giovedì 5 febbraio 2015

L'INDAGINE DELLA CORTE DEI CONTI La Roma-Latina e venti milioni di euro buttati per la progettazione: undici a giudizio, c'è anche Storace

Rischiano di dover risarcire il danno alla Regione Lazio. Coinvolti l'ad di Acqualatina Besson, il funzionario di Fondi De Filippis e il presidente della Lega B di calcio Abodi

Venti milioni di euro buttati al vento, prima ancora di posare la prima pietra del cantiere che dovrà realizzare la Roma-Latina. La Corte dei Conti ha citato in giudizio undici persone tra big della politica, funzionari pubblici e imprenditori, su cui pende la richiesta di risarcimento del danno causato alla Regione Lazio: ci sono l’ex governatore del Lazio Francesco Storace e l’ex assessore Giulio Gargano, i funzionari Bernardo Maria Fabrizio, Patrizio Cuccioletta, Raniero De Filippis (di Fondi), Raimondo Luigi Besson (amministratore delegato di Acqualatina) e i manager Ruggiero Borgia, Flavio De Luca, Andrea Abodi (presidente della Lega Serie B di Calcio), Aurelio Saitta e Roberto Serrentino.

L'AFFIDAMENTO DIRETTO La vicenda è tristemente nota e riguarda l’affidamento delle opere per la realizzazione della nuova autostrada che, seguendo per larghi tratti la Pontina, avrebbe dovuto collegare in modo più adeguato e veloce il capoluogo pontino con la capitale. Nel 2003 venne creata la società mista Arcea, con il 51% del capitale di proprietà della Regione,  incaricata di realizzare e gestire l’autostrada. La progettazione preliminare e definitiva venne affidata al Consorzio 2050, uno dei tre soci privati di Arcea. Un incarico da 40 milioni di euro – spiega il Giornale di Latina -, dato senza alcuna gara. In quel periodo tra l’altro, l’Unione Europea aveva aperto un’istruttoria aperta nei confronti dell’Italia, rilevando un’infrazione oproprio per l’assegnazione dell’opera ad Arcea, società che poi nel 2008 venne esautorata dall’allora governatore Piero Marrazzo per puntare su Autostrade del Lazio.

LA TRENTO-ROVIGO Ma è sulla progettazione dell’opera commissionata a Consorzio 2050 si sono concentrate le attenzioni della magistratura contabile, che ipotizza una perdita secca di venti milioni dopo aver raffrontato i costi sostenuti nel 2010, per la progettazione di un’opera analoga, la Trento-Rovigo. In pratica, la Regione non avrebbe dovuto assegnare direttamente ad Arcea la progettazione e questa non avrebbe dovuto assegnare a sua volta l’incarico al Consorzio 2050. Le undici persone citate a giudizio compariranno davanti ai giudice della Corte dei conti il 7 luglio prossimo quando è prevista la prima udienza.
 http://www.corrieredilatina.it/news/economia/13997/La-Roma-Latina-e-venti-milioni.html

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