Mentre da una parte (quella della Ditta proponente e relative autorizzazioni) si procede in modo spedito, sembra l’AIA-IPPC abbia il parere favorevole già pronto, il decreto di esproprio per elettrodotto e metanodotto è nella fase conclusiva, i contrari, pur aumentando in numero e qualità stanno delineando la strategia.
Per lo meno queste sono le notizie ufficiali.
L’unione di sindaco ed ex (Tombolillo dal 1994 al 2003, Mochi 2003/2005, Tombolillo ancora dal 2006 per 5 anni) ha assunto una forza elevata grazie alla prima audizione di un sottosegretario di governo al Ministero dell’Ambiente, che è il fatto nuovo ed eclatante.
Difatti chi è contrario alla realizzazione della turbogas di Pontinia abbraccia l’intero consiglio comunale che si è espresso all’unanimità in modo contrario, così come il consiglio provinciale e regionale, con l’espressione ferma e contraria di partiti, forze politiche e associazioni, oltre ai cittadini.
In teoria la pratica sarebbe già archiviata, tutti contro, un’azienda attenta alle scelte del territorio avrebbe già rivolto lo sguardo altrove.
Invece l’assemblea di venerdi sera al Teatro Max di Pontinia ha espresso la preoccupazione e il timore che la scelta del territorio, degli enti locali, le valutazioni tecniche, economiche, sociali fin’ora esposte insieme ai timori per la salute e l’ambiente non siano sufficienti.
Colpa di una legge che pare non piacere a nessuno e di elementi tecnici e procedurali contrari che o non sono stati compresi oppure non sufficientemente spiegati o semplicemente non presi in considerazione da interventi attenti alla questione politica più che tecnica e legale.
Grazie a Tombolillo per Pontinia, ma anche a Campoli per Sezze, soprattutto grazie al senso di responsabilità di maggioranza e opposizione tutti stanno collaborando per contrastare un’opera che sembra sgradita a tutti.
Quindi mentre si attendono risposte dalla politica con la presenza chiarificatrice del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, annunciata e attesa come una liberazione, pare si intensificheranno anche le richieste al Governo nazionale e si annunciano proteste clamorose.
Qualcuno parla di legarsi ai cancelli della Regione Lazio, altri alla stazione ferroviaria di Fossanova, oppure bloccare la statale Appia, di manifestare nei modi più svariati, ma nessuno pare abbia la voglia e la volontà di mettersi in gioco in questo modo.
Gli esperti del procedimento, sia quelli che sono intervenuti nell’assemblea, sia chi ha espresso a margine della stessa i pareri e consigli sono concordi che oltre alla via politica, alle manifestazioni che prima o poi prenderanno forma e sostanza, è necessario migliorare la via tecnica e procedurale contraria.
In pratica occorre far emergere gli errori in questo senso, nei 3 procedimenti, quello della valutazione di impatto ambientale del 5/12/2005, quello dell’AIA-IPPC che secondo molti interventi sarebbe stata emanata già ieri e quella della procedura dell’esproprio per le opere connesse.
Questo perché si sta già lavorando (oppure si dovrebbe) per impugnare dal punto di vista amministrativo questi 3 procedimenti e per dare alla Regione Lazio degli elementi normativi (oltre che politici e di programmazione che da soli non sono sufficienti) per dire no alla centrale.
Altrimenti la stessa dovrà ripetere il ritornello “politicamente siamo contrari, dal punto di vista procedurale il provvedimento è corretto” che poi significa sì alla centrale.
Per arrivare al risultato gli esperti AIA l’altra sera consigliavano di istituire un coordinamento tecnico-legale guidato dal valido e preciso commissario del comune in seno alla procedura che grazie ai vari verbali e relazioni che sicuramente avrà inviato in comune che egli rappresenta.
Quindi tale coordinamento si dovrebbe riunire al più presto in vista dell’eventuale presenza a Pontinia di Marrazzo, ma anche per essere pronti ai ricorsi amministrativi che saranno, nel caso enti locali e aziende, associazioni e cittadini diano seguito a quanto dichiarato, presentati.
Pontinia 28 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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