venerdì 27 settembre 2013

Russia, carcere per attivisti di Greenpeace. Due mesi anche per il militante italiano

http://www.repubblica.it/ambiente/2013/09/26/news/russia_prima_condanna_per_greenpeace_oggi_la_decisione_sui_30_attivisti_arrestati-67313446/?ref=HREC1-2

Russia, carcere per attivisti di Greenpeace.  Due mesi anche per il militante italiano
L'arrivo dei militanti al tribunale di Murmansk (ansa)
Il tribunale di Murmansk prolunga la detenzione cautelare per i membri dell'equipaggio della Arctic Sunrise, fra cui diversi militanti stranieri e il capitano Pete Willcox, statunitense. Due mesi per Cristian D'Alessandro. Se verrà accolta l'accusa di pirateria i militanti rischiano fino a 15 anni di prigione
 
MOSCA - Due mesi agli arresti per dieci attivisti di Greenpeace, tra cui il capitano della Arctic Sunrise, l'americano Pete Willcox e l'italiano Cristian D'Alessandro. Tre giorni per altri quattro. Lo ha ordinato il tribunale di Murmansk, che sta decidendo sul prolungamento o meno della detenzione cautelare degli altri militanti di Greenpeace dell'equipaggio della nave Arctic Sunrise. Per gli indagati - 18 le nazionalità, ci sono russi, francesi, canadesi, neozelandesi, polacchi, turchi, americani - viene esteso lo stato di custodia fino al 24 novembre, al fine di consentire alle autorità ulteriori indagini. 

La Arctic Sunrise, imbarcazione rompighiaccio utilizzata per questo genere di operazioni, è stata abbordata dalle forze di sicurezza russe la scorsa settimana, nel mare di Barents: due uomini di Greenpeace avevano tentato di scalare la piattaforma petrolifera Prirazlomnaya, di proprietà del gigante russo Gazprom, nell'ambito della campagna Save the Arctic. La risposta è stata degna di un intervento dei corpi speciali. Contro gli attivisti, tra i quali D'Alessandro, 31enne di Napoli, è stata avanzata un'ipotesi di reato per pirateria.

I militanti a cui sono stati prolungati gli arresti, oltre al capitano - storico attivista della ong - sono Denis Sinyakov, Roman Dolgov, David John Haussman, Paul Douglas Ruzycki, Francesco Pisanu, Jonathon Beauchamp, Gizhem Akhan, Tomasz Dziemianczuk e Marco Weber, uno degli "scalatori", oltre a un altro attivista russo di cui non sono chiare le generalità. Tre giorni per lo svedese Dimitri Litvinov (figlio di un celebre dissidente sovietico e pronipote di un ministro degli esteri di epoca staliniana), l'olandese Faiza Oulahsen, la brasiliana Ana Paula Maciel e un cuoco ucraino.



"Le autorità russe stanno tentando di spaventare chi osa affrontare l'industria petrolifera nell'Artico - ha risposto Kumi Naidoo, direttore esecutivo internazionale di Greenpeace - ma questa lampante intimidazione non avrà successo. Siamo decisi a proteggere l'ambiente artico e il clima del pianeta. Mobiliteremo persone in Russia e in tutto il mondo per supportare i nostri attivisti e difendere il loro diritto a una protesta pacifica". Intanto l'ong ha lanciato una petizione che ha toccato in poche ore oltre mezzo milione di adesioni.


Entro oggi dovrebbe dunque essere presa una decisione sul resto equipaggio: incriminare gli attivisti, rilasciarli o estendere la detenzione senza una formale incriminazione. I componenti del gruppo della Arctic Sunrise sono stati tutti ascoltati da un legale alla presenza di un diplomatico proveniente dal loro Paese. Secondo il comitato investigativo si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.



Ieri lo stesso presidente russo Vladimir Putin aveva detto di ritenere "assolutamente chiaro" che i militanti di Greenpeace non sono pirati. Ma anche che, secondo lui, è altrettanto lampante come "queste persone abbiano infranto le norme internazionali".

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