sabato 10 maggio 2014

politica e rifiuti ecco il complotto secondo Cerroni da Malagrotta ai costi in più nel caos della mancata gestione a Roma e nel Lazio dopo gli scandali, gli arresti e i sequestri

Da Malagrotta ai costi in più

di Chicco Testa Ignazio Marino, sindaco di Roma e responsabile quindi delle operazioni di raccolta e smaltimento dei rifiuti della Capitale, anche in quanto «proprietario dell’Ama, l’azienda romana che se ne occupa, è riuscito a chiudere la discarica di Malagrotta. Per decenni l’ultima risorsa nella quale far confluire buona parte dei rifiuti romani. Ma la chiusura di Malagrotta non ha risolto i problemi. Per il momento li ha solo spostati. Dove? Pochi lo sanno: fuori dal Comune e dalla Regione, dove vengono «esportati». Solo il 14% del totale dei rifiuti romani viene smaltito in impianti presenti in Regione. Il resto viaggia in giro per l’Italia, arricchendo regioni del Nord che da tempo si sono dotate di impianti adeguati che si fanno profumatamente pagare. Solo per il 2013 l’aggravio per i conti dell’Ama è stato di 30 milioni di euro. La raccolta differenziata è la linea strategica principale su cui l’ Ama lavorerà nei prossimi anni. Ma la raccolta differenziata non è una bacchetta magica che dissolve i rifiuti. Piuttosto li organizza in categorie omogenee che vanno poi trattate. In alcuni casi riciclate per farci altro, in altri casi bruciate per produrre energia. E comunque rimane una frazione ( circa il 25% del 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti raccolti a Roma in un anno) che finisce in discarica. Per questo Roma ha bisogni di impianti. Primi fra tutti impianti di compostaggio che riusino la frazione umida dei rifiuti. Ama calcola di raccoglierne circa 100.000 tonnellate di media nei prossimi anni. A parte 20.000 trattate a Maccarese ne rimangono 80.000 che viaggerebbero verso il Nord, 1.000 km fra andata e ritorno, su camion che ne trasportano 20 tonnellate alla volta. Per un totale di 4 milioni di chilometri percorsi. Forse si è risolto un problema ambientale a Malagrotta, ma se ne è aperto un altro, ancora più grande. Poi ci vorrebbero, forse, anche un termocombustore e una discarica, che sostituisca Malagrotta. Ma pensare di realizzarli nel Lazio, visti i precedenti, appare missione quasi impossibile. Soprattutto per un Sindaco che ama probabilmente la popolarità più della responsabilità. Nel frattempo incrociamo le dita e teniamo d’occhio il costo per le famiglie romane. Quasi sicuramente in crescita.

Redazione online http://www.iltempo.it/cronache/2014/05/10/da-malagrotta-ai-costi-in-piu-1.1248041

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