domenica 4 gennaio 2015

AFFARI, CEMENTO E MINACCE LA GUERRA PER LA COLLINA ROSSA LO STOP ALLE COSTRUZIONI COOP A SAN LAZZARO,

ENCLAVE DELLA BOLOGNA BENE,
LACERA IL PD EMILIANO. IL PREMIER CHIAMA LA SINDACA CHE HA SPORTO DENUNCIA
LA VICENDA
Isabella Conti: “Andrò avanti per la mia
strada”. Un esposto già nel 2013: quei terreni
pagati a peso d’oro prima dell’edificabilità
GELO CON LA LEGA
Il governatore Bonaccini la incontra,
il partito offre solidarietà, ma dalla potente
centrale cooperativa neanche una parola
di Giulia Zaccariello
Bologna
L’hanno chiamata
cittadella, per altri è
la “colata di cemento”.
Ma oggi il megaprogetto
edilizio di San Lazzaro
di Savena non è nient’altro
che un perimetro disegnato sulle
cartine. Un’area verde con vista
colli, a due passi da Bologna
e sulle sponde del torrente Idice,
larga come 35 campi da calcio
e preziosa come l’oro: secondo
una stima dell’assoco -
struttori (Ance) di Bologna l’in -
tera operazione della new town
vale per le cooperative coinvolte
circa 150 milioni euro.
È l’affare che sta dietro il caso
del sindaco anti-cemento Isabella
Conti. Quello che in questi
giorni sta mandando in subbuglio
il Pd e le coop “rosse” bo -
lognesi. Conti, sindaco di San
Lazzaro da maggio, 32 anni,
renziana meno di due settimane
fa ha denunciato ai carabinieri
il clima di pressioni sempre
più insistenti per convincerla
a non fermare i lavori. Velate
intimidazioni dal mondo
politico e imprenditoriale, fino
alla frase inquietante che sarebbe
stata pronunciata da un professionista
vicino al Pd in presenza
di un dipendente comunale.
Ma questa (il sindaco,
ndr) cosa vuol fare? Ha intenzione
di farsi mettere sotto con
la macchina?”.
NON HO INTENZIONE di fare
morire le aziende ma dobbiamo
prendere atto che quell’idea oggi
non si può più portare avanti,
perché mancano le coperture finanziarie
e le condizioni di mercato
adatte”, ha spiegato Conti,
che dopo essere finita su tutte le
cronache locali e nazionali ora
vorrebbe abbassare i livelli di
scontro raggiunti sia con parte
del suo partito, il Pd, sia con il
mondo delle cooperative a esso
storicamente legato. Ma il clima
resta freddo e sembra che nessuno
dei colossi del mattone
rosso”, in questi giorni, si sia
messo in contatto con lei per
lanciare un ramoscello d’ulivo.
Anche perché il polo da 580 alloggi
previsto per San Lazzaro
non è una cosa da poco. Lo spiega
bene Carmine Preziosi, direttore
dell’Ance di Bologna, che
riunisce i costruttori associati a
Confindustria. “L’attesa è di 400
unità immobiliari, più altre 180
tra affitti e residenze sociale. Il
tutto per un giro d’affari complessivo
che va dai 120 ai 150
milioni di euro. Di fronte a un
investimento di 10 milioni di
euro, già spesi del consorzio delle
cooperative”.
Insomma quello che a fine mese,
con il voto del consiglio comunale,
rischia di svanire è un
business a cui le aziende rinunciano
mal volentieri. “Dobbia -
mo sederci tutti insieme intorno
a un tavolo”, ammette Preziosi,
che sulla vicenda ha preferito il
dialogo con l’amministrazione
Non sottovalutiamo l’allarme
lanciato dal sindaco. E sforziamoci
di pensare un nuovo modello
urbanistico, fondato sulla
riqualificazione dell’esistente e
sulla rigenerazione urbana”.
SULLE COLLINE di Bologna i
piani urbanistici non lasciano
spazi e così San Lazzaro è diventata
il rifugio dei costruttori
emiliani. Qui avevano trovato
spazio per gru e ruspe, facendo
lievitare il numero villette e appartamenti
con vista sul verde.
La cittadina oggi ha circa 32mila
abitanti ed è una piccola enclave
di bolognesi benestanti, compresi
vip e sportivi. Gianni Morandi
e Alberto Tomba, per citare
due esempi. E in questo
contesto, nel 2008, è nato il progetto
della cittadella di Idice. Sul
quale la magistratura di Bologna,
che oggi indaga sulle pressioni
e le apparenti minacce denunciate
dal sindaco, aveva già
acceso i fari nel settembre 2013.
Merito di un esposto di Massimo
Bertuzzi, della lista civica
Noi cittadini, in cui si denunciavano
anomalie nella vendita dei
terreni, ceduti al consorzio delle
cooperative a un prezzo di gran
lunga superiore a quello di mercato:
235mila euro per ettaro,
circa cinque volte il valore medio
di quel tipo di aree agricole.
L’edificabilità, evidentemente
attesa, è arrivata solo dopo.
Della vicenda ieri si è interessato
anche Matteo Renzi. Intorno a
mezzogiorno, il premier ha alzato
il telefono e ha chiamato
Conti. “Non me l’aspettavo e ho
apprezzato molto. Renzi si è
mostrato attento e vicino agli
amministratori locali. Ha voluto
sapere particolari in più sul
problema del consumo di suolo
e le ragioni del mio operato. E
mi ha detto di andare avanti e
decidere solo secondo coscienza”.
Conti ha incontrato anche il
presidente della Regione Stefano
Bonaccini, mentre il segretario
del Pd provinciale e neo assessore
regionale ai Trasporti,
Raffaele Donini, si è detto vicino
e solidale al primo cittadino.
Nessun imbarazzo nel partito.
Le cooperative sono soggetti
economici importanti. Ma se lei
ha percepito un clima preoccupante
ha fatto bene a denunciare.
Il Pd è con lei e la difende”.

Il fatto quotidiano 4 gennaio 2015

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