martedì 2 luglio 2024

anticipazioni de Il fatto quotidiano in edicola. Francia, l'unione della sinistra e le università si mobilitano per fermare Le Pen. Usa, la Corte Suprema offre una scappatoia a Trump, niente processi fino alle elezioni

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-1-luglio-2024/

La giornata in cinque minuti

ELEZIONI IN FRANCIA: FALLIMENTO MACRON, ORA TOCCA AL FRONTE POPOLARE FERMARE L’ESTREMA DESTRA AL BALLOTTAGGIO. 74 UNIVERSITÀ DICONO NO AL PARTITO DI LE PEN. “Tendo la mano a tutti gli elettori, di destra, centro, ma anche della sinistra ragionevole”. Così il presidente del Rassemblement national, Jordan Bardella, dopo aver raccolto il 33% dei voti al primo turno delle elezioni – ad inseguire il Nuovo Fronte Popolare delle sinistre con il 28% e la formazione del presidente Macron staccata al 21% – inizia la campagna per attirare consensi, in vista del voto di ballottaggio di domenica prossima. In Francia l’estrema destra ha ancora una tappa da superare per cantare vittoria, ed è già capitato in passato che l’unione degli altri partiti faccia sfumare questo obiettivo. Il dibattito è ora centrato sulle strategie del presidente Macron e del Fronte delle sinistre. Il quotidiano Le Monde, che parla di “fallimento totale” del capo dell’Eliseo, avvisa: “La situazione è ancora più pericolosa in quanto restano solo sei giorni per evitare il peggio, impedire al RN di disporre di una maggioranza assoluta all’Assemblée Nationale”. Oggi già sono arrivati due segnali: 74 atenei e scuole di alti studi hanno firmato un documento in cui affermano che con l’avanzata di Le Pen “la minaccia è reale e inedita”; e 169 candidati si sono ritirati dai ballottaggi a tre per indurre nell’elettore un voto chiaro anti Le Pen. Questo, dunque, il clima. Sul Fatto di domani leggerete altri approfondimenti: ci occuperemo delle candidature – che devono essere presentate entro domani – nel campo del Fronte Popolare, dove seppur compatti contro il partito di Marine Le Pen, diversi esponenti hanno qualche mal di pancia a sostenere il leader della France Insoumise, Melenchon. Ci saranno anche un’analisi sul voto dei giovani francesi, che hanno preferito la Sinistra, e una intervista a Jean Yves-Camus, docente a Science Po ed esperto di politica francese.


VOTO IN FRANCIA, MELONI PIÙ DEBOLE (E INFURIATA CON I SUOI). SALVINI VERSO IL GRUPPO DI ORBAN. I risultati francesi e l’incognita sul numero dei parlamentari conquistati da Le Pen e sul ballottaggio non tranquillizzano la nostra premier, che confidava in una vittoria schiacciante al primo turno per sentirsi più forte in vista del Consiglio europeo di luglio. Da qui la stilettata di oggi: “Noto qualcosa che in forme diverse avviene anche in Italia: il tentativo costante di demonizzare e di mettere all’angolo il popolo che non vota per le sinistre. È un trucco che serve a scappare dal confronto sul merito delle diverse proposte politiche. Ma è un trucco in cui cadono sempre meno persone”. Il problema vero, però, Meloni ce l’ha in casa: le ultime uscite sulle nomine europee da parte dei suoi vicepremier alleati, Salvini e Tajani, non le sono andati a genio. E adesso Giorgia teme persino le mosse del leader della Lega sul nuovo progetto di Orban con l’estrema destra austriaca e il partito portoghese Chega: “Mi sembra la strada giusta unire chi mette al centro lavoro, famiglia, sicurezza, futuro dei giovani e non finanza, burocrazia e austerità”, ha detto oggi Salvini. Sul giornale di domani analizzaremo nel dettaglio il peso delle elezioni francesi sull’equilibrio già precario nel nostro esecutivo.


