Continua la campagna di informazione di Uniti Per
l’Ambiente.
ASSEMBLEA CON BUFFET
Nel grande salone di AQ Antium, messo gratuitamente
a disposizione dalla proprietà, si è tenuta un’altra assemblea di Uniti Per
l’Ambiente: il coordinamento di Comitati ed Associazioni mobilitati contro il
degrado del territorio e contro la realizzazione degli impianti di trattamento
dei rifiuti nella zona di Lavinio-Sacida. Al tavolo degli organizzatori siede
anche Giorgio Libralato il tecnico ambientalista che tante battaglie ha
condotto e sta conducendo per arginare l’ondata di centrali biogas programmate
nella Regione Lazio in assenza di un quadro normativo che ne regoli, in modo
equo e bilanciato, la realizzazione. Ed è proprio a Giorgio Libralato che viene
data la parola per descrivere i pericoli causati dalle centrali Biogas-Biomasse
e della loro gestione che molto spesso avviene al di fuori delle modalità di
sicurezza. Molte centrali definite sicure e basate sulla tecnologia più
avanzata si rivelano spesso causa di pericoli gravi per la popolazione.
Libralato sottolinea il fatto che la produzione di gas generato da
fermentazione anaerobica non è affatto necessaria ai fini energetici ed
economici ma che essa viene sollecitata solo dalla presenza di incentivi
statali ed è, quindi, solo motivata da mera speculazione economica. Giorgio
Libralato ha ricordato che il Sindaco di una città può fermare l’iter
realizzativo di un impianto facendo appello al principio di precauzione ed in
nome del superiore interesse della salute pubblica. Il guadagno è l’unica vera
ragione di questo tipo di centrali e non l’interesse dei cittadini che spesso
ne subiscono solo gli effetti negativi. Effetti negativi che, in una zona in
cui oltre alla presenza di insediamenti urbani resta anche una valida vocazione
agricola, possono essere drammatici. Costanza Fabiano fa il punto sulla
situazione della centrale della Spadellata che è in fase di realizzazione e
che, è convinzione comune, solo la Magistratura può fermare; quella Magistratura
che, come riferisce Costanza Fabiano, si sta occupando su sollecitazione legale
di un gruppo di Avvocati e di tecnici che stanno lavorando per verificare ogni
aspetto del suo iter autorizzativo. Costanza Fabiano ha poi rivolto un invito
molto sentito ai cittadini della zona a partecipare all’azione difficile che è
in atto da parte di Uniti Per l’Ambiente, perché solo con una grande forza di opinione
si può affrontare una battaglia che è come quella di David contro Golia. Marco
Mandelli, con dovizia di particolari, ha riassunto quindi il quadro della
situazione con particolare riferimento alla problematica dei rifiuti, delle
centrali e di quello che ha definito il triangolo della vergogna; alludendo chiaramene alla mancanza di volontà
delle istituzioni di intervenire. Mandelli ha accennato alla politica
realizzativa di queste centrali che sembra essere sempre più dettata dai
capitali che il business del rifiuti ha permesso a pochi di accumulare negli
anni. Marco Mandelli ha poi riferito sulla Conferenza di Servizi che si era
tenuta nella mattinata per discutere del progetto Eco-Transport, sintetizzando che la stessa ha visto
l’atteggiamento piuttosto cauto da parte del Comune di Anzio espresso attraverso
un parere negativo ma che lasciava troppo spazio a successive interpretazioni. Ha
riferito che si prevede un’ulteriore sessione di lavori per la Conferenza prima
che si possa giungere a delle conclusioni. L’assemblea si è conclusa con le
domande della gente a cui gli organizzatori hanno cercato di dare risposta.
Questo, però, non ha concluso la serata perché l’Associazione degli Agricoltori,
che aderisce ad Uniti Per l’Ambiente con la loro rappresentante l’attivissima
Paola Catozzi, hanno voluto ricordare a
tutti gli intervenuti che la Sacida e la cosiddetta zona industriale ospitano
aziende agricole che producono prodotti di qualità ed hanno distribuito a tutti
gli intervenuti formaggi della zona, vino e assaggi di torte nell’auspicio che
la tecnologia fasulla come quella che si vuole impiantare nella zona non possa farli
scomparire in futuro.
Sergio Franchi
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