giovedì 4 aprile 2013

Latina pasticcio a pelo d'acqua piscine comunali private e utenze pubbliche

Piscine comunali affidate dal 2006 a una srl privata, ma le utenze sono rimaste pubbliche Pasticcio a pelo d’acqua Piano di rientro sottoscritto soltanto a dicembre 2012, ma con qualche neo UN anno e mezzo fa, nell’estate del 2011, con una interrogazione urgente al sindaco (Di Giorgi era stato eletto da poco) il Partito democratico chiedeva di sapere chi stava pagando le spese relative alle utenze (luce, acqua e gas) della piscina comunale che si trova all’interno del Palazzetto dello Sport di via dei Mille. La domanda non era azzardata, perché già da diversi anni, esattamente dal 2006, la gestione delle piscine comunali, quella coperta ed anche quella di più recente realizzazione che si trova all’aperto, è stata affidata ad una società privata, la Nuoto 2000 srl. Ma tutto quel tempo non era bastato all’amministrazione comunale per sistemare e regolare i rapporti col gestore privato: nel mese di agosto 2011 infatti le utenze delle due piscine non risultavano essere state ancora separate dal resto della struttura del Palazzetto dello Sport. Con il risultato inevitabile che a pagare, era ancora e sempre il Comune di Latina, malgrado fosse previsto nel contratto di convenzione che le spese di gestione delle piscine sarebbero state a totale carico del concessionario, utenze comprese. E stavolta, benché all’epoca appena insediato, il sindaco Di Giorgi aveva avuto una certa difficoltà ad imputare tutto quel ritardo a ll ’agenda dell’a mm in istrazione precedente, perché di quell’amministra - zione aveva non solo fatto parte, ma in qualità di assessore allo Sport aveva fortemente voluto l’affida - mento delle piscine ad un privato, anzi a quel privato, visto che la srl Nuoto 2000 fa capo ad un gruppo di amici, non ultimo il consigliere provinciale Silvano Spagnoli, anche lui «fratello d’Italia» doc. «Provvederemo immediatamente a separare le utenze e porre fine a questa improponibile cogestione », si era affrettato ad assicurare Giovanni Di Giorgi nell’agosto 2011, ma il proposito era rimasto sulla carta. Deve essere stata colpa degli uffici, perché soltanto nel dicembre 2012, tre mesi fa, il Comune e la srl Nuoto 2000 sono riusciti a sottoscrivere un protocollo d’intesa (una formula che piace molto ma che non promette niente di buono) all’interno del quale sono fissate le modalità di gestione delle piscine, dunque anche la ripartizione degli oneri per le utenze, e perfino un piano di rientro per il pregresso. Non sappiamo dire di quanto pregresso si tratti in termini di anni, ma potrebbe anche essere accaduto che dal 2006 a tutto il 2012 la Nuoto 2000 non abbia mai pagato un euro di acqua, di luce e di gas. Conosciamo invece con buona approssimazione quale sia l’im - porto calcolato da un lentissimo ufficio municipale relativamente alle utenze durante la fase della gestione privata: siamo intorno ai 180 mila euro. Ma come è possibile? Nel 2011 i consiglieri di opposizione parlavano di circa 500 mila euro già «anticipati » dal Comune di Latina. I soliti esagerati. Adesso i tecnici comunali hanno fatto per bene i conti e quello che la Nuoto 2000 deve restituire al Comune ammonta a meno di 200mila euro, somma per la cui restituzione è stata messa a punto anche una rateizzazione. Sarebbe curioso sapere se l’arretrato è stato calcolato a partire dal 2006 oppure, come si fa con le tasse e i tributi, sono stati considerati soltanto gli ultimi cinque anni, perché il resto è andato prescritto. Ma questi sono dettagli, roba passata. Ora bisogna guardare avanti, e i rapporti futuri, cioè in essere, tra Comune e gestore privato delle piscine prevedono questo: Nuoto 2000 paga le utenze per la piscina coperta. Normale. Per la piscina scoperta, invece, il concessionario paga soltanto per quattro mesi all’anno, da giugno a settembre, e per i restanti otto mesi provvede il Comune utilizzando i proventi dei canoni pagati dalle società sportive che utilizzano l’impianto. Riesce difficile comprendere le ragioni della separazione tra i mesi estivi e il resto dell’anno, e riesce a questo punto difficile anche capire che tipo di contratto abbia stipulato il Comune per questa gestione privata a mezzo servizio, ma le cose stanno esattamente così. E’ un fatto incontrovertibile che per la gestione di una piscina pubblica la spesa maggiore è rappresentata dal gas utilizzato per il riscaldamento dell’acqua, e se in una struttura chiusa e coperta mantenere costante la temperatura di una vasca ha dei costi, all’esterno le cose cambiano sensibilmente. E guardacaso durante l’inverno, quando lo sforzo per riscaldare l’acqua di una piscina esterna è decisamente superiore, le utenze le paga il Comune, mentre da giugno a settembre ci pensa il privato. Senza consumare gas. http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=8d0cd68a244c4c867db1c61a4d82ef68 Alessandro Panigutti

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