, no, ni, vedremo?
E se non viene qualcun altro manderà?
Per sentire dire cosa chi lo sa?
Pare che sarebbe venuto a trovarci domani sera, ma un contrattempo e un impegno più urgente rimandono ad una prossima data, forse venerdi.
Se viene cosa dirà, sì, no, ni, vedremo?
martedì 16 settembre 2008
l'eolico sorpassa il nucleare
L’eolico sorpassa il nucleare
Inizialmente era un sibilo nascosto e quasi impercettibile, dietro all’ideale fragoroso rumore delle centrali nucleari sparse un po’ in tutto il mondo. Fortunatamente le cose stanno cambiando, anzi oserei dire che sono già cambiate se, com’è vero, il 2007 è stato l’anno del sorpasso dell’energia eolica su quella nucleare. Un sorpasso avvenuto su tutti i fronti, in termini di potenza installata ma anche di numero d’installazioni. Possiamo dire che il sibilo è cresciuto fino a diventare silenziosamente assordante e che d’ora in poi è destinato a sovrastare il sempre più flebile rumorino prodotto dall’arricchimento dell’uranio.
A quanto pare andiamo verso un futuro più verde ed eco-sostenibile, verrebbe quasi da gridare al miracolo e dire “finalmente l’hanno capita”. Macché, poi accendiamo la tv e sentiamo i nostri governanti che pensano di poter risolvere i problemi energetici del paese, mettendo in cantiere nuove centrali nucleari a fissione e ponendo clamorosamente in discussione la scelta referendaria fatta dagli italiani più di venti anni fa. Evidentemente nessuno gli ha spiegato che per fare una centrale nucleare occorrono dai cinque ai dieci anni per renderla operativa, senza contare i 40-50 anni necessari a qualsiasi investitore per rientrare degli investimenti fatti. In pratica sarà il mercato a bocciare sul nascere qualsiasi idea in tale senso, come dimostrato anche recentemente da gare d’appalto per la costruzione di nuove centrali, andate deserte negli USA almeno fino a quando l’amministrazione statunitense non ha introdotto un incentivo di quasi due centesimi a kWh, in sostanza la stessa cifra prevista per l’eolico.
Si pensi che, cominciando oggi a costruire una nuova centrale, secondo il parere di molti esperti in materia, al momento della conclusione dei lavori, in virtù dell’attuale trend, la produzione effettiva di energia dovuta all’eolico sarà più del doppio rispetto a prodotta dall’atomo. Mi chiedo dove sia la convenienza nell’investire tempo e denaro nella costruzione di nuove centrali nucleari. Secondo un’autorevole ricerca, commissionata da Greenpeace a un gruppo di ricercatori indipendenti, culminata con uno scioccante rapporto presentato nel maggio 2007, oltre ad essere obsolete, le centrali nucleari rappresentano un pericoloso e costoso diversivo per le politiche di difesa del clima globale. Secondo questo studio, infatti, nel mondo, i progetti di queste “cattedrali atomiche” in costruzione hanno costi molto al sopra delle previsioni iniziali, in alcuni casi ben oltre il 300% rispetto a quanto stimato preventivamente. Quanto sin qui affermato, quindi, ripropone il concetto che in futuro questi progetti non saranno competitivi se paragonati all’efficienza energetica o all’impatto ambientale delle fonti rinnovabili. Certo l’industria nucleare è anch’essa in evoluzione, infatti, è in previsione una nuova generazione di reattori, che tuttavia sebbene siano ancora in fase embrionale, denunciano già grandi limiti in termini di sicurezza. Il trend dell’eolico è ormai inarrestabile e sembrano essersene accorti anche gli americani, infatti, il 30% della potenza elettrica installata, nel corso del 2007 negli USA, proviene dal vento e le previsioni per i prossimi anni sono in forte crescita.
Intorno a questo settore gravitano numeri importanti anche per quanto riguarda la nascita di nuovi posti di lavoro ed è un dato di fatto che entro il 2030, in America l’indotto legato all’industria eolica produrrà oltre mezzo milione di nuovi assunti, cosa che probabilmente accadrà anche in altri paesi europei come la Danimarca, la Spagna, il Portogallo o la Germania. Secondo il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia chi pensa che il nucleare in Italia porterà quantomeno a un alleggerimento delle bollette elettriche, dovrà ricredersi perché un recente e autorevole studio svizzero ha dimostrato scientificamente che se la Svizzera continuasse una politica energetica fondata sul nucleare, i costi certamente aumenteranno. Tutte queste considerazioni, seppur inquietanti sotto molti aspetti, danno nuova linfa a tutti quei ricercatori che con le loro idee promuovono ogni giorno progetti alternativi sempre più validi. L’energia eolica lancia il suo guanto di sfida a quella idroelettrica e anche l’industria del solare tiene il passo, perché sono allo studio pannelli solari più efficienti e meno costosi. Il trend tecnologico sembra aver imboccato forse la strada giusta, fatta di colline ventose, distese assolate e torrenti impetuosi, non ci resta che sperare che la liberalizzazione del mercato energetico sappia convincere chi ci governa a fare la scelta giusta.
Ing. Nicola Marangi www.soluzioni-neurali.it
20080914
Inizialmente era un sibilo nascosto e quasi impercettibile, dietro all’ideale fragoroso rumore delle centrali nucleari sparse un po’ in tutto il mondo. Fortunatamente le cose stanno cambiando, anzi oserei dire che sono già cambiate se, com’è vero, il 2007 è stato l’anno del sorpasso dell’energia eolica su quella nucleare. Un sorpasso avvenuto su tutti i fronti, in termini di potenza installata ma anche di numero d’installazioni. Possiamo dire che il sibilo è cresciuto fino a diventare silenziosamente assordante e che d’ora in poi è destinato a sovrastare il sempre più flebile rumorino prodotto dall’arricchimento dell’uranio.
A quanto pare andiamo verso un futuro più verde ed eco-sostenibile, verrebbe quasi da gridare al miracolo e dire “finalmente l’hanno capita”. Macché, poi accendiamo la tv e sentiamo i nostri governanti che pensano di poter risolvere i problemi energetici del paese, mettendo in cantiere nuove centrali nucleari a fissione e ponendo clamorosamente in discussione la scelta referendaria fatta dagli italiani più di venti anni fa. Evidentemente nessuno gli ha spiegato che per fare una centrale nucleare occorrono dai cinque ai dieci anni per renderla operativa, senza contare i 40-50 anni necessari a qualsiasi investitore per rientrare degli investimenti fatti. In pratica sarà il mercato a bocciare sul nascere qualsiasi idea in tale senso, come dimostrato anche recentemente da gare d’appalto per la costruzione di nuove centrali, andate deserte negli USA almeno fino a quando l’amministrazione statunitense non ha introdotto un incentivo di quasi due centesimi a kWh, in sostanza la stessa cifra prevista per l’eolico.
