lunedì 1 dicembre 2014

Chernobyl incidente nucleare Gorbaciov “È doveroso ricordare il 26 aprile”


AI CONFINI DELLA VITA
di Mikhail Gorbaciov
LA PRIMA VOLTA che ho sentito
parlare del break down del
reattore nucleare di Chernobyl,
era la mattina del 26
aprile, quando il ministero
sovietico del medium machine
building, responsabile dei
reattori nucleari, lo ha segnalato
al Cremlino. Nonostante
la gravità dell’incidente fosse
ancora poco chiara durante
la nostra riunione di
emergenza del Politburo, una
commissione governativa presieduta
da Boris Yevdokimovich
Shcherbina, vice presidente del
Consiglio dei ministri dell’Urss,
è stata istituita e immediatamente
spedita a Chernobyl..
I rapporti iniziali sono stati cauti
nei toni e solo il giorno successivo,
il 27 aprile, abbiamo saputo
che un’esplosione aveva
avuto luogo presso la centrale
nucleare (...) Entro circa 10 giorni
l’incendio del reattore e i prin-
cipali rilasci radioattivi sono
stati contenuti, ma già allora il
fallout nucleare si era esteso su
tre regioni dell’Unione Sovietica:
Ucraina, Bielorussia e Russia,
sulla maggior parte dell’Europa,
e non solo (...) Abbiamo
ricevuto informazioni più concrete
il 28 aprile e abbiamo iniziato
a informare l’opinione
pubblica sovietica della gravità
del disastro, con particolare attenzione
agli sforzi per gestire
una situazione molto pericolosa
e in peggioramento.
Dobbiamo continuare a esaminare
seriamente la salute pubblica
a lungo termine pubblico
e le conseguenze ambientali
dell’incidente per comprendere
meglio il rapporto tra le radiazioni,
sia a basso che ad alto
livello, e la vita umana. Il venticinquesimo
anniversario
dell’incidente di Chernobyl è
una pietra miliare storica per
ricordare a noi stessi questo
dovere solenne (...) Dobbiamo
tutti ricordare Chernobyl, non
solo per il suo impatto negativo
sull’Ucraina, la Bielorussia, la
Russia e l’Europa, ma anche
come un faro di speranza per

un futuro più sicuro e più sostenibile. il fatto quotidiano 1 dicembre 2014 

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