sabato 21 febbraio 2015

Tav, arriva il sì con la variante: 2,7 miliardi OK DEL CIPE ALLA TORINO-LIONE. ORA SI SPERA NEI FONDI UE. APPROVATA LA MODIFICA PER EVITARE CONTESTAZIONI: 200 MILIONI

di Andrea Giambartolomei
Torino
Dal Cipe arriva l’ok alla
Torino-Lione in vista
della richiesta di fondi
all’Unione europea. Ieri pomeriggio
il Comitato interministeriale,
presieduto dal
premier Matteo Renzi, ha approvato
il progetto definitivo
della Tav per la tratta transfrontaliera
lunga 17 chilometri
(di cui 12 in galleria)
che va dal confine con la
Francia fino a Bussoleno e
comprende il tunnel di base,
la stazione internazionale di
Susa e altre opere. “È un
grande risultato”, ha dichiarato
il ministro delle Infrastrutture
e dei trasporti Maurizio
Lupi in una nota.
Il costo, stando a quanto sostiene
la Regione Piemonte,
ammonta a 2,7 miliardi di
euro di cui 1,6 miliardi a carico
dell’Italia, mentre il resto
sarà pagato dalla Francia.
Però poi sarà anche l’Italia a
pagare una parte della tratta
transalpina una volta che anche
i francesi avranno approvato
il progetto definitivo dal
confine fino a Saint Jean de
Maurienne. Approvando
questo progetto definitivo il
Cipe ha anche dato l’ok alla
variante che potrebbe costare
circa 200 milioni in più: la
modifica permetterà ai costruttori
di sfruttare il cantiere
di Chiomonte (dove al
momento stanno scavando
solo un tunnel esplorativo)
procedendo verso Susa, così
da mettere l’opera al riparo
dalle contestazioni.
Secondo i promotori
dell’opera i costi potrebbero
essere più bassi se la Commissione
europea deciderà di
destinare alcuni fondi al progetto.
Prima però ci sono alcune
operazioni da portare a
termine: lunedì verrà creato
il nuovo “promotore pubblico”,
la società che curerà i lavori
prendendo il posto di
Lyon-Turin Ferroviaire
(Ltf), mentre martedì a Parigi
ci sarà un summit intergovernativo
per la firma di
un nuovo protocollo per avviare
le fasi più rilevanti
dell’opera, fa sapere il ministero
delle Infrastrutture in
una nota. Due giorni dopo i
governi depositeranno a
Bruxelles un dossier congiunto
per partecipare allo
stanziamento dei fondi del
bando “Meccanismo per collegare
l’Europa” della Commissione
europea, che stanzia
in totale 26 miliardi di euro
per progetti tra il 2014 e il
2020. Molti danno certa
l’erogazione di una grossa
parte di questo budget per la
sezione transfrontaliera della
Torino-Lione, il cui costo
sembra aver superato gli 8,5
miliardi di euro del 2010,
stando alle recenti stime di
Rfi e del Centro studi di
Montecitorio.
IL PRESIDENTE dell’Osser -
vatorio sulla Torino-Lione
Mario Virano è sicuro che
dall’Ue arriverà la cifra richiesta:
Andiamo a Bruxelles
con tutte le carte in regola
per ottenere la quota del 40
per cento del finanziamento
comunitario”, ha detto ieri
all’Ansa. Di diverso avviso il
presidente di Ltf, il francese
Hubert du Mesnil: nei giorni
scorsi ha dichiarato a Le Monde
che “potrebbe esserci una
revisione al ribasso, con un
finanziamento solo al 20 per
cento, o un rinvio”. Oppure -
come sostengono alcuni amministratori
No Tav che hanno
partecipato a un incontro
con Lupi e Virano il 22 gennaio
- si farà uno spezzatino,
spacchettando la realizzazione
della linea in base alla disponibilità
di fondi Ue. Proprio
oggi pomeriggio alcuni
di loro, in particolare 21 sindaci
della Val di Susa, scenderanno
in piazza insieme al
movimento No Tav per riportare
l’attenzione sui costi
e sull’utilità della Torino-
Lione: “Invece che sprecare
un mare di denaro pubblico
per un’opera inutile e
devastante - spiegano i promotori
- destiniamo le risorse
alle urgenze dell’Italia: la sicurezza
nelle scuole, la sanità
e l’assistenza, i treni dei pendolari”.

Il fatto quotidiano 21 febbraio 2015

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