sabato 3 agosto 2013

Riconoscimento Unesco, Parco del Circeo in bilico L’Ente potrebbe perdere l’attestato che detiene dal ‘77

P iù requisiti per il ri- conoscimento Une- sco, la foresta dema- niale del Parco Nazionale del Circeo potrebbe perde- re il «titolo». L’ambito «marchio di qualità» come Riserva della Biosfera era stato conferito alla foresta del Parco, nel lontano 1977 e da allora era stato motivo di vanto, un atte- stato quello dell’Unesco che viene assegnato in ba- se a parametri ben precisi che tengono conto degli aspetti naturalistici, ma anche storico-culturali, scientifici, didattici, ri- creativi e turistici. Quindi cosa è cambiato? «Il pro- blema – fanno sapere dall’Ente Parco - nasce dal fatto che l’Unesco ha sta- bilito nuovi requisiti per la valutazione delle Riserve della Biosfera e in caso di mancato adeguamento ad essi verrebbero meno i presupposti del riconosci- mento stesso. Il tema ri- guarda la perimetrazione della ‘Riserva della Bio- sfera’ che deve essere di- stinta in tre livelli e che dovrà garantire, soprattut- to intorno alla foresta, una fascia adeguata di atten- zione dal punto di vista gestionale. Non si tratta di apporre nuovi vincoli, né di estendere l’attuale peri- metro del parco, ma di assumere l’impegno di ge- stire queste aree in un’otti - ca di sostenibilità. Un im- pegno questo che non può che essere assunto dagli Enti territorialmente com- petenti e che deve essere formalizzato entro il 31 dicembre». Il che presup- pone ovviamente una nuo- va programmazione del territorio chiamando i cau- sa gli Enti interessati par- tendo dai comuni anche se dal Parco hanno specifica- to che non ci saranno nuo- vi vincoli. L’Unesco co- munque chiede delle cose ben precise, anzi si tratta di disposizioni vere e proprie che «prevedono – fa n n o sapere ancora dal Parco - l’individuazione di ‘Core areas’, cioè aree che rac- chiudono la maggior parte degli habitat di rilevante interesse conservazionisti- co, ‘Buffer zones’, aree che contengono tipologie di ambienti strettamente funzionali al mantenimen- to delle aree più importanti e ‘Transition areas’, cioè zone in cui sono presenti le attività produttive e il tes- suto residenziale. In tali ‘aree di transizione’ le at- tività antropiche vanno guidate ed accompagnate affinché non aumentino gli impatti sui sistemi na- turali. Proprio su quest’ul - tima tipologia di aree l’Unesco ha esplicitamen- te richiesto l’i nt er es sa- mento di aree esterne al Parco, aree su cui viene chiesto un impegno diretto degli Enti locali sia nel delimitarle che nel gestirle secondo criteri di sosteni- bilità». Su questi punti è già stato istituito un tavolo tecnico tra il Commissario straordinario dell’En te Parco, il responsabile- dell’Utb di Fogliano, il Sindaco di Sabaudia, il Vi- ce Sindaco di San Felice Circeo e l’As ses so re all’Urbanistica di Latina, Enti che tra i tanti compiti oltre a trovare soluzioni per evitare che il Parco perda il «titolo», avranno anche quello di spiegare ai cittadini il da farsi, senza tecnicismi. RIPRODUZIONE RISERVATA di Maria Sole Galeazzi Latina Oggi 3 agosto 2013

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