Si pensi che, cominciando oggi a costruire una nuova centrale, secondo il parere di molti esperti in materia, al momento della conclusione dei lavori, in virtù dell’attuale trend, la produzione effettiva di energia dovuta all’eolico sarà più del doppio rispetto a prodotta dall’atomo. Mi chiedo dove sia la convenienza nell’investire tempo e denaro nella costruzione di nuove centrali nucleari. Secondo un’autorevole ricerca, commissionata da Greenpeace a un gruppo di ricercatori indipendenti, culminata con uno scioccante rapporto presentato nel maggio 2007, oltre ad essere obsolete, le centrali nucleari rappresentano un pericoloso e costoso diversivo per le politiche di difesa del clima globale. Secondo questo studio, infatti, nel mondo, i progetti di queste “cattedrali atomiche” in costruzione hanno costi molto al sopra delle previsioni iniziali, in alcuni casi ben oltre il 300% rispetto a quanto stimato preventivamente. Quanto sin qui affermato, quindi, ripropone il concetto che in futuro questi progetti non saranno competitivi se paragonati all’efficienza energetica o all’impatto ambientale delle fonti rinnovabili. Certo l’industria nucleare è anch’essa in evoluzione, infatti, è in previsione una nuova generazione di reattori, che tuttavia sebbene siano ancora in fase embrionale, denunciano già grandi limiti in termini di sicurezza. Il trend dell’eolico è ormai inarrestabile e sembrano essersene accorti anche gli americani, infatti, il 30% della potenza elettrica installata, nel corso del 2007 negli USA, proviene dal vento e le previsioni per i prossimi anni sono in forte crescita.
Intorno a questo settore gravitano numeri importanti anche per quanto riguarda la nascita di nuovi posti di lavoro ed è un dato di fatto che entro il 2030, in America l’indotto legato all’industria eolica produrrà oltre mezzo milione di nuovi assunti, cosa che probabilmente accadrà anche in altri paesi europei come la Danimarca, la Spagna, il Portogallo o la Germania. Secondo il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia chi pensa che il nucleare in Italia porterà quantomeno a un alleggerimento delle bollette elettriche, dovrà ricredersi perché un recente e autorevole studio svizzero ha dimostrato scientificamente che se la Svizzera continuasse una politica energetica fondata sul nucleare, i costi certamente aumenteranno. Tutte queste considerazioni, seppur inquietanti sotto molti aspetti, danno nuova linfa a tutti quei ricercatori che con le loro idee promuovono ogni giorno progetti alternativi sempre più validi. L’energia eolica lancia il suo guanto di sfida a quella idroelettrica e anche l’industria del solare tiene il passo, perché sono allo studio pannelli solari più efficienti e meno costosi. Il trend tecnologico sembra aver imboccato forse la strada giusta, fatta di colline ventose, distese assolate e torrenti impetuosi, non ci resta che sperare che la liberalizzazione del mercato energetico sappia convincere chi ci governa a fare la scelta giusta.
Ing. Nicola Marangi www.soluzioni-neurali.it
20080914
ambiente, life + domande entro il 21 novembre
AMBIENTE: LIFE +, DOMANDE FINO AL 21 NOVEMBRE
(ANSA) - ROMA, 15 SET - Dovranno essere inviate al ministero dell'Ambiente su supporto informatico entro il 21 novembre 2008 le domande per partecipare all'assegnazione dei fondi ambientali stanziato dal Programma europeo LIFE +. I fondi saranno destinati alla realizzazione di progetti relativi a natura e biodiversita', politica e governance ambientali, informazione e comunicazione, come individuati dal regolamento madre Ce n. 614/2007. Il budget globale disponibile per questo invito Life+ 2008 ammonta a 207.500.000 euro. All'Italia sono stati assegnati 18.265.318 euro. La principale novita' di quest'anno e' la pubblicazione - in contemporanea con l'invito a presentare progetti, le linee guida, la guida di autovalutazione, i formulari, ecc.- dei Piani prioritari nazionali (NAPs), contenenti le tematiche ambientali che ciascuna nazione ritiene strategiche e fondamentali. Per il resto Life+ continua ad essere strutturato in tre settori: il primo denominato ''Natura e biodiversita''', il secondo ''Politica ambientale e governance'' e il terzo ''Informazione e comunicazione''. Ai finanziamenti LIFE + possono accedere le amministrazioni nazionali, regionali e locali, le Ong e tutte le persone giuridiche che si interessano di problematiche ambientali. La percentuale del sostegno finanziario comunitario va da un minimo del 50% ad un massimo del 75% delle spese ammissibili. Per quanto riguarda le priorita' nazionali individuate dal nostro Paese, saranno presi in cosiderazione con particolare interesse progetti riguardanti l'attuazione nazionale della strategia europea per arrestare la perdita di biodiversita', quelli attinenti al secondo filone tematico: politica e governance ambientale, relativi all'attuazione delle linee guida per la lotta al cambiamento climatico, progetti dimostrativi nel settore dei trasporti sostenibili, interventi per contrastare la crisi idrica, per la tutela dei distretti idrografici e la salvaguardia della qualita' delle acque di superficie; interventi relativi alla bonifica dei siti contaminati; progetti speciali per la lotta alla desertificazione; attuazione dei protocolli sui Pop. Potranno essere soggetti a finanziamento progetti sulla eco-progettazione dei prodotti, anche nell'abito della piena attuazione del sistema Raee e dello sviluppo delle procedure di certificazione ambientale. Per quanto riguarda il terzo filone del programma, saranno ammessi progetti e iniziative relative a campagne di sensibilizzazione sui principali temi oggetto delle politiche ministeriali. (ANSA). XLO 15/09/2008 09:54 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
