mercoledì 17 dicembre 2014

Non necessari per la provincia, ma utili ad evitare l’emergenza su Roma. Ora le prime prove Impianti a Montello, la beffa

In Regione sapevano che sarebbero andati in porto nonostante tutti i nodi
DETTAGLI
NESSUNO VOLEVA
LA «PATTUMIERA
DEL LAZIO»
INVECE
GIÀ A GENNAIO
SI SAPEVA

Mentre tutti dicevano di
non volere altri impianti
di trattamento meccanico
biologico a Latina, tutti, ma
proprio tutti sapevano che ne
sarebbero nati due, quelli previsti
da sempre, dal piano Marrazzo
a Polverini, all'attuale amministrazione
regionale. In una delle
intercettazioni della ormai
famosa inchiesta su Manlio Cerroni,
l'assessore all'ambiente Michele
Civita parla con Nicola,
presumibilmente il Presidente in
carica della Regione (Zingaretti)
e gli dice che presto
discariche avranno il tmb> riferendosi
a Guidonia e Latina.
Dunque i massimi vertici della
Regione Lazio a gennaio 2014
parlavano come fosse cosa fatta,
un dato acquisito, che presto a
Borgo Montello sarebbe stato
costruito un impianto di tmb,
anzi due. E infatti così è stato. A
settembre scorso la Regione ha
dato l'aia ad Indeco srl, pur in
assenza di prove depositate circa
l'esistenza delle fideiussioni, ed è
dato per certo che Ecoambiente
farà un suo impianto. Quando
tutti sono consapevoli, dati alla
mano, che non è necessario alcun
altro impianto di trattamento tmb
dei rifiuti in provincia di Latina,
poiché quelli esistenti e autorizzati
ad Aprilia e Castelforte assorbono
tutto il fabbisogno del
territorio di Latina. Di più: come
provato dai conferimenti in essere
da giugno scorso, la struttura
di Rida Ambiente ad Aprilia accoglie
anche i rifiuti di 29 Comuni
a sud di Roma. D'altra parte in
tutte le intercettazioni dell'assessore
Civita, del capo di Arpa e
del Prefetto Sottile (nominato
commissario nel 2011 per superare
l'emergenza rifiuti nel Lazio)
l'unica vera preoccupazione
è quella di evitare che ci possano
essere disordini, o problemi o
immondizia per strada a Roma. Il
resto può andare a Colfelice o in
provincia di Latina. I colloqui
vengono registrati i primissimi
giorni di gennaio, quando la situazione
è la seguente: dieci
giorni prima, il 23 dicembre,
Ecoambiente ha ottenuto dal
consiglio comunale di Latina la
delibera utile, propedeutica, alla
realizzaizone dell’impianto a
Montello, vitale per la società;
ma a fine dicembre la Rida di
Aprilia aveva chiuso i suoi cancelli
per raggiungimento del limite
massimo dei volumi autorizzati
dalla Regione, insuperabili
senza un via libera ad
ulteriori quantità (cosa che si
avrà sei mesi più tardi). L’unico
altro impianto disponibile in
quel momento era Colfelice, do donotevolissimi
sulle procedure seguite
nella bonifica. Ecoambiente
è una società del gruppo Cerroni.
L’altro gestore è Indeco, su
sui insiste l’inchiesta della Procura
di Latina per il mancato
accantonamento dei fondi per la
gestione post mortem della discarica
nonché per truffa in danno
dei Comuni, costretti da Indeco
medesima a pagare un prezzo
maggiore del dovuto. Ad Indeco
la Regione Lazio ha concesso
un’autorizzazione recente senza
prova dell’esistenza di polizze a
garanzia. In pratica se ci saranno
problemi sul sito, tipo inquinamento
o altri danni, ad oggi non
si sa se Indeco ha le coperture
economiche per pagare. Su
Ecoambiente il discorso è persino
più complesso, perché questa
società ha detto che proseguirà
nelle attività di bonifica (cominciate
senza la collaborazione dovuta
di Indeco) solo se c’è la
garanzia che potrà costruire
l’impianto. Per l’esattezza è lo
stesso impianto che l’assessore
regionale dava per certo insieme
al commissario Sottile già un
anno fa. E’ come se nessuno
avesse mai messo in dubbio i
desiderata dei gestori.

ve infatti hanno conferito per un
breve periodo i Comuni pontini.
Ma sullo sfondo c’è il solito
«bubbone», quello di Roma e
quindi in una telefonata del 2
gennaio il Prefetto Sottile dice
all’assessore Civita che lui ha i
poteri per aprire al conferimento
di Roma l’impianto di Colfelice
mentre su Latina la situazione si
va normalizzando perché «ha
riaperto quel pazzo di Altissimi»
(Fabio Altissimi è l’amministra -
tore di Rida, parte civile al processo
Cerroni in quanto danneggiato
dalla Regione in favore del
gruppo dell’avvocato). Tutta la
corsa a costruire nuovi impianti
era pertanto finalizzata a creare
strutture dove convogliare il trattamento
die rifiuti di Roma e
ottenere nuove discariche. Nessuno
alla Pisana ha mai pensato
né di ridurre né di chiudere il sito
di Montello. Lo si era capito
prima ancora che ci fossero intercettazioni
telefoniche disponibili.
Val la pena ricordare chi
sono i gestori della discarica di
Borgo Montello e che cosa hanno
fatto per meritarsi nuovi impianti
e nuovi ampliamenti. Il
primo gestore, Ecoambiente, è
una società partecipata dal Comune
di Latina, i cui vertici sono
stati rinviati a giudizio per responsabilità
sull’i nq ui na me nt o
delle falde acquifere e per dubbi


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