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NUCLEARE: FRANCIA, NUOVA CONTAMINAZIONE A TRICASTIN / ANSA
(ANSA) - PARIGI, 16 LUG - Ancora polemiche sulla centrale nucleare di Tricastin, nel sud della Francia, 10 giorni dopo la fuoriuscita da un impianto di acque usate contenenti 8,2 grammi al litro di uranio naturale. Il problema stavolta non sono pero' le acque superficiali dei fiumi Gaffiere e Lauzon, in cui secondo i dati dell'Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare (Irsn) c'e' una ''diminuzione regolare del livello di uranio'', ma 4 punti di prelievo d'acqua in profondita', falde freatiche e pozzi privati, in cui la concentrazione di uranio supera la soglia massima fissata dall'Organizzazione mondiale della sanita' di 15 microgrammi per litro. Particolari preoccupazioni suscita il punto 'AEP4', oltre 2km a sud della centrale, dove negli ultimi giorni sono stati rilevati tassi di uranio molto alti e fluttuanti, con un picco di 64 microgrammi/litro il 9 luglio. Una contaminazione che, spiega un comunicato dell'Irsn, ''non puo' essere spiegata dal rigetto accidentale avvenuto l'8 luglio, tenuto conto della distanza che separa il punto dal fiume e della velocita' di deflusso delle acque nella falda''. Le cause dell'anomalia, dunque, restano un mistero. Anche perche', precisa il quotidiano Le Parisien, tassi simili erano gia' stati rilevati prima dell'incidente, durante un'inchiesta della Direzione dipartimentale degli affari sanitari e sociali. Tra le ipotesi avanzate dall'Irsn, per bocca del direttore aggiunto all'Ambiente Jean-Christophe Gariel, ''una presenza di uranio naturale'' o una ''marcatura precedente'' delle fonti radioattive, oltre all'''idrogeologia molto complessa dell'area'' che spiegherebbe le disparita'. Secondo la Commissione di ricerca e d'informazione indipendente sulla radioattivita' (Criirad), invece, la colpa sarebbe da attribuire a un deposito interrato di scorie di un impianto militare di arricchimento dell'uranio attivo a Tricastin dal 1964 al '96. ''Vicino all'attuale sito della centrale nucleare - spiega la presidente di Criirad Corinne Castaigner - c'era una fabbrica per la produzione di armi atomiche, dove si utilizzava uranio molto arricchito. Per anni i suoi residui di lavorazione sono stati sepolti sotto terra, senza precauzioni''. Cio' avrebbe consentito, prosegue, ''che l'acqua piovana scorresse a contatto con le scorie, trascinando l'uranio nel terreno''. Un'anomalia riscontrata anche da un rapporto del 1998 dell'Alto commissariato all'energia atomica. La Socatri, societa' satellite di Areva responsabile gli impianti di Tricastin, ha pero' assicurato che le scorie interrate ''non costituiscono un rischio sanitario per la popolazione'' e ''non hanno alcun legame'' con l'inquinamento delle acque sotterranee.(ANSA). I87-GIT 16/07/2008 19:00 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
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