(ANSA) - ROMA, 15 SET - Dovranno essere inviate al ministero dell'Ambiente su supporto informatico entro il 21 novembre 2008 le domande per partecipare all'assegnazione dei fondi ambientali stanziato dal Programma europeo LIFE +. I fondi saranno destinati alla realizzazione di progetti relativi a natura e biodiversita', politica e governance ambientali, informazione e comunicazione, come individuati dal regolamento madre Ce n. 614/2007. Il budget globale disponibile per questo invito Life+ 2008 ammonta a 207.500.000 euro. All'Italia sono stati assegnati 18.265.318 euro. La principale novita' di quest'anno e' la pubblicazione - in contemporanea con l'invito a presentare progetti, le linee guida, la guida di autovalutazione, i formulari, ecc.- dei Piani prioritari nazionali (NAPs), contenenti le tematiche ambientali che ciascuna nazione ritiene strategiche e fondamentali. Per il resto Life+ continua ad essere strutturato in tre settori: il primo denominato ''Natura e biodiversita''', il secondo ''Politica ambientale e governance'' e il terzo ''Informazione e comunicazione''. Ai finanziamenti LIFE + possono accedere le amministrazioni nazionali, regionali e locali, le Ong e tutte le persone giuridiche che si interessano di problematiche ambientali. La percentuale del sostegno finanziario comunitario va da un minimo del 50% ad un massimo del 75% delle spese ammissibili. Per quanto riguarda le priorita' nazionali individuate dal nostro Paese, saranno presi in cosiderazione con particolare interesse progetti riguardanti l'attuazione nazionale della strategia europea per arrestare la perdita di biodiversita', quelli attinenti al secondo filone tematico: politica e governance ambientale, relativi all'attuazione delle linee guida per la lotta al cambiamento climatico, progetti dimostrativi nel settore dei trasporti sostenibili, interventi per contrastare la crisi idrica, per la tutela dei distretti idrografici e la salvaguardia della qualita' delle acque di superficie; interventi relativi alla bonifica dei siti contaminati; progetti speciali per la lotta alla desertificazione; attuazione dei protocolli sui Pop. Potranno essere soggetti a finanziamento progetti sulla eco-progettazione dei prodotti, anche nell'abito della piena attuazione del sistema Raee e dello sviluppo delle procedure di certificazione ambientale. Per quanto riguarda il terzo filone del programma, saranno ammessi progetti e iniziative relative a campagne di sensibilizzazione sui principali temi oggetto delle politiche ministeriali. (ANSA). XLO 15/09/2008 09:54 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
smog, settimana mobilità sostenibile
SMOG: SETTIMANA MOBILITA' SOSTENIBILE CON OLTRE 2000 CITTA'
(ANSA) - ROMA, 15 SET - Oltre 2000 citta' partecipanti da tutta Europa ma anche dal resto del mondo, con migliaia di iniziative volte a favorire una mobilita' sostenibile, contro l' inquinamento atmosferico e per la qualita' dell'aria e della vita. Prende il via anche quest'anno, dal 16 al 22 settembre la European Mobility Week, giunta ormai alla sua settima edizione. L'iniziativa, che gode del patrocinio della Commissione Europea, intende stimolare le amministrazioni locali affinche' adottino politiche permanenti a favore della mobilita' sostenibile. Il tema scelto per l'edizione 2008 e' ''Clean air for all'': un invito chiaro e forte ai governi locali per la sensibilizzazione dei cittadini sui rischi per la salute derivati dall'inquinamento atmosferico, in particolar modo da quello prodotto ogni giorno dalle peggiori abitudini della trafficata mobilita' urbana ''tradizionale''. Tra i Paesi maggiormente impegnati nella European Mobility Week spicca certamente l'Austria con ben 378 citta' partecipanti. Bene anche la Spagna, con 310 citta' e la Francia con 177. Decisamente sottotono quest'anno la partecipazione dell'Italia, che schiera appena 27 amministrazioni locali. Tra le grandi citta' che chiuderanno parti della propria citta' al traffico ci sono Napoli, Vicenza (entrambe domenica 21) e Bologna (lunedi' 22), mentre Padova ha chiuso ieri al traffico il centro storico dalle 10 alle 18. Da segnalare anche l'impegno di Biella che proprio durante la settimana della mobilita' sostenibile inaugurera' una nuova linea di bus veloci che collegano la stazione ferroviaria al polo universitario. Inoltre dal 16 al 22 settembre le scuole primarie del Comune proporranno ai bambini di raggiungere la scuola in Pedibus, gli speciali ''autobus'' che vanno a piedi o in bicicletta e grazie al supporto di volontari favoriscono i bambini che vogliono andare a scuola senz'auto. A Torino, infine, non ci sono in programma blocchi del traffico ma Palazzo Civico invita, oltre ai dipendenti comunali, tutti i cittadini a spostarsi a piedi lunedi' 22 settembre, giornata internazionale di ''In citta' senza la mia auto''. Queste, nel dettaglio, le 27 amministrazioni che hanno dato finora la propria adesione alla European Mobility Week: Alghero (SS), Bari, Biella, Bitonto (BA), Bologna, Brescia, Brunico (BZ), Firenze, Genova, Chiusa (BZ), Napoli, Ortisei (BZ), Padova, Pergine Valsugana (TN), Pordenone, Portogruaro (VE), Provincia di Lecce, Provincia di Roma, Ravenna, Reggio Emilia, Sacile (PN), Savona, Taranto, Torino, Trento, Vicenza. Ulteriori informazioni si trovano sul sito www.mobilityweek.eu. (ANSA). Y95-GU 15/09/2008 09:53 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
(ANSA) - ROMA, 15 SET - Oltre 2000 citta' partecipanti da tutta Europa ma anche dal resto del mondo, con migliaia di iniziative volte a favorire una mobilita' sostenibile, contro l' inquinamento atmosferico e per la qualita' dell'aria e della vita. Prende il via anche quest'anno, dal 16 al 22 settembre la European Mobility Week, giunta ormai alla sua settima edizione. L'iniziativa, che gode del patrocinio della Commissione Europea, intende stimolare le amministrazioni locali affinche' adottino politiche permanenti a favore della mobilita' sostenibile. Il tema scelto per l'edizione 2008 e' ''Clean air for all'': un invito chiaro e forte ai governi locali per la sensibilizzazione dei cittadini sui rischi per la salute derivati dall'inquinamento atmosferico, in particolar modo da quello prodotto ogni giorno dalle peggiori abitudini della trafficata mobilita' urbana ''tradizionale''. Tra i Paesi maggiormente impegnati nella European Mobility Week spicca certamente l'Austria con ben 378 citta' partecipanti. Bene anche la Spagna, con 310 citta' e la Francia con 177. Decisamente sottotono quest'anno la partecipazione dell'Italia, che schiera appena 27 amministrazioni locali. Tra le grandi