Deposito
nucleare,
è
già polemica
Di
Cocco: sarebbe assurda un’altra servitù su questo territorio
FRASI
IL
COORDINATORE
DI
NDC ESCLUDE
CHE
A SABOTINO
POSSA
ESSERE
COSTRUITO
UN
IMPIANTO
NAZIONALE
TEMPI
CI
VORRANNO
ANCORA
4
MESI PRIMA
CHE
SI APRA
IL
DIBATTITO PUBBLICO
CON
LE COMUNITÀ
LOCALI
CONSEGNATA
LA
CARTA DELLE AREE
POTENZIALMENTE
IDONEE
’ bastato
sentirsi tra
i
possibili candidati
ad
ospitare il deposito
nazionale
delle scorie
nucleari
per avere i
capelli
dritti e temere
un’altra
servitù ambientale,
forse
anche sulla sicurezza.
Così
a pochi
giorni
dalla presentazione
della
relazione di Sogin
sui
siti idonei arrivano
i
primi interventi politici,
come
quello del
coordinatore
del Nuovo
Centrodestra,
Gianluca
Di
Cocco. «Se il deposito
che
è stato appena ultimato
-
dice l’ex assessore
della
Giunta Di Giorgi - è
per
il processo di decommissioning
locale
ben
venga;
è giusto che tutti i
materiali
prodotti qui
vengano
messi in sicurezza,
ma
se Borgo Sabotino
dovesse
diventare un
mega
deposito nazionale,
allora
no, non va bene. Il
nostro
territorio - aggiunge
Di
Cocco - ha già dato
e
continua a dare con la
discarica
di Borgo Montello,
il
Poligono di tiro,
la
centrale Terna... il territorio
è
talmente saturo
che
diventerebbe un
grosso
handicap ricevere
materiali
delle altre centrali.
Questo
non è possibile,
il
nostro territorio
non
può e non deve assolutamente
rientrare
neanche
come
ipotesi nei criteri
per
la realizzazione
del
sito unico nazionale
per
il deposito di scorie
nucleari,
che condannerebbe
Latina
per 200/300
anni
a essere una pattumiera
nucleare.
La non
condivisione
dei cittadini
ad
ospitare una simile
situazione
non nasce oggi
che
è stata depositata
la
relazione dell’Ispra ma
è
così da sempre. Mi
auguro
che una voce univoca
per
il «no» si alzi in
maniera
forte, da ogni
parte,
dai nostri consiglieri
comunali
ai parlamentari
della
provincia
».
Per
la verità le caratteristiche
morfologiche
e l’assetto
ambientale
di Latina porterebbero
ad
escludere questo
sito
a priori, ma le località
individuate
non si conoscereranno
prima
del prossimo
mese
di aprile e solo dopo
comincerà
il confronto con
le
comunità e gli enti locali
interessati.
A giocare a favore
di
Latina e contro la costruzione
di
un deposito nazionale
per
le scorie c’è la
vicinanza
del mare che è,
appunto
una delle cause
escludenti
previste nella relazione.
Il
costo di questa
struttura
è stimato in 1,5
miliardi
di euro circa e dovrà
essere
pronta per il 2022.
IL
QUOTIDIANO - Lunedì 5 Gennaio 2015
6
Latina
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