martedì 3 maggio 2016

Col cambiamento climatico i pesci rischiano di soffocare Esperti, già da 2030 acque più calde ridurranno livelli ossigeno

(ANSA) - ROMA, 3 MAG - Il cambiamento climatico sta facendo diminuire la presenza di ossigeno negli oceani, un effetto che dovrebbe estendersi su larga scala tra il 2030 e il 2040 andando a interessare ampie aree dei mari terrestri. Di conseguenza i pesci, i granchi, le stelle marine e gli altri abitanti del mondo sommerso avranno sempre maggiori difficoltà a respirare.

L'allarme arriva dal National Center for Atmospheric Research di Boulder, in Colorado.

"La perdita di ossigeno negli oceani è uno dei più gravi effetti collaterali del riscaldamento atmosferico e una grande minaccia alla vita marina", spiega l'autore principale della ricerca, Matthew Long. "Dal momento che le concentrazioni di ossigeno nell'oceano variano naturalmente in base ai cambiamenti nei venti e nelle temperature in superficie, è stato difficile attribuire la deossigenazione al mutamento climatico", prosegue lo scienziato, ma sarà a partire dagli anni Trenta che gli effetti del clima sui livelli di ossigeno si faranno sentire pesantemente.

L'intero oceano, fino ai fondali, prende ossigeno dalla superficie, sia dall'atmosfera che dal fitoplancton, che rilascia ossigeno attraverso la fotosintesi. Acque superficiali più calde, evidenziano però gli esperti, assorbono meno ossigeno, e quello assorbito impiega più tempo a scendere in profondità poiché le acque calde superficiali sono più leggere di quelle sottostanti. (ANSA).
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