citta' che chiuderanno parti della propria citta' al traffico ci sono Napoli, Vicenza (entrambe domenica 21) e Bologna (lunedi' 22), mentre Padova ha chiuso ieri al traffico il centro storico dalle 10 alle 18. Da segnalare anche l'impegno di Biella che proprio durante la settimana della mobilita' sostenibile inaugurera' una nuova linea di bus veloci che collegano la stazione ferroviaria al polo universitario. Inoltre dal 16 al 22 settembre le scuole primarie del Comune proporranno ai bambini di raggiungere la scuola in Pedibus, gli speciali ''autobus'' che vanno a piedi o in bicicletta e grazie al supporto di volontari favoriscono i bambini che vogliono andare a scuola senz'auto. A Torino, infine, non ci sono in programma blocchi del traffico ma Palazzo Civico invita, oltre ai dipendenti comunali, tutti i cittadini a spostarsi a piedi lunedi' 22 settembre, giornata internazionale di ''In citta' senza la mia auto''. Queste, nel dettaglio, le 27 amministrazioni che hanno dato finora la propria adesione alla European Mobility Week: Alghero (SS), Bari, Biella, Bitonto (BA), Bologna, Brescia, Brunico (BZ), Firenze, Genova, Chiusa (BZ), Napoli, Ortisei (BZ), Padova, Pergine Valsugana (TN), Pordenone, Portogruaro (VE), Provincia di Lecce, Provincia di Roma, Ravenna, Reggio Emilia, Sacile (PN), Savona, Taranto, Torino, Trento, Vicenza. Ulteriori informazioni si trovano sul sito www.mobilityweek.eu. (ANSA). Y95-GU 15/09/2008 09:53 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
Puglia, basta centrali, produciamo più energia
NUCLEARE: REGIONE PUGLIA, NO A SITO SCORIE NE' A CENTRALI
(ANSA) - BARI, 15 SET - La Regione Puglia chiedera' al governo di essere esentata dall'eventualita' di ospitare il deposito unico per le scorie nucleari. E' quanto anticipa l'assessore all'ecologia della Regione Puglia, Michele Losappio, che domani partecipera' a Roma all'incontro tra gli assessori all'ambiente delle varie Regioni italiane sull'individuazione del 'sito per il deposito unico delle scorie nucleari'. ''Chiederemo un chiarimento - afferma Losappio - sulle procedure alternative che non sono state precisate e che scatterebbero nel momento in cui la concertazione con le Regioni sulla scelta del sito risultasse negativa perche' le Regioni rifiutano di ospitare il deposito. Siccome c'e' un percorso normativo ma non e' esplicato, vogliamo conoscerlo''. ''Inoltre - prosegue - per il ruolo della Puglia, che produce circa 80.000 megawatt di energia, vogliano che il governo ci esenti con una dichiarazione di qualche ministro dall'eventualita' di avere in Puglia un deposito di scorie. Sull'argomento centrali avanzeremo la stessa richiesta. Infatti, mentre l'80% delle Regioni italiane e' in deficit energia, la Puglia ha una produzione (l'88%, circa 3.700 megawatt) che fornisce al resto del Paese. Quindi, ha gia' svolto un ruolo importante ed e' lecito chiedere che non ci siano aggravi''. (ANSA). BU 15/09/2008 19:12 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
(ANSA) - BARI, 15 SET - La Regione Puglia chiedera' al governo di essere esentata dall'eventualita' di ospitare il deposito unico per le scorie nucleari. E' quanto anticipa l'assessore all'ecologia della Regione Puglia, Michele Losappio, che domani partecipera' a Roma all'incontro tra gli assessori all'ambiente delle varie Regioni italiane sull'individuazione del 'sito per il deposito unico delle scorie nucleari'. ''Chiederemo un chiarimento - afferma Losappio - sulle procedure alternative che non sono state precisate e che scatterebbero nel momento in cui la concertazione con le Regioni sulla scelta del sito risultasse negativa perche' le Regioni rifiutano di ospitare il deposito. Siccome c'e' un percorso normativo ma non e' esplicato, vogliamo conoscerlo''. ''Inoltre - prosegue - per il ruolo della Puglia, che produce circa 80.000 megawatt di energia, vogliano che il governo ci esenti con una dichiarazione di qualche ministro dall'eventualita' di avere in Puglia un deposito di scorie. Sull'argomento centrali avanzeremo la stessa richiesta. Infatti, mentre l'80% delle Regioni italiane e' in deficit energia, la Puglia ha una produzione (l'88%, circa 3.700 megawatt) che fornisce al resto del Paese. Quindi, ha gia' svolto un ruolo importante ed e' lecito chiedere che non ci siano aggravi''. (ANSA). BU 15/09/2008 19:12 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Acqualatina contro i Comuni “ribelli”.
COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Acqualatina contro i Comuni “ribelli”.
Dovevano rivolgersi alla Regione Lazio per attivare i poteri sostitutivi previsti dalla legge, ma lo potevano fare solo su apposito mandato della Conferenza dei Sindaci dell’ATO4 . Acqualatina, Armando Cusani e il suo ineffabile avvocato sono stati “impallinati” dalla sentenza del Consiglio di Stato depositata due giorni fa in Cancelleria con la quale è stata riformulata la sentenza del TAR del Lazio – Sezione di Latina n. 135/2007.
Lo scorso anno i Consigli Comunali di Aprilia, Amaseno e Cori (questi ultimi all’unanimità), facenti parte dell’ATO 4, avevano deliberato la non ratifica della Convenzione di Gestione con Acqualatina per varie motivazioni; soprattutto perché tale convenzione risultava sostanzialmente difforme dallo schema base approvato nel 1999 dalla Regione Lazio; in particolare le modifiche riguardavano l’articolo 17 bis dove si prescrive che il riequilibrio economico delle perdite della società, sono comunque a carico del socio pubblico, oltre ad altre clausole molto vantaggiose per il socio privato della società. A fine dello scorso anno ha deliberato in tal senso anche il Comune di Formia con l’amministrazione Bartolomeo.
La Provincia di Latina ha impugnato davanti al TAR di Latina quelle delibere, vedendosi accogliere il ricorso con una sentenza “bifronte”: da una parte si diceva che vi era stato un “eccesso di potere” e una non meglio precisata “mancata comunicazione” di quei Comuni che avrebbero dovuto informare l’ATO delle loro intenzioni di non ratificare la Convenzione, mentre dall’altra si rimarcava il fatto che spetta comunque ai rispettivi Consigli Comunali il “potere-dovere” di ratificare o meno la Convenzione stessa.
