lunedì 5 gennaio 2015

Non solo Latina Ambiente, a 15 anni dalla creazione delle spa pubbliche arrivano i guai Le partecipate spericolate

il quotidiano di Latina 4 gennaio 2015
Conti sottosopra e ricorso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori
Le società partecipate
sono arrivate ad un
bivio e non si tratta
solo di Latina Ambiente,
Ecoambiente, Acqualatina,
Slm, multiservizi varie. A
quindici anni dallo loro fan
tasiosa invenzione fatta con
l’obiettivo di rendere i servizi
pubblici più efficienti e
meno costosi si scopre che
fanmolte
di queste spa sono
fallite, altre stanno con l’ac -
qua alla gola perché hanno
assunto in via clientelare e
adesso stanno mettendo lavoratori
in cassa integrazione
o solidarietà, quindi a
carico della previdenza pubblica.
Le spa partecipate non
hanno vincoli pubblicistici,
quindi assumono chi vogliono
e altrettanto fanno con le
convenzioni esterne. Se sforano
il budget non importa
perché basta aumentare le
bollette di acqua e rifiuti. Al
limite si rivolgono al welfare
e ricorrono alla cassa integrazione
anche se nel loro
caso non si tratta di crisi di
produzione ma di eccessivi
costi finanziari su cui, forse,
andrebbe fatta qualche verifica
aggiuntiva rispetto a
quelle dei revisori. Visti i
risultati. Come si sa, e come
era giusto che fosse, i tagli
sui lavoratori sono stati pagati
con fondi pubblici,
quelli messi in campo per le
aziende davvero private in
crisi. Insomma si sono risanati
gli sprechi con i fondi
del sociale. Ed è forse ciò
che ormai attende anche i
lavoratori delle due società
dei rifiuti, come è accaduto
già per i contratti di solidarietà
dei dipendenti di Acqualatina.
In questo senso le
società partecipate non solo
non hanno raggiunto lo scopo
per cui sono state create
(ottimizzare i servizi a costi
contenuti e con maggiore
efficienza) ma si sono trasformate,
o si stanno trasformando,
in carrozzoni costosi
in primo luogo per i fruitori
dei servizi che erogano
e, in secondo luogo, per il
welfare.

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