STATI UNITI, LA CORTE SUPREMA OFFRE A TRUMP UNA SCAPPATOIA: L’IMMUNITÀ VALE SOLO PER GLI ATTI UFFICIALI DI UN PRESIDENTE. La Corte Suprema non concede a Donald Trump uno scudo al 100% come ex presidente ma gli offre una tutela almeno fino alle elezioni di novembre. Con la sentenza di oggi (6 voti contro 3) i giudici hanno stabilito che il repubblicano non può rivendicare l’immunità per le azioni prese in attività private. Dunque, nei processi in corso, come la presunta macchinazione in Georgia per alterare l’esito del voto, le carte segrete nascoste in Florida e l’assalto dei suoi sostenitori al Parlamento di Capitol Hill avvenuto il 6 gennaio 2021, bisognerà distinguere tra atti ufficiali e atti privati. La Corte rimanda questi dibattimenti a giudici di grado inferiore. The Donald è comunque soddisfatto e scrive: “Grande vittoria per la nostra costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano”. Il repubblicano guadagna tempo ed è improbabile che si terranno altre udienze prima del voto del 4 novembre per la corsa alla Casa Bianca. Intanto tra i dem, i fedelissimi di Biden intendono difenderlo dalle continue richieste di interrompere la candidatura, in seguito al disastroso confronto con l’avversario repubblicano. “Non lascerò che quei 90 minuti definiscano i quattro anni in cui è stato presidente. Continueremo a lottare” ha detto la moglie Jill Biden in un’intervista a Vogue. Come ricostruisce il Washington Post, gli alleati di Biden continuano a minimizzare la fragilità mostrata dal presidente nel dibattito della scorsa settimana con Trump, ma in privato sono giorni che stanno al telefono per tranquillizzare gli esponenti del partito e i finanziatori. All’orizzonte si profila una rivolta al congresso democratico, in agosto, tra chi invoca il passo indietro di Biden per evitare la vittoria sicura di Trump, e chi lo difende. Sul giornale di domani leggerete altre notizie sulla campagna elettorale americana, e sul significato della sentenza della Corte Suprema.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Guerra Israele-Hamas, scontro tra governo e Shin Bet sulla scarcerazione di un dirigente palestinese. Il primo ministro Netanyahu ha ordinato accertamenti sulle dinamiche che hanno portato al rilascio – insieme con altri detenuti palestinesi – di Mohammad Abu-Salmiya, direttore dell’ospedale Shifa a Gaza; una iniziativa criticata sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Il ministro dell’ultra destra religiosa, Ben Gvir, ha chiesto le dimissioni di Ronen Bar, capo del servizio di sicurezza interno, Shin Bet. A sua volta, Bar ha denunciato l’indifferenza del governo sulle denunce dello Shin Bet rispetto alle carceri sovraffollate.

Parlamento europeo, Vannacci sceglie la circoscrizione Nord-Ovest. Il generale leghista ha optato per essere eletto nel Nord-Ovest, dove con 186.966 preferenze ha ottenuto il suo migliore risultato. Una scelta che lascia fuori il deputato uscente Angelo Ciocca. Dal Molise entra, invece, Aldo Patriciello.

Pontedera, violenta una ragazza e riprende la scena: rintracciato dal nickname su Istagram. Ordine di custodia cautelare per un diciannovenne, accusato di aver violentato una coetanea fuori da una discoteca. L’accusa è di violenza sessuale e lesioni gravissime. Le indagini sono state avviate dalla polizia dopo che la giovane donna si è recata in ospedale; per lei una prognosi tra i 20 e i 40 giorni. Da una prima ricostruzione, i due si erano conosciuti in discoteca, per poi appartarsi all’esterno del locale. Il giovane ha ripreso la violenza con il proprio cellulare. Alla sua individuazione la polizia è arrivata grazie al nickname usato su Instagram e alla descrizione, forniti entrambi dalla vittima.


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Sony sbarca negli exchange cripto grazie al crack FTX

di Nicola Borzi

A distanza di oltre un anno e mezzo, il fallout del crack di FTX di Sam Bankman-Fried sta creando ancora nuovi effetti: la bancarotta dell’exchange di criptovalute di fatto ha permesso al gigante giapponese Sony di entrare nel settore degli exchange cripto a prezzo vile. Sony sta infatti pianificando di riavviare l’exchange di criptovalute Whalefin, acquistato l’anno scorso dal prestatore di criptovalute Amber Group, con una nuova app.

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