martedì 18 febbraio 2014

centrali a biogas a Maenza e Priverno nella piana di Farneto: Un progettista per due impianti

Latina Editoriale Oggi 18 febbraio 2014 Ci sono dei punti oscuri all’interno di questa vicenda che non cessa di scuotere l’opinione pubblica locale. E ci sono degli interrogativi che gravitano su chi ha deciso di percorrere l’impervia via del biogas. Il primo incendio divampa nell’azienda di Rocco Carnevali che con la Blt Power Società di Aprilia srl, con sede in via delle Margherite, ha stretto un accordo, per la realizzazione di un impianto di 599 Kilowatt. Con quell’accordo la Blt Power acquisisce il diritto di superfice dell’azienda di Carnevali. Ma la società subisce un default a causa di un grande investimento in Romania. Che non dà i risultati auspicati. Il progetto naufraga. Ma non l’idea. Che traccia un filo conduttore. Il progettista di quest’opera per conto della Blt Power è un giovane di origini privernate, G.T. 40 anni, residente a Lanuvio. E’ un geometra, e nel 2011 finisce nel vortice di un’ indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per associazione a delinquere finalizzata all’erogazione di fondi pubblici per la realizzazioni di centrali elettriche con produzioni di energia da fonti rinnovabili viene arrestato. Questo professionista, tuttavia, forse perchè ritenuto il migliore tra quelli conosciuti, viene incaricato dalla Nova Power di Lucca di realizzare l’impianto di Biogas mentre, al contempo, l’azienda Signorini, s’impegna a sottoscrivere contratti per il conferimento delle deiezioni con le aziende agricole locali attraverso un doppio meccanismo: l’installazione dei pannelli fotovoltaici di proprietà della società Nova Power srl il cui socio di maggioranza è Luigi Migliore, socio dell’azienda Agricola Signorino, affittuaria di molti terreni agricoli, destinati all’approvvigionamento della centrale, dal mais alle biomasse. Tra le aziende che sottoscrivono l’accordo di certo, ce n'è almeno una di quelle che hanno preso fuoco. Inoltre c’è da dire che la mancata consegna delle deiezioni, prevede penali di rescissione applicabili in favore di un’altra azienda, che secondo un primo filone d’indagine, ha sede a Cremona e sarebbe proprio questa a fornire l’impianto di biogas «chiavi in mano». Ma in che relazione sono il geometra di Priverno e l'azienda di Cremona di cui si sono perse le tracce? Per carità tutto lecito e tutto sotto la luce del sole. Ma ora molti allevatori dichiarano di non aver sottoscritto alcun tipo di contratto per il conferimento. E che l’accordo sarebbe in parola. Mentre le produzioni delle deiezioni di valle Farneto, potrebbero non consentire il ciclo h24. Ma due giorni fa il nuovo incendio. E. F.

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