Oggetto: Pontinia, tra turbogas, biomasse e inceneritore
Ringrazio l’assessore regionale all’ambiente, Filiberto Zaratti, il capogruppo regionale dei verdi, Enrico Fontana (commissari regionali sul progetto turbogas), le loro segreterie e collaboratori con i quali in questi giorni ci siamo sentiti spesso sulla vicenda del progetto di Mazzocchio per la centrale termoelettrica (conosciuta come turbogas) proposta dall’AceaElectrabel.
Come sapete, grazie al loro interessamento, è stato fissato per mercoledì 16 a Roma la riunione del tavolo tecnico sollecitato dal sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo, preoccupato dalla prossima (forse ultima) riunione della commissione AIA-IPPC.
In questi momenti di scambio sono state analizzate le diverse incongruenze, errori procedurali, tecnici, normativi che dovrebbero rispedire al mittente un progetto contrastato da tutte le amministrazioni limitrofe a quella di Pontinia (che ha espresso il suo NO forte e chiaro), ma anche dell’amministrazione provinciale, sia in consiglio (all’unanimità), sia per espressione del presidente.
Qualcuno crede che esista un partito trasversale delle emissioni e degli interessi.
Di certo c’è la volontà dei cittadini e dell’amministrazione che sono contrari a progetti che non portano nulla al territorio in termini di vantaggi, mentre sono noti gli impatti devastanti sull’economia e sulla salute locale.
Eligio Tombolillo anche a nome dell’attuale assessore provinciale all’ambiente e delle amministrazioni comunali limitrofe, nella conferenza dei servizi che ha espresso parere contrario alla centrale a biomasse ha fatto un appello agli imprenditori:
“andate a realizzare i vostri progetti là dove cittadini e amministrazioni sono favorevoli, lasciate stare, per favore, coloro che non li gradiscono. Un imprenditore sa dare risposte al suo territorio e non problemi e servitù. Gli imprenditori favoriscono la crescita armonica del contesto in cui operano e non provocano lacerazioni e tensioni sociali”.
La burocrazia ha spesso dinamiche non sempre controllabili e quasi mai ha aspetti di buon senso.
Per questi motivi da più parti si sta preparando un dossier per bloccare un progetto che nessuno vuole se non un imprenditore che a Pontinia nessuno conosce.
Intanto sta per tornare il progetto delle biomasse.
Nessuno capisce (qui parliamo sempre di buon senso) come possano coesistere nella stessa area impianti a biomasse, a turbogas, di compostaggio dei rifiuti, 2 aziende soggette alla direttiva Seveso (a rischio rilevante), il progetto dell’inceneritore, i siti SIC-ZPS, il parco nazionale del Circeo, l’agricoltura di qualità e soprattutto la salute di oltre centomila persone (il bacino che riceverebbe il danno delle emissioni).
Sappiamo che il metano per alimentare la turbogas durerà non più di 50 anni, il sole e l’energia che si può ricavare durerà quanto la vita del pianeta terra e non emette fattura, è gratis. Tutti sappiamo che bisogna ridurre le emissioni e non aumentarle con le centrali a turbogas.
Questo non è progresso è follia.
Non ascoltare le persone e le amministrazioni non è democrazia è ugualmente follia.
Pontinia 12 luglio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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