giovedì 23 ottobre 2014

Ego Eco, la raccolta rifiuti col trucco: quattro indagati, due sono funzionari del Comune

LO SCANDALO DELL'IMMONDIZIA A MINTURNO

Ego Eco, la raccolta rifiuti col trucco: quattro indagati, due sono funzionari del Comune

Chiuse le indagini della Guardia di Finanza sulla gestione del servizio tra il 2010 e il 2013. Irregolarità fin dalla gara d'appalto, poi la liquidazione illegittima di sette milioni di euro. E intanto a Gaeta l'incarico alla Ecocar finisce nel mirino dell'Autorità nazionale anticorruzione

Sono quattro gli indagati nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Latina sull’affare rifiuti a Minturno. I finanzieri del comando provinciale di latina anno notificato quattro avvisi di garanzia a conclusione delle indagini coordinate  dal sostituto procuratore della repubblica di latina  Giuseppe Miliano,  nei confronti dell’amministratore  e del responsabile del cantiere della Ego Eco di Cassino nonché di due responsabili del settore ambiente del comune di Minturno . Sono accusati, a vario titolo, di concorso in frode in pubblica fornitura, truffa ai danni dello stato, falso e violazioni in materia ambientale. L’inchiesta, particolarmente complessa ed articolata, venne avviata due anni fa dalle fiamme gialle del gruppo di Formia partendo dalla anomala procedura di aggiudicazione della gara di appalto, ma soprattutto dall’analisi del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani svolto nel comune sud pontino con particolare riferimento alla raccolta differenziata. Le persone indagate sono : Vittorio Ciummo, amministratore unico di Ego Eco; Liberato De Simone, capo cantiere dei servizi raccolta rifiuti della  Ego Eco; Maurizio Fiore, responsabile del settore Igiene Pubblica del Comune Minturno e Mario Salvatore Martone, responsabile del servizio tutela ambientale e igiene pubblica.


LA DIFFERENZIATA CON BEFFA L’attività investigativa ha permesso di accertare infatti che il servizio non veniva eseguito come previsto nel contratto ma anzi, attraverso una lunga serie di irregolarità. In particolare, negli anni compresi tra il  2010 e il 2013 i finanzieri hanno scoperto che Ego Eco  non ha effettuato la differenziata in quanto “miscelava” tutti i rifiuti, ha omesso la pulizia delle strade, ha impiegato minori mezzi e risorse umane rispetto al capitolato d’oneri dell’appalto, fino ad arrivare all’illecito smaltimento con il contestuale sotterramento dei rifiuti all’interno di un deposito illegalmente utilizzato come isola ecologica in località Parchi. 

IL MAXI SEQUESTRO Già alla fine del 2013 vi fu un sequestro di oltre 400 tonnellate di rifiuti solidi urbani e 13.000 litri di scarti liquidi gassosi, catalogati, a seguito delle analisi di laboratorio effettuate dall’Arpa Lazio, quali rifiuti speciali. Nel corso delle verifiche compiute è emerso tra l’altro che anche grazie a funzionari comunali compiacenti, Ego Eco era riuscita a farsi liquidare sette milioni di euro dopo aver presentato ingannevole documentazione amministrativa per attestare la regolarità del lavoro svolto, liquidazioni illegittime sulle quali sono in corso accertamenti per l’individuazione di responsabilità  contabili per danno erariale.

APPALTO SOSPETTO A GAETA Nel corso di un'audizione che si è svolta nel corso della commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, il presidente dell'Atutorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha rivelato che l'appalto sulla raccolta dei rifiuti affidato dal Comune di Gaeta alla Egocar è tra quelli finiti sotto la lente d'ingrandimento nel Basso Lazio. Un contratto da cinquanta milioni di euro. La società, una della galassia dell'impero della famiglia Deodati, potrebbe pertanto essere commissariata. La stessa Egocar era stata colpita nei mesi scorsi da un'interdittiva antimafia della Procura di Roma, per via della quale il Comune di gaeta si era visto costretto a rescindere il contratto con la società, pur affidandole temporaneamente la gestione in servizio.  http://www.corrieredilatina.it/news/giudiziaria/11262/Ego-Eco--la-raccolta-rifiuti.html

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