martedì 4 marzo 2014

Ambientalisti, combattere commercio illegale flora e fauna Con introduzione reato di traffico e comportamenti sostenibili

ROMA - La prima giornata mondiale della natura selvatica, indetta dall'Onu, sollecita l'esigenza di contrastare il commercio illegale di flora e fauna che coinvolge anche l'Italia, ''tra i principali importatori europei di legname tropicale, di lane pregiate e pelli di rettile'' afferma il Wwf, che richiama la necessità di ''investimenti per il controllo nel nostro territorio e per l'affiancamento delle popolazioni locali nel gestire in maniera sostenibile le proprie risorse'', e sottolinea ''il rischio altissimo che in questo giro di affari si nasconda anche un filone illegale''.

Nell'ultimo anno si sono registrati numerosi successi nella lotta contro la criminalità della fauna selvatica. Diversi paesi, rileva il Wwf, hanno distrutto i propri stock di avorio illegale, le Nazioni Unite hanno imposto sanzioni mirate e la recente Conferenza di Londra ha rafforzato l'impegno mondiale contro il bracconaggio e il commercio illegale.

Tuttavia ''il commercio illegale di specie selvatiche continua a rappresentare una grave minaccia'', dice il Wwf. ''I crimini contro la fauna selvatica sono reali e annientano opportunità economiche sostenibili ponendo una seria minaccia alla sicurezza e alla stabilità economica e sociale''.

''Le creature selvatiche che popolano ancora la Terra - dalla tigre alla farfalla monarca - portano meraviglia e bellezza nella nostra vita, sono l'essenza vitale di foreste, prati, fiumi e oceani e dai servizi eco-sistemici che forniscono dipendono le nostre economie e la nostra società. La fauna selvatica ha bisogno della nostra protezione'', ha dichiarato Jim Leape, direttore generale di Wwf Internazionale.

La Lav chiede di introdurre nell'ordinamento giuridico italiano due ipotesi di reato, ''la cattura, il prelievo, la detenzione, il traffico e la commercializzazione di specie di flora e fauna protette''e ''il commercio e traffico illecito di parti di specie, flora e prodotti derivati'', insieme a ''significativi inasprimenti delle pene''.

''Le stime sul traffico di animali esotici e dei loro prodotti derivati, inclusi quelli protetti, indicano che in Italia tale commercio raggiunge un giro d'affari di circa 2 miliardi di euro all'anno'', sottolinea la Lega antivivisezione, secondo cui la Penisola ''si caratterizza come uno dei nodi cardine di smistamento illegale di specie protette e prodotti derivati verso altri Paesi dell'Ue e verso Paesi terzi''. Nell'Unione Europea, invece, il commercio di specie di flora e fauna protetta e dei loro prodotti derivati raggiunge la stima di circa 100 miliardi di euro all'anno.

''L'Ue è uno dei protagonisti più importanti del traffico illegale di specie di flora e fauna protette e derivati e l'Italia detiene un elevato record negativo per la cattura, per l'uccisione e la commercializzazione di specie di fauna e flora protette, in particolare per il transito di queste specie verso l'Asia e l'Africa'', afferma la Lav. ''Auspichiamo che questi crimini diventino una priorità di contrasto di Europol, con un coordinamento strategico delle polizie degli Stati membri, come peraltro recentemente indicato dalla Commissione Ue''.

L'Enpa, chiede comportamenti sostenibili per tutelare biodiversità ''L'unico modo per difendere gli habitat e conseguentemente gli animali è quello evitare ogni tipo di impatto antropico che possa causare danni alla biodiversità: allevamenti, deforestazione, cambiamenti climatici, inquinamento, prelievi di fauna e flora per diverse finalità quali commercio, cattività, caccia, sperimentazione e così via''. Lo afferma l'Ente nazionale protezione animali (Enpa) in occasione della prima Giornata mondiale della natura selvatica indetta dall'Onu. L'Enpa ricorda ''l'importanza, per il rispetto di tutta la fauna selvatica, delle scelte etiche nelle abitudini di vita, incluse quelle alimentari, e lo stop ad attività quali il commercio di esseri viventi condannati a vivere in cattività o ad essere uccisi per un presunto 'sport'''.

''Quanto succede agli animali ricade sotto la responsabilità diretta dell'uomo. Ecco perché è sempre più necessario agire con consapevolezza e rispetto'', prosegue la Protezione animali.

''Il futuro del pianeta e la sua sopravvivenza sono legati indissolubilmente al rispetto essenziale di tutti quegli equilibri indissolubilmente interconnessi tra loro, ad iniziare da ciò che consumiamo, a tavola e non''.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Nessun commento:

Posta un commento