martedì 6 gennaio 2015

Pontinia Trasco, dal 2011 il Comune deve incassare ancora oltre 400 mila euro. Nel mirino ex amministratori Una sentenza «dimenticata»

Ignorata la condanna della Corte dei Conti a risarcire l’ente, somme iscritte a ruolo
I DATI
QUESTO IL TOTALE
DEL RISARCIMENTO
QUANTIFICATO
NELLA SENTENZA DEL
2011
DALLA CORTE DEI CONTI
La condanna
della Corte dei Conti
830..000
LA CIFRA CHE
COMPARE
TRA I RESIDUI ATTIVI
ACCERTATI NEL 2014
E RELATIVI AL
RECUPERO
COATTIVO DELLE
SOMME
La cifra riportata
tra i residui attivi
492.000
DI FEDERICO DOMENICHELLI
Sono trascorsi ormai più di
tre anni da quando la Corte
dei Conti ha condannato
amministratori locali ed ex del
Comune di Pontinia e anche ex
rappresentanti della società partecipata
«Trasco» a risarcire
l’ente per una cifra complessiva
di circa 830.000 euro. Da allora
ad oggi, anche a seguito di un’ul -
teriore sentenza sfavorevole nel
2013 che aveva respinto la richiesta
di giudizio per revocazione
che era stata avanzata, solo
alcuni hanno versato all’ente il
dovuto o hanno proceduto a rateizzare.
Altri invece, e parliamo
di una cifra complessiva di oltre
400 mila euro di risarcimento e
circa 2.000 euro di spese legali –
n el l’elenco dei residui attivi
riaccertati a marzo 2014 le somme
da recuperare per la sentenza
della Corte dei Conti ammontano
a ben 492.000 euro forse per
rivalutazione monetaria e interessi
-, non hanno ancora versato
il dovuto. Si tratta di alcuni ex
amministratori locali non più in
carica ed ex rappresentanti della
società partecipata «Trasco», la
municipalizzata che era finita
nel mirino della magistratura
contabile nel 2006. Nei loro
confronti, il Comune di Pontinia
ha provveduto all’emissione
dei ruoli coattivi per cercare di
ottenere il risarcimento dei soldi
in questione per la condanna
della Corte dei Conti. Condanna,
questa, arrivata a seguito
dell’appello promosso dal Procuratore
Regionale, dato che il
giudizio di primo grado nel
2008 si era chiuso con un’asso -
luzione di tutti i convenuti. Ad
attirare l’attenzione della magistratura
contabile, una serie di
scelte giudicate poi negative dal
punto di vista economico per il
Comune. In particolare, gli
830.347 euro di risarcimento
sono stati quantificati rispetto
alla rinuncia di crediti da parte
de ll’ente verso la società
(652.519 euro) e all’accollo della
quota parte di mutuo contratto
a suo tempo dalla «Trasco»
con la Cassa Depositi e Prestiti
(177.828 euro). Da allora fino
ad oggi in molti hanno già versato
nelle casse pubbliche il
dovuto o hanno trovato un accordo
transattivo rateizzando le
cifre. Ma in altri casi ciò non è
avvenuto, tanto che l’ente ha
provveduto a emettere i relativi
ruoli coattivi per cercare di incassare
tali somme.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL QUOTIDIANO - Domenica 4 Gennaio 2015
Pontinia Sabaudia Circeo 21

Tutto ha inizio nel 2006 con l’atto di
citazione da parte del Procuratore
regionale presso la Corte dei Conti,
cui hanno fatto seguito una sentenza d’as -
soluzione nel 2008 e quella d’appello che
ha invece condannato dieci persone a
risarcire l’ente per 830.347 euro. In sostanza,
la magistratura contabile contestava
in particolar modo la «sistemazione
definitiva» di tutti i lavoratori socialmente
utili. Una scelta – si legge nella sentenza –
che avrebbe potuto essere certamente legittima
e foriera di risultati vantaggiosi
«se solo non fosse stata effettuata al solo
fine di arrecare un vantaggio in termini
occupazionali a una sola categoria di soggetti
producendo effetti nefasti sulla gestione
dell’ente». Le spese del personale,
insomma, sono state giudicate incompatibili
con la capacità economica della società
e le perdite di gestione – hanno sentenziato
i magistrati contabili – si sono risolte
in un danno per le casse pubbliche: gli
830.000 euro di risarcimento. 


IL QUOTIDIANO - Domenica 4 Gennaio 2015
Pontinia Sabaudia Circeo 21


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