venerdì 13 aprile 2012
The BR163 Amazon Federal Highway © Karla Gachet / Greenpeace
 
Per dieci anni il destino delle foreste brasiliane è rimasto appeso al futuro del Codice Forestale. La legge che proteggeva la foresta amazzonica in Brasile, infatti, rischiava di essere indebolita. In questi ultimi anni il dibattito sul Codice Forestale è precipitato perché il settore agro-alimentare ha fatto pressione sul Governo per modificare drasticamente la legge. Tutto questo, nonostante la comunità scientifica e l'80 per cento dei cittadini si fosse opposto.

Oggi, la presidente brasiliana Dilma ha ignorato la richiesta del suo popolo, approvando una nuova legge che porterà l'Amazzonia alla distruzione.

Dilma Rousseff ha annunciato l'approvazione delle misure provvisorie del nuovo Codice Forestale con nove veti parziali, rendendo lo strumento che per 70 anni ha fornito una cornice legale alla tutela di questa foresta un ricordo del passato. Dilma ha così aperto la strada all'espansione in Amazzonia del business agro-alimentare e ha garantito l'amnistia ai crimini forestali. I nove veti adottati da Dilma, non serviranno a proteggere la più grande foresta tropicale del Pianeta. 

Con un condono in vista, il tasso di deforestazione negli ultimi mesi ha superato quello di tutto il 2011. Poiché nel nuovo codice appena approvato da Dilma non c'e alcuna disposizione per proteggere l'Amazzonia, i cittadini brasiliani hanno deciso di passare all'azione. A marzo è stata lanciata una petizione per creare una legge "Deforestazione Zero".

Più di 600 mila persone hanno già firmato questa proposta di legge. Secondo la legislazione brasiliana, se 1.4 milioni di persone appoggeranno l'iniziativa, questa proposta potrà approdare in Parlamento e diventare legge.

Per saperne di più sulla legge "Deforestazione Zero" e sostenere l'iniziativa per fermare la distruzione in Amazzonia clicca qui:http://www.greenpeace.org/international/en/campaigns/forests/amazon/

Jessica Miller, campagna Amazzonia http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/blog/il-futuro-dellamazzonia-sempre-pi-incerto/blog/42660/