Non soddisfatta di ques’ultimo passaggio, Acqualatina ha proposto ricorso al Consiglio di Stato sostenendo la litania (in base ad un articolo della Convenzione di Cooperazione – propedeutica alla Convenzione di Gestione) che le deliberazioni della Conferenza dei Sindaci dell’ATO “sono immediatamente esecutive”. A dargli manforte si sono costituiti “ad adviuvandum” la Provincia di Latina e i Comuni di Minturno e Fondi (che evidentemente in questo periodo non hanno altro a cui pensare). Si è opposto il solo Comune di Amaseno, ma poi si è costituita in giudizio anche la Regione Lazio, attraverso l’Avvocatura dello Stato.
L’esito è stato lapidario: “Alla provincia di Latina non compete, in base alla normativa indicata, un autonomo potere di intraprendere iniziative davanti al giudice amministrativo per la verifica della legittimità dei deliberati degli enti locali consorziati, come invece è stato fatto con il ricorso originario che richiama un’ordinanza del Presidente della provincia di Latina che addebita alla Provincia stessa le relative spese giudiziali e non fa alcun riferimento ad iniziative assunte dalla conferenza dei sindaci e dei presidenti dell’ATO 4”.
Le deliberazioni di quei Comuni quindi restano valide.
E siccome solo pochi Comuni dei 38 facenti parte dell’intero ATO hanno deliberato sulla ratifica o meno della Convenzione di Gestione (tutti gli altri, a partire da quello di Latina, lo hanno fatto con una semplice delibera di Giunta), si apre così la strada da parte degli utenti la possibilità di citare in giudizio per danni tutti quegli amministratori locali che hanno omesso di adempiere a tale obbligo; iniziando “ovviamente” da quelli di Aprilia, dove la relativa delibera di non ratifica della Convenzione di Gestione è stata letteralmente “ribaltata” nelle iniziative assunte da quel Comune.
La scelta per “inaugurare” questo nuovo fronte di scontro ricadrà sicuramente su quegli “amministratori” che pur avendo votato a suo tempo a favore della non ratifica, oggi agevolano e coadiuvano la società nell’attuazione di iniziative già sentenziate come “vessatorie ed abusive” dal Tribunale di Latina.
Continuino pure a staccare l’acqua a presunti “morosi” (senza dare ad alcuno la possibilità di difendersi preventivamente di fronte ad un giudice terzo), nonostante la persistenza del caldo estivo, a breve “voleranno mazzate” come grandine.
Latina, 10 Settembre 2008
Il Comitato Provinciale Difesa Acqua Pubblica.
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Acqualatina contro i Comuni “ribelli”.
Dovevano rivolgersi alla Regione Lazio per attivare i poteri sostitutivi previsti dalla legge, ma lo potevano fare solo su apposito mandato della Conferenza dei Sindaci dell’ATO4 . Acqualatina, Armando Cusani e il suo ineffabile avvocato sono stati “impallinati” dalla sentenza del Consiglio di Stato depositata due giorni fa in Cancelleria con la quale è stata riformulata la sentenza del TAR del Lazio – Sezione di Latina n. 135/2007.
Lo scorso anno i Consigli Comunali di Aprilia, Amaseno e Cori (questi ultimi all’unanimità), facenti parte dell’ATO 4, avevano deliberato la non ratifica della Convenzione di Gestione con Acqualatina per varie motivazioni; soprattutto perché tale convenzione risultava sostanzialmente difforme dallo schema base approvato nel 1999 dalla Regione Lazio; in particolare le modifiche riguardavano l’articolo 17 bis dove si prescrive che il riequilibrio economico delle perdite della società, sono comunque a carico del socio pubblico, oltre ad altre clausole molto vantaggiose per il socio privato della società. A fine dello scorso anno ha deliberato in tal senso anche il Comune di Formia con l’amministrazione Bartolomeo.
La Provincia di Latina ha impugnato davanti al TAR di Latina quelle delibere, vedendosi accogliere il ricorso con una sentenza “bifronte”: da una parte si diceva che vi era stato un “eccesso di potere” e una non meglio precisata “mancata comunicazione” di quei Comuni che avrebbero dovuto informare l’ATO delle loro intenzioni di non ratificare la Convenzione, mentre dall’altra si rimarcava il fatto che spetta comunque ai rispettivi Consigli Comunali il “potere-dovere” di ratificare o meno la Convenzione stessa.
Non soddisfatta di ques’ultimo passaggio, Acqualatina ha proposto ricorso al Consiglio di Stato sostenendo la litania (in base ad un articolo della Convenzione di Cooperazione – propedeutica alla Convenzione di Gestione) che le deliberazioni della Conferenza dei Sindaci dell’ATO “sono immediatamente esecutive”. A dargli manforte si sono costituiti “ad adviuvandum” la Provincia di Latina e i Comuni di Minturno e Fondi (che evidentemente in questo periodo non hanno altro a cui pensare). Si è opposto il solo Comune di Amaseno, ma poi si è costituita in giudizio anche la Regione Lazio, attraverso l’Avvocatura dello Stato.
L’esito è stato lapidario: “Alla provincia di Latina non compete, in base alla normativa indicata, un autonomo potere di intraprendere iniziative davanti al giudice amministrativo per la verifica della legittimità dei deliberati degli enti locali consorziati, come invece è stato fatto con il ricorso originario che richiama un’ordinanza del Presidente della provincia di Latina che addebita alla Provincia stessa le relative spese giudiziali e non fa alcun riferimento ad iniziative assunte dalla conferenza dei sindaci e dei presidenti dell’ATO 4”.
Le deliberazioni di quei Comuni quindi restano valide.
E siccome solo pochi Comuni dei 38 facenti parte dell’intero ATO hanno deliberato sulla ratifica o meno della Convenzione di Gestione (tutti gli altri, a partire da quello di Latina, lo hanno fatto con una semplice delibera di Giunta), si apre così la strada da parte degli utenti la possibilità di citare in giudizio per danni tutti quegli amministratori locali che hanno omesso di adempiere a tale obbligo; iniziando “ovviamente” da quelli di Aprilia, dove la relativa delibera di non ratifica della Convenzione di Gestione è stata letteralmente “ribaltata” nelle iniziative assunte da quel Comune.
La scelta per “inaugurare” questo nuovo fronte di scontro ricadrà sicuramente su quegli “amministratori” che pur avendo votato a suo tempo a favore della non ratifica, oggi agevolano e coadiuvano la società nell’attuazione di iniziative già sentenziate come “vessatorie ed abusive” dal Tribunale di Latina.
