lunedì 17 ottobre 2011

Sabaudia, condizioni microbiologiche Lago di Paola

Per molto giorni l’aria di Sabaudia è stata impregnata da forti odori di zolfo provenienti dalla superficie del lago di Paola. Le acque del lago hanno assunto un colore giallo-verdastro e una torbidità impressionanti. Sono oltre quarant’anni che il bacino non mostra uno stato di contaminazione così elevato. Dopo la tragica moria di pesