domenica 2 febbraio 2014

INCHIESTA SUI RIFIUTI A Cerroni le soffiate dalla Commissione rifiuti oggi veniamo a Latina e passiamo in discarica De Angelis informa Landi

Il senatore De Angelis (Fli) a Bruno Landi: «Oggi veniamo a Latina e passiamo in discarica»

Dal decreto commissariale «approvato nel Pd» in favore del gassificatore di Albano Laziale del "Supremo" Manlio Cerroni ai «rapporti privilegiati» di Bruno Landi con l’ex senatore e relatore in Commissione d’inchiesta sui rifiuti, Candido De Angelis (Fli). Poi ci sono i dati falsificati nella relazione al Senato e la ricerca della "cricca" di finanziamenti: «Verosimilmente l’assessore Pietro Di Paolantonio (Pdl, Giunta Polverini, ndr) rappresenta la forza politica utile a fare pressioni sulle banche per un finanziamento di 650 milioni di euro» che poi avrebbero fatto ricadere sui Comuni, alzando le tariffe dei rifiuti. Le informative dei carabinieri della Tutela ambientale entrano nel dettaglio dei fatti finiti all’attenzione del procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone. Perché i contatti politici erano basati su una fitta trama di relazioni, che il gip Massimo Battistini ha definito «lobby».
IL DECRETO COMMISSARIALE FIRMATO PD
L’impianto di Albano Laziale doveva essere «approvato», anche se la programmazione impiantistica regionale non lo prevedeva. Ed è quello che avviene: l’ex governatore Piero Marrazzo con decreto del 28 dicembre 2007 dà via libera al gassificatore «illecito». Tuttavia, cinque mesi dopo, c’è chi corre ai ripari per far rientrare l’impianto nella lista della Regione. Il 30 maggio 2008 sono al telefono Mario Di Carlo e il "Supremo". «Ieri – spiega l’ex assessore – abbiamo approvato il documento», «approvato in Consiglio?», chiede l’interessato Cerroni, «no, no... l’abbiamo approvato nel Partito democratico e quindi... la discussione ieri è stata tutta questa... nel senso che io ad un certo punto... poi ho detto questa cosa va fatta entro i primi 10-15 giorni di giugno (...) e poi alla fine è prevalsa la mia linea (...) pure Marrazzo ha detto ha ragione Di Carlo». «Adesso lui (Marrazzo, ndr) – è perentorio Cerroni – la cosa urgente che deve fare sta nella riapertura del Via di Albano». Successivamente, con decreto commissariale n. 24 del giugno 2008 anche Albano Laziale viene fatta rientrare nel piano regionale di impiantistica. «Ebbene – annotano negli atti gli investigatori - il contenuto di questo documento era stato discusso all’interno di una riunione del Pd, incontro nel corso del quale il presidente e commissario delegato Marrazzo aveva sposato le questioni». Il 22 ottobre di quell’anno, poi, arriva il definitivo via libera alla costruzione del gassificatore di Albano. Marrazzo, che non aveva più i poteri di commissario, firma di proprio pugno l’ordinanza finita sotto inchiesta.
IL SENATORE DI FLI E LE SOFFIATE SULLE ISPEZIONI
Un capitolo da esplorare è quello legato al supposto ruolo dell’ex senatore De Angelis, già relatore nella Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella Regione Lazio, che riferiva quando erano previste le ispezioni parlamentari. Secondo le informative, emerge che «Landi», ex presidente della Regione e braccio destro di Cerroni, riesce a «mantenere rapporti privilegiati con soggetti istituzionali». È il caso di una «conversazione in cui Landi chiama il senatore De Angelis, chiedendogli conferma del fatto che la Commissione parlamentare nel pomeriggio avrebbe fatto visita alla discarica di Borgo Montello. La circostanza viene confermata dall’interlocutore». «Onorevole sono Bruno Landi», «Ooh... Bruno come stai?», «Bene, tu stai bene?», «Ringraziando Dio si». «Senti - spiega Landi – mi è arrivata notizia che oggi pomeriggio la Commissione parlamentare viene a Latina per l’Esse Zero?», «Sì, sì», risponde l’ex senatore. «Andiamo principalmente alla centrale nucleare (ex centrale di Borgo Sabotino, ndr) e poi passiamo anche alla discarica». «Ci vediamo più tardi», risponde Di Carlo. La telefonata, poi, va messa in relazione con un’altra fra Romano Giovannetti, segretario con l’assessore alle Attività produttive del Lazio, Di Paolantonio, e lo stesso Landi. «Ti volevo solo dire una... che ti dovrebbe far piacere, oggi nella risoluzione al Senato, sulla commissione di indagine rifiuti (...) C’è un passaggio... perché gliel’ho corretta insieme a Marotta (Mario, direttore generale attività produttive, ndr) al nuovo senatore che ha sostituito Candido De Angelis che è del Fli... fa gli elogi che l’unica efficienza che ci sta nel Lazio sono gli impianti di Malagrotta».
L’ASSESSORE PDL E IL PRESTITO DA 650 MILIONI
Serve denaro al duo Landi-Cerroni, soldi da usare per gli impianti: 650 milioni di euro che vogliono dalle banche grazie all’intercessione dell’ex assessore Di Paolantonio. «Aberrante – scrivono gli investigatori - è la finalità dichiarata dal Landi riguardo alle rideterminazioni delle tariffe richieste ed in via di approvazione e che lo stesso giudica un punto fondamentale: tale aumento è importantissimo per poter restituire successivamente i soldi alle banche una volta ottenuto il prestito». Così, dopo il diktat di Cerroni: «Una forza politica, a premere sulle banche i 650 milioni chi li tira fuori?», Landi chiama Giovannetti, segretario di Di Paolantonio. Ed è tecnicamente «aberrante» nel suo piano: «Io sto facendo un giro con le banche per vedere sul finanziamento degli impianti da costruire... io so sempre del parere di quell’idea che ho esposto a te che ho esposto a Pietro... che la Regione una funzione di... nei confronti delle banche la deve proprio fare... ho incontrato Bnl, ho incontrato Biis... ci dovrebbe essere pure Pedretti, Monte dei Paschi di Siena... Unicredit... bisognerebbe mettersi intorno ad un tavolo, c’è un piano a 650 milioni di euro, cerchiamo di finanziarlo (...) mettiamoci d’accordo sugli elementi essenziali del business-plan efficaci... su Latina... per superare le difficoltà io sto facendo un progetto (...) facciamo maxi canone... quindi lasci 7-8 milioni di euro cercando di farci pagare i crediti che abbiamo nei confronti di comuni morosi (...)». Poi, conclude: «Ce ne sono due che potrebbero essere inserite nel piano regionale rifiuti con il passaggio... cioè a dire (alle banche, ndr)... io c’ho un’autorizzazione quinquennale».
Ivan Cimmarusti e Vincenzo Imperitura http://www.iltempo.it/cronache/2014/01/17/al-supremo-le-soffiate-dalla-commissione-rifiuti-1.1209244?fb_action_ids=672724966113060&fb_action_types=og.recommends

Nessun commento:

Posta un commento