Continuino pure a staccare l’acqua a presunti “morosi” (senza dare ad alcuno la possibilità di difendersi preventivamente di fronte ad un giudice terzo), nonostante la persistenza del caldo estivo, a breve “voleranno mazzate” come grandine.
Latina, 10 Settembre 2008
Il Comitato Provinciale Difesa Acqua Pubblica.
domenica 14 settembre 2008
VIA e valutazione strategica contro l'elettrodotto della turbogas?
Servono la valutazione di impatto ambientale e la valutazione di incidenza per i progetti dell’elettrodotto e il metanodotto, opere connesse a servizio della turbogas di Pontinia?
Sembra proprio di sì andando a leggere la lettera z) del comma 7 dell’allegato B al decreto del presidente della repubblica del 12 aprile 1996 (valutazione di impatto ambientale per le opere all’interno delle aree naturali protette), e l’art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120 (direttiva Habitat).
Difatti la zona attraversata dalle reti del progetto interessano il sito “Laghi Gricilli” codice “IT6040003” tipo “G” di Natura 2000 Formulario standard zone di protezione speciale (ZPS) per zone proponibili per una identificazione come siti di importanza comunitaria (SIC) per zone speciali di conservazione (ZSC). (consultare http://www2.minambiente.it/sito/settori_azione/scn/rete_natura2000/elenco_cartografie/sic/documenti/IT6040003.pdf.).
Essendo invece la procedura di esproprio e di pubblica utilità in atto per le opere connesse (elettrodotto e metanodotto) a servizio della turbogas di Pontinia priva di entrambe le valutazioni (impatto ambientale e strategica) può essere annullata?
La risposta ai Legali incaricati di ricorsi ed osservazione sia dai privati, sia dalle associazioni di categoria, dai comitati di cittadini, dal comune di Pontinia, ma anche dagli altri enti locali (consorzio di Bonifica, amministrazione provinciale, Regione Lazio) qualora intendano presentare osservazioni e/o opposizioni al progetto.
Qualora il percorso dell’elettrodotto dovesse superare i 10 km (i dati ufficiali sono al “circa 9 km”) con tensione di 380 kV (quindi superiore ai 100) avrebbe dovuto comunque essere dotato di VIA anche al di fuori di aree naturali protette, in base al decreto del PCM del 3/9/1999.
Un’altra speranza che il progetto debba essere rivisto, la procedura in atto fermata con la possibilità di nuovi elementi per una valutazione negativa?
Pontinia 14 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
In allegato alcuni riferimenti legislativi citati
http://www.ambientediritto.it/Legislazione/V.I.A/2002/Dpcm%203%20sett%201999.htm
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 settembre 1999
Atto di indirizzo e coordinamento che modifica ed integra il precedente atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione dell'impatto ambientale.
Articolo 2
1. Nell'allegato A al decreto del Presidente della Repubblica in data 12 aprile 1996 - Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione dell'impatto ambientale, sono aggiunte le seguenti lettere:
u) Elettrodotti aerei esterni per il trasporto di energia elettrica con tensione nominale superiore 100 kV con tracciato di lunghezza superiore a 10 km.
http://www.bosettiegatti.it/info/norme/statali/1996_1204dpr.htm
Decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dall'art. 40 comma 1, della legge n. 146/1994, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale.(G.U. 7 settembre 1996, n. 210)
Art. 1. Ambito di applicazione
4. Sono assoggettati alla procedura di valutazione di impatto ambientale i progetti di cui all'allegato B che ricadono, anche parzialmente, all'interno di aree naturali protette come definite dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394.
ALLEGATO B
ELENCO DELLE TIPOLOGIE PROGETTUALI DI CUI ALL'ARTICOLO 1, COMMA 4(così come modificate ed integrate dal D.P.C.M. 3 settembre 1999 e dal D.P.C.M. 1 settembre 2000)
7. Progetti di infrastrutture
z) elettrodotti aerei esterni per il trasporto di energia elettrica con tensione nominale superiore a 100 KV e con tracciato di lunghezza superiore a 3 Km.
http://www2.minambiente.it/sito/settori_azione/scn/rete_natura2000/natura_2000/valutazione_incidenza.asp
La Valutazione di Incidenza(art. 6 direttiva "Habitat")
La valutazione d'incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso.
Tale procedura è stata introdotta dall'articolo 6, comma 3, della direttiva "Habitat" con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale.
La valutazione di incidenza, se correttamente realizzata ed interpretata, costituisce lo strumento per garantire, dal punto di vista procedurale e sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio.
E' bene sottolineare che la valutazione d'incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all'interno delle aree Natura 2000 (o in siti proposti per diventarlo), sia a quelli che pur sviluppandosi all'esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito.
La valutazione d'incidenza rappresenta uno strumento di prevenzione che analizza gli effetti di interventi che, seppur localizzati, vanno collocati in un contesto ecologico dinamico. Ciò in considerazione delle correlazioni esistenti tra i vari siti e del contributo che portano alla coerenza complessiva e alla funzionalità della rete Natura 2000, sia a livello nazionale che comunitario. Pertanto, la valutazione d'incidenza si qualifica come strumento di salvaguardia, che si cala nel particolare contesto di ciascun sito, ma che lo inquadra nella funzionalità dell'intera rete.
Per l'interpretazione dei termini e dei concetti di seguito utilizzati in relazione alla valutazione di incidenza, si fa riferimento a quanto precisato dalla Direzione Generale (DG) Ambiente della Commissione Europea nel documento tecnico "La gestione dei siti della rete Natura 2000 - Guida all'interpretazione dell'art. 6 della direttiva Habitat".
La valutazione di incidenza nella normativa italiana • Autorità competenti • Indirizzi per la valutazione di incidenza dei piani
La procedura della valutazione di incidenza • FASE 1: verifica (screening) • FASE 2: valutazione "appropriata" • FASE 3: analisi di soluzioni alternative • FASE 4: definizione di misure di compensazione • La procedura della valutazione di incidenza: schema riassuntivo
Alcune definizioni
Valutazione di incidenza, VIA e VAS
Procedura di infrazione
La valutazione di incidenzanella normativa italiana
In ambito nazionale, la valutazione d'incidenza viene disciplinata dall'art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120 , (G.U. n. 124 del 30 maggio 2003) che ha sostituito l'art.5 del DPR 8 settembre 1997, n. 357 che trasferiva nella normativa italiana i paragrafi 3 e 4 della direttiva "Habitat". Il DPR 357/97 è stato, infatti, oggetto di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea che ha portato alla sua modifica ed integrazione da parte del DPR 120/2003.
