venerdì 22 luglio 2016

La Nursery delle conifere, nel silenzio di una foresta che cresce

La gestione del patrimonio forestale scandinavo, dalla serra alle piantumazioni, ai tagli programmati. Un'immensa foresta che cresce, anno dopo anno, in dimensioni, qualità, biodiversità. Dà lavoro a migliaia di persone e sostiene un'economia circolare sempre più importante

Cicli che durano mesi, in serre di vetro e acciaio e nei capannoni-frigo con percentuali di umidità altissime: sembrano grandi incubatrici, dove si protegge e si fortifica l'inizio dell'esistenza. Si riproducono le condizioni naturali migliori per le piantine che diventeranno altofusti nelle immense pianure nordiche.
Foreste certificate e natura protetta. Se nel mondo, compresa la civile Europa, ecomafie e traffici illeciti di legname sono all'ordine del giorno, in Svezia è un'altra storia. Oltre il 60% del territorio è ricoperto da foreste; l'11% è tutelato, grazie a 3.100 riserve naturali, 4mila siti Natura 2000 e 29 parchi nazionali; il 55% delle foreste è certificato (Fsc, Pefc): è una percentuale altissima, se consideriamo che la media mondiale è del 10%. Dato che scende vertiginosamente in Oceania (7%), Russia (5%), Asia (2%), Sud America (2%), Africa (1%).

I boschi settentrionali del Paese scandinavo sono costituiti da conifere (prevalentemente abeti rossi e pini silvestri). Nel sud, invece, si riscontra una maggiore quantità di latifoglie (salici, frassini, aceri e betulle), ma le conifere si stanno progressivamente diffondendo anche nelle regioni meridionali. La grande e radicata attenzione all'ambiente del popolo svedese si misura, tra l'altro, dalla crescita del volume di legname delle foreste produttive: negli ultimi 100 anni è raddoppiato, passando approssimativamente da 1,5 a 3 miliardi di metri cubi e cresce costantemente di circa 95 milioni di metri cubi l'anno. E dove gli alberi vengono abbattuti, si procede con azioni di ripopolamento che mantengono e, anzi, fanno crescere la foresta.

La presenza di piante di tutte le età è segno di buona progettazione e di visione del futuro: la pianificazione attuale arriva a prevedere la distribuzione per età delle foreste produttive fino al 2090, con un incremento percentuale ipotizzato degli alberi tra i 50 e i 90 anni e di quelli con più di 140 anni. Questi ultimi dovrebbero passare dall'attuale 2 al 5% del totale. Unico neo, secondo alcune associazioni ambientaliste, il fatto che la concentrazione della produzione su poche specie arboree tenderebbe a realizzare monocolture, sempre pericolose perché riducono la biodiversità naturale.
Tuttavia, il rispetto per la natura, in Svezia, è fortemente incentivato e rigorosamente tutelato dalla legge. Gli spazi naturali sono a disposizione di tutti grazie all'allemansrätten, un istituto giuridico del diritto che consente a chiunque di transitare e sostare nelle proprietà private, a patto di non recare danni all'ambiente.
Il valore della foresta. La crescita della foresta e il suo valore dipendono in larga misura da come viene gestita. L'obiettivo di una delle maggiori aziende impegnate nella gestione dei boschi scandinavi, Holmen, è quello di aumentare la crescita del 25% entro il 2050. I tagli e la raccolta annuale sono governati da un piano a lungo termine, definito in base a inventari forestali condotti ogni 10 anni. L'ultimo è stato fatto nel 2011. Secondo l'attuale piano di raccolta a lungo termine, circa l'85 per cento di crescita annua viene raccolto nelle foreste di Holmen. Fino al 2020 la raccolta media sarà pari a 3 milioni di metri cubi l'anno.
Naturalmente, il valore economico è solo una parte del valore complessivo di una foresta. Non secondario è il valore sociale. Il mondo in cui viviamo è caratterizzato da importanti sfide in termini di risorse e climate change. Trasformare la nostra economia in una disciplina che utilizzi in modo efficiente le risorse e il clima è più che mai necessario e urgente. E urgente è utilizzare prodotti che sostituiscano quelli che consumano le risorse del pianeta. Le foreste, gestite in modo oculato, hanno un ruolo chiave. Una foresta ben controllata, l'utilizzo di materie prime forestali e la produzione di energia rinnovabile aiutano il contenimento dei cambiamenti climatici e promuovono uno sviluppo sociale equo e sostenibile.
Una silvicoltura sostenibile presta particolare attenzione alla crescita elevata. Il volume del legno viene previsto con una programmazione di 70-90 anni e dopo la raccolta ha inizio un nuovo ciclo di crescita. Gli interventi di selvicoltura più importanti si concretizzano negli anni immediatamente successivi alla raccolta. E le Nursery, come abbiamo visto, hanno un ruolo fondamentale.
Dal seme al tavolo. "Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l'albero", cantava Sergio Endrigo nel 1974, mettendo in musica una filastrocca di Gianni Rodari. Ma il legno delle foreste non serve solo a produrre i mobili del tanto celebrato design svedese. Serve all'industria delle costruzioni, alle cartiere. Ramaglie e scarti sono utilizzati per la produzione di energia pulita.

A proposito di cartiere, ce n'è una appena rinnovata, sulle rive del golfo di Botnia. Si chiama Metsa e appartiene a una multinazionale finlandese che produce un cartoncino purissimo, da pasta di cellulosa vergine, rispettando le leggi dell'economia circolare. Questo cartoncino è utilizzato prevalentemente nel packaging alimentare e venduto ad alcune tra le più grandi aziende del settore: Barilla, per fare un esempio, acquista qui la maggior parte del materiale eco-friendly per le scatole che contengono spaghetti, fusilli e tutti gli altri formati dell'italica pasta made in Parma.http://www.repubblica.it/ambiente/2016/07/21/news/la_nursery_delle_conifere_nel_silenzio_di_una_foresta_che_cresce-144549296/?ref=HRLV-21

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