lunedì 5 agosto 2013

L’emergenza rifiuti annunciata in provincia di Latina A gennaio le prime avvisaglie sulla effettiva quantità di immondizia in arrivo

Latina Oggi 5 agosto 2013 L a sospensione dello stoccaggio dei rifiuti di Latina ai fini del pre trattamento meccanico biologico obbligatorio è vigente, da questa settimana, per tre giorni su sei. Lo ha comunicato Rida Ambiente, società che gestisce l’impianto di Aprilia, in ottemperanza a quanto stabilito con diffida dalla Regione Lazio. Per questo ora Rida annuncia di impugnare la diffida regionale davanti al Tar per vizi di legittimità ma annuncia anche ulteriori azioni legali «qualora risultassero vere le ribuite alla Regione e riportate nei comunicati del Comune di Latina». In pratica la Regione ha sostenuto che la decisione di Rida di «respingere» parte dei rifiuti di Latina fosse stata presa in modo autonomo e arbitrario. La società di Aprilia invece invoca l’ottemperanza alla diffida del 26 luglio redatta dal Dipartimento Ambiente e Territorio e inviata oltre che all’in - teressata Rida, anche ad Arpa Lazio e alla Provincia di Latina, Settore Ambiente. Ma perché si è arrivati a superare i limiti consentiti per il conferimento dei rifiuti nell’impianto di Aprilia? La Regione Lazio ha autorizzato dal 2011 la Rida a trattare un totale di 112.975 tonnellate annue; il 5 luglio scorso dall’esame della documentazione sui carichi giornalieri è la stessa Regione a rilevare che è stato superato tra il 2 e il 22 giugno il tetto massimo di rifiuti consentiti quotidianamente, ossia 616 tonnellate. Il livello ovviamente non viene superato solo per i rifiuti di Latina ma complessivamente e nell’impianto Rida vanno a finire i rifiuti di una decina di altri Comuni. Ma siccome il capoluogo conferisce la quota maggiore la società che gestisce l’impianto decide di «tagliare» su quella. La possibilità che ormai ci fosse stato uno sforamento dei quantitativi autorizzati era anch’essa nota per ammissione del gestore. Rida infatti in un documento inviato anche alla Procura, oltre che a Regione e Provincia, dice che «fin da subito si è verificato che l’andamento dei conferimenti dei Comuni serviti, incluso quello di Latina, non era costante e cresceva esponenzialmente in alcuni giorni della settimana (tipicamente i primi, dopo al pausa domenicale, ma anche in seguito a festività o per altre cause), calando poi nei giorni successivi». A gennaio scorso la Rida ha chiesto l’autorizza - zione per ulteriori 81mila tonnellate annue che sarebbe stata possibile trattare in base al «potenziale tecnico dell’impianto». Si stava cioè creando già a gennaio un problema di capienza: la Regione aveva chiesto ai Comuni di pre trattare tutti i rifiuti; ma l’unico impianto autorizzato dalla Regione e funzionante in provincia di Latina era vicino al limite massimo, mentre la maggior parte dei Comuni non sapeva già dove andare e dunque continuava a conferire nella discarica di Montello, in modo non autorizzato, dunque con stoccaggio illegale. Questa situazione è stata tollerata da Regione, Provincia, Comuni fino a che è diventata una quasi emergenza, quattro giorni fa. Da domani le opzioni possibili sono due. O la Regione autorizza il trattamento presso Rida con ulteriori volumi; oppure concede per l’eccedenza che siano portati in discarica pur in violazione delle direttive Ue (dribblate comunque da altri Comuni), o ancora lascia che la parte residuale del tetto superato venga trattata sine die a Colfelice

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