In base all'art. 6 del nuovo DPR 120/2003, comma 1, nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione. Si tratta di un principio di carattere generale tendente ad evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario.
Il comma 2 dello stesso art. 6 stabilisce che, vanno sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunistico-venatori e le loro varianti.
Sono altresì da sottoporre a valutazione di incidenza (comma 3), tutti gli interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi.
L'articolo 5 del DPR 357/97, limitava l'applicazione della procedura di valutazione di incidenza a determinati progetti tassativamente elencati, non recependo quanto prescritto dall'art.6, paragrafo 3 della direttiva "Habitat".
Ai fini della valutazione di incidenza, i proponenti di piani e interventi non finalizzati unicamente alla conservazione di specie e habitat di un sito Natura 2000, presentano uno "studio" (ex relazione) volto ad individuare e valutare i principali effetti che il piano o l'intervento può avere sul sito interessato.
Lo studio per la valutazione di incidenza deve essere redatto secondo gli indirizzi dell'allegato G al DPR 357/97.Tale allegato, che non è stato modificato dal nuovo decreto, prevede che lo studio per la valutazione di incidenza debba contenere:
una descrizione dettagliata del piano o del progetto che faccia riferimento, in particolare, alla tipologia delle azioni e/o delle opere, alla dimensione, alla complementarietà con altri piani e/o progetti, all'uso delle risorse naturali, alla produzione di rifiuti, all'inquinamento e al disturbo ambientale, al rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate;
un'analisi delle interferenze del piano o progetto col sistema ambientale di riferimento, che tenga in considerazione le componenti biotiche, abiotiche e le connessioni ecologiche.
Nell'analisi delle interferenze, occorre prendere in considerazione la qualità, la capacità di rigenerazione delle risorse naturali e la capacità di carico dell'ambiente.Il dettaglio minimo di riferimento è quello del progetto CORINE Land Cover, che presenta una copertura del suolo in scala 1:100.000, fermo restando che la scala da adottare dovrà essere connessa con la dimensione del Sito, la tipologia di habitat e la eventuale popolazione da conservare.
Per i progetti già assoggettati alla procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA), la valutazione d'incidenza viene ricompresa nella procedura di VIA (DPR 120/2003, art. 6, comma 4). Di conseguenza, lo studio di impatto ambientale predisposto dal proponente dovrà contenere anche gli elementi sulla compatibilità fra progetto e finalità conservative del sito in base agli indirizzi dell'allegato G.
Per i piani o gli interventi che interessano siti Natura 2000 interamente o parzialmente ricadenti all'interno di un'area protetta nazionale, la valutazione di incidenza si effettua sentito l'ente gestore dell'area (DPR 120/2003, art. 6, comma 7).
Qualora, a seguito della valutazione di incidenza, un piano o un progetto risulti avere conseguenze negative sull'integrità di un sito (valutazione di incidenza negativa), si deve procedere a valutare le possibili alternative. In mancanza di soluzioni alternative, il piano o l'intervento può essere realizzato solo per motivi di rilevante interesse pubblico e con l'adozione di opportune misure compensative dandone comunicazione al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio (DPR 120/2003, art. 6, comma 9).
Se nel sito interessato ricadono habitat naturali e specie prioritari, l'intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell'uomo e alla sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l'ambiente, oppure, previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art. 6, comma 10). In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l'approvazione.
• Autorità competenti
• L'applicazione in campo regionale
• Indirizzi per la valutazione di incidenza dei piani
La Valutazione di Incidenza (Art. 6 - Direttiva Habitat)
Sembra proprio di sì andando a leggere la lettera z) del comma 7 dell’allegato B al decreto del presidente della repubblica del 12 aprile 1996 (valutazione di impatto ambientale per le opere all’interno delle aree naturali protette), e l’art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120 (direttiva Habitat).
Difatti la zona attraversata dalle reti del progetto interessano il sito “Laghi Gricilli” codice “IT6040003” tipo “G” di Natura 2000 Formulario standard zone di protezione speciale (ZPS) per zone proponibili per una identificazione come siti di importanza comunitaria (SIC) per zone speciali di conservazione (ZSC). (consultare http://www2.minambiente.it/sito/settori_azione/scn/rete_natura2000/elenco_cartografie/sic/documenti/IT6040003.pdf.).
Essendo invece la procedura di esproprio e di pubblica utilità in atto per le opere connesse (elettrodotto e metanodotto) a servizio della turbogas di Pontinia priva di entrambe le valutazioni (impatto ambientale e strategica) può essere annullata?
La risposta ai Legali incaricati di ricorsi ed osservazione sia dai privati, sia dalle associazioni di categoria, dai comitati di cittadini, dal comune di Pontinia, ma anche dagli altri enti locali (consorzio di Bonifica, amministrazione provinciale, Regione Lazio) qualora intendano presentare osservazioni e/o opposizioni al progetto.
Qualora il percorso dell’elettrodotto dovesse superare i 10 km (i dati ufficiali sono al “circa 9 km”) con tensione di 380 kV (quindi superiore ai 100) avrebbe dovuto comunque essere dotato di VIA anche al di fuori di aree naturali protette, in base al decreto del PCM del 3/9/1999.
Un’altra speranza che il progetto debba essere rivisto, la procedura in atto fermata con la possibilità di nuovi elementi per una valutazione negativa?
Pontinia 14 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
In allegato alcuni riferimenti legislativi citati
http://www.ambientediritto.it/Legislazione/V.I.A/2002/Dpcm%203%20sett%201999.htm
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 settembre 1999
Atto di indirizzo e coordinamento che modifica ed integra il precedente atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione dell'impatto ambientale.
Articolo 2
1. Nell'allegato A al decreto del Presidente della Repubblica in data 12 aprile 1996 - Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione dell'impatto ambientale, sono aggiunte le seguenti lettere:
u) Elettrodotti aerei esterni per il trasporto di energia elettrica con tensione nominale superiore 100 kV con tracciato di lunghezza superiore a 10 km.
http://www.bosettiegatti.it/info/norme/statali/1996_1204dpr.htm
Decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dall'art. 40 comma 1, della legge n. 146/1994, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale.(G.U. 7 settembre 1996, n. 210)
Art. 1. Ambito di applicazione
4. Sono assoggettati alla procedura di valutazione di impatto ambientale i progetti di cui all'allegato B che ricadono, anche parzialmente, all'interno di aree naturali protette come definite dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394.
ALLEGATO B
ELENCO DELLE TIPOLOGIE PROGETTUALI DI CUI ALL'ARTICOLO 1, COMMA 4(così come modificate ed integrate dal D.P.C.M. 3 settembre 1999 e dal D.P.C.M. 1 settembre 2000)
7. Progetti di infrastrutture
z) elettrodotti aerei esterni per il trasporto di energia elettrica con tensione nominale superiore a 100 KV e con tracciato di lunghezza superiore a 3 Km.
http://www2.minambiente.it/sito/settori_azione/scn/rete_natura2000/natura_2000/valutazione_incidenza.asp
La Valutazione di Incidenza(art. 6 direttiva "Habitat")
La valutazione d'incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso.
Tale procedura è stata introdotta dall'articolo 6, comma 3, della direttiva "Habitat" con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale.
La valutazione di incidenza, se correttamente realizzata ed interpretata, costituisce lo strumento per garantire, dal punto di vista procedurale e sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio.
E' bene sottolineare che la valutazione d'incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all'interno delle aree Natura 2000 (o in siti proposti per diventarlo), sia a quelli che pur sviluppandosi all'esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito.
La valutazione d'incidenza rappresenta uno strumento di prevenzione che analizza gli effetti di interventi che, seppur localizzati, vanno collocati in un contesto ecologico dinamico. Ciò in considerazione delle correlazioni esistenti tra i vari siti e del contributo che portano alla coerenza complessiva e alla funzionalità della rete Natura 2000, sia a livello nazionale che comunitario. Pertanto, la valutazione d'incidenza si qualifica come strumento di salvaguardia, che si cala nel particolare contesto di ciascun sito, ma che lo inquadra nella funzionalità dell'intera rete.
Per l'interpretazione dei termini e dei concetti di seguito utilizzati in relazione alla valutazione di incidenza, si fa riferimento a quanto precisato dalla Direzione Generale (DG) Ambiente della Commissione Europea nel documento tecnico "La gestione dei siti della rete Natura 2000 - Guida all'interpretazione dell'art. 6 della direttiva Habitat".
La valutazione di incidenza nella normativa italiana • Autorità competenti • Indirizzi per la valutazione di incidenza dei piani
La procedura della valutazione di incidenza • FASE 1: verifica (screening) • FASE 2: valutazione "appropriata" • FASE 3: analisi di soluzioni alternative • FASE 4: definizione di misure di compensazione • La procedura della valutazione di incidenza: schema riassuntivo
Alcune definizioni
Valutazione di incidenza, VIA e VAS
Procedura di infrazione
La valutazione di incidenzanella normativa italiana
In ambito nazionale, la valutazione d'incidenza viene disciplinata dall'art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120 , (G.U. n. 124 del 30 maggio 2003) che ha sostituito l'art.5 del DPR 8 settembre 1997, n. 357 che trasferiva nella normativa italiana i paragrafi 3 e 4 della direttiva "Habitat". Il DPR 357/97 è stato, infatti, oggetto di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea che ha portato alla sua modifica ed integrazione da parte del DPR 120/2003.
In base all'art. 6 del nuovo DPR 120/2003, comma 1, nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione. Si tratta di un principio di carattere generale tendente ad evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario.
Il comma 2 dello stesso art. 6 stabilisce che, vanno sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunistico-venatori e le loro varianti.
Sono altresì da sottoporre a valutazione di incidenza (comma 3), tutti gli interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi.
L'articolo 5 del DPR 357/97, limitava l'applicazione della procedura di valutazione di incidenza a determinati progetti tassativamente elencati, non recependo quanto prescritto dall'art.6, paragrafo 3 della direttiva "Habitat".
Ai fini della valutazione di incidenza, i proponenti di piani e interventi non finalizzati unicamente alla conservazione di specie e habitat di un sito Natura 2000, presentano uno "studio" (ex relazione) volto ad individuare e valutare i principali effetti che il piano o l'intervento può avere sul sito interessato.
Lo studio per la valutazione di incidenza deve essere redatto secondo gli indirizzi dell'allegato G al DPR 357/97.Tale allegato, che non è stato modificato dal nuovo decreto, prevede che lo studio per la valutazione di incidenza debba contenere:
una descrizione dettagliata del piano o del progetto che faccia riferimento, in particolare, alla tipologia delle azioni e/o delle opere, alla dimensione, alla complementarietà con altri piani e/o progetti, all'uso delle risorse naturali, alla produzione di rifiuti, all'inquinamento e al disturbo ambientale, al rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate;
un'analisi delle interferenze del piano o progetto col sistema ambientale di riferimento, che tenga in considerazione le componenti biotiche, abiotiche e le connessioni ecologiche.
Nell'analisi delle interferenze, occorre prendere in considerazione la qualità, la capacità di rigenerazione delle risorse naturali e la capacità di carico dell'ambiente.Il dettaglio minimo di riferimento è quello del progetto CORINE Land Cover, che presenta una copertura del suolo in scala 1:100.000, fermo restando che la scala da adottare dovrà essere connessa con la dimensione del Sito, la tipologia di habitat e la eventuale popolazione da conservare.
Per i progetti già assoggettati alla procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA), la valutazione d'incidenza viene ricompresa nella procedura di VIA (DPR 120/2003, art. 6, comma 4). Di conseguenza, lo studio di impatto ambientale predisposto dal proponente dovrà contenere anche gli elementi sulla compatibilità fra progetto e finalità conservative del sito in base agli indirizzi dell'allegato G.
Per i piani o gli interventi che interessano siti Natura 2000 interamente o parzialmente ricadenti all'interno di un'area protetta nazionale, la valutazione di incidenza si effettua sentito l'ente gestore dell'area (DPR 120/2003, art. 6, comma 7).
Qualora, a seguito della valutazione di incidenza, un piano o un progetto risulti avere conseguenze negative sull'integrità di un sito (valutazione di incidenza negativa), si deve procedere a valutare le possibili alternative. In mancanza di soluzioni alternative, il piano o l'intervento può essere realizzato solo per motivi di rilevante interesse pubblico e con l'adozione di opportune misure compensative dandone comunicazione al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio (DPR 120/2003, art. 6, comma 9).
Se nel sito interessato ricadono habitat naturali e specie prioritari, l'intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell'uomo e alla sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l'ambiente, oppure, previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art. 6, comma 10). In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l'approvazione.
• Autorità competenti
• L'applicazione in campo regionale
• Indirizzi per la valutazione di incidenza dei piani
La Valutazione di Incidenza (Art. 6 - Direttiva Habitat)