venerdì 25 ottobre 2013

Una montagna di cartucce Migliaia i bossoli abbandonati tra i sentieri del Parco nazionale del Circeo

San Felice, i rifiuti speciali sono stati accatastati accanto ai ripetitori in zona Le Crocette ANCORA A RISCHIO IL RICONOSCIMENTO DI RISERVA DELL’UNESCO Chissà in quanti si sono avventurati tra i sentieri del Parco nazionale del Circeo per poi trovarsi faccia a faccia con i cumuli di rifiuti anziché con la natura incontaminata di una delle aree verdi più apprezzate d’Italia. Purtroppo la risposta al quesito è retorica: in molti. Non serve infatti inoltrarsi troppo all’interno della foresta per «ammirare » il paesaggio. E non si parla più «solo» di scarti edili, di eternit, di palme infette mai smal- AMMASSATI NEI DINTORNI ANCHE QUINTALI DI CALCINACCI tite, di copertoni, di cumuli e cumuli di vetro e plastica. No, stavolta c’è di più: centinaia e centinaia di cartucce per la caccia. Ma come è possibile, visto che troviamo in un’area protetta e la caccia è severamente disciplinata dagli appositi regolamenti? Un dubbio lecito, al quale Cava, emergenza ignorata Sono rimaste esattamente dov’erano le montagnole di bottiglie e rifiuti vari scaricati nella cava del Brecciaro a San Felice Circeo, ovviamente in pieno Parco Nazionale. C’è anche l’eternit, ci sono i pneumatici e qualche elettrodomestico che non guasta mai. Montagne di rifiuti ammassati dove dovrebbe essere realizzato il campo da golf, un altro grande interrogativo almeno fino ad oggi. Comunque nessuno dalle prime segnalazioni della scorsa estate ha provveduto a rimuovere i cumuli di rifiuti che comunque hanno una particolarità ovvero quella di essere già stati differenziati. Un particolare che si nota molto bene soprattutto con i mucchi di bottiglie che non hanno nemmeno più l’et ich ett a. Quindi da dove provengono? Per concludere in bellezza in un ex immobile della cava c’è anche un alloggio di fortuna, insomma tutto rimane com’è. NEL LIMBO LE BOTTIGLIE NELLA CAVA SABAUDIA I sacchi disseminati nei boschi Scarti edili scaricati ovunque La scorsa estate, dalla Baia d’Argento era stato lanciato un allarme incendio da una pineta. Nel corso del sopralluogo erano stati scoperti degli inneschi ma anche tanti, tanti rifiuti. Si trattava principalmente di rifiuti di tipo edile, una costante praticamente anche a San Felice Circeo e Pontinia. Sacchi contenenti calcinacci, mattoni ed a volte anche guaine di copertura, evidentemente esistono ditte che preferiscono «smaltire» i rifiuti in questo modo piuttosto che seguire l’iter previsto che sicuramente ha un costo. Quello che non pagano le ditte, lo paga tutta la collettività almeno quando i Comuni si occupano della rimozione dell’immondizia cosa che in questo caso non è avvenuta, i rifiuti sono lì da mesi nonostante siano stati segnalati proprio al momento dell’incendio. Servono forse più controlli in questo senso sul territorio partendo però dal primo gradino della filiera ovvero dalle ditte al lavoro per verificare il corretto smaltimento dei materiali rimossi o di quello che resta di quanto viene utilizzato. Altri sacchi contenenti calcinacci sono stati ammassati a poche centinaia di metri dal Santuario della Madonna della Sorresca a Sabaudia, all’interno dell’eucalipteto. Possibile che nessuno veda mai niente? non è così facile rispondere. Anche perché ci troviamo nella zona de «Le Crocette», vicino ai ripetitori delle antenne lì posizionati decenni addietro. Una zona dove di sicuro non ci si va per cacciare, visto che, a differenza di altre aree, non pullula di cinghiali e altra selvaggina. Di fatto i cumuli di bossoli vuoti sono accatastati proprio a due passi dalla strada, in un punto facilmente agibile da raggiungere. Possibile che ne siano stati esplosi a centinaia proprio lì? Difficile a credersi e ancor meno probabile è che qualcuno abbia provveduto a raccoglierli in giro per il bosco per poi andare a gettarli di proposito nella zona de «Le Crocette ». Un caso singolare, insomma, la cui gravità è amplificata dal fatto che si tratta di rifiuti speciali che dovrebbero essere smaltiti secondo norma. L’e n n es i m o scempio ai danni del Parco nazionale del Circeo e ancora una volta perpetrato sotto gli occhi di tutti, in una delle zone più frequentate anche dai turisti che si recano lì per ammirare il panorama e magari anche per scattare qualche foto ricordo. Ovviamente con l’accuratezza di non inquadrare i cumuli di rifiuti disseminati qua e là. ©RIPRODUZIONE RISERVATA I DUBBI ALCUNI COLPI NON SEMBRANO ESPLOSI MA PAIONO SOLAMENTE SVUOTATI I SACCHI ALLA BAIA D’ARGENTO LE FOTO SCATTATE IERI SUL LUNGO UFENTE FOTOSERVIZIO A CURA DI: ANTONIO MASIELLO SERVIZI A CURA DI: FEDERICO DOMENICHELLI MARIA SOLE GALEAZZI Latina Oggi 24 ottobre 2013

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