martedì 5 novembre 2024

Il Fatto economico. Una Germania in panne può aprire il tracollo Ue. Criptovalute, l'ottovolante del voto Usa tra truffe e deepfake (con Meloni e Musk)

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-economico-del-4-novembre-2024/

Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana nel nostro inserto, con Lucio Baccaro (direttore del Max Planck Institute di Colonia), analizziamo il vacillante stato di salute e le prospettive dell’economia europea, a partire dalla Germania. La “locomotiva” del Vecchio continente ha pagato duramente i rincari dell’energia e la guerra in Ucraina. Il modello di crescita inaugurato negli anni ’90, fondato sul gas e sulla manodopera a basso costo, è entrato in crisi dopo l’invasione di Putin ai danni di Kiev. Le esportazioni non bastano ma la domanda interna è debole, dunque Berlino è al bivio che segnerà il destino dell’Europa: investimenti pubblici per la transizione verde e digitale (sostenendo i consumi) oppure altra austerità per tagliare ancora i costi e rilanciare le esportazioni?

Ora anche la Francia sta assaggiando la cura dell’austerità, con tagli draconiani imposti dal governo tecnico guidato da Michel Barnier. Parigi come l’Italia è nella lista dei Paesi con una procedura d’infrazione per deficit eccessivo. La domanda è: la società civile digerirà l’amara medicina oppure s’infiammerà di nuovo la piazza, come è accaduto per la legge sulle pensioni?

L’Italia invece mostra l’anomalia di una crescita molto bassa, ma con più occupati: l’aumento delle persone con un lavoro, tuttavia, è trainata dagli over 50. Ma a settembre sono arrivati segnali negativi anche su questo fronte: 63mila occupati in meno rispetto ad agosto; 331mila inattivi in più (paragonando i numeri con settembre 2023) quasi metà nella fascia di età tra i 35 e i 49 anni. In totale sono 12,6 milioni le persone che non cercano un impiego. Mentre la produzione industriale continua a ridursi da ben 19 mesi.

Nicola Borzi racconta la fuga dalle tasse da parte delle multinazionali attraverso il libro “Romanzo fiscale: la fiscalità internazionale dal Far West al nuovo disordine mondiale”. L’autore è Philip Laroma Jezzi, accademico e avvocato italo-inglese.

Con Alberto Ziparo diamo l’ultimo saluto a Stefano Lenzi, noto ambientalista e già dirigente nazionale del Wwf. Una vita spesa a tutela del patrimonio paesaggistico e per il risanamento del territorio, combattendo il consumo di suolo e le Grandi opere.

Infine, per la rubrica sulle criptovalute, Virginia Della Sala illustra le truffe in voga negli ultimi tempi (con gli scossoni dagli Usa domani al voto).

Buona lettura


Criptovalute, scosse dal voto Usa mentre impazzano le truffe e i video deepfake (con Meloni e Musk)

di Virginia Della Sala

Le elezioni americane, come hanno già mostrato la scorsa settimana, donano sempre alle criptovalute e al loro valore una bella corsa sull’ottovolante. Comprare e vendere è questione di pochi clic, invogliati dagli improvvisi sbalzi verso l’alto e verso il basso. Ma, ovviamente, le truffe sono come al solito all’ordine del giorno e qui ci piace raccontarle, non sia mai che qualcuno si sia perso i passati contenuti. Per farlo, approfitteremo di un’ottima ricostruzione fatta dall’Ansa che racconta le esche principali utilizzate sulle piattaforme social per “adescare” i meno cauti.

(Continua)

Fine d’epoca

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Addio a Stefano Lenzi. Una vita passata a studiare e combattere consumo di suolo e Grandi opere

Ci ha lasciato Stefano Lenzi, già dirigente nazionale del Wwf e ambientalista assai noto, riferimento per tanti movimenti che operano e lottano in tutta Italia – e non solo – per la salvezza del patrimonio ecopaesaggistico e il risanamento del territorio. Si era occupato soprattutto di grandi opere, valutazione e programmazione infrastrutturale e territoriale, economie […]

di Alberto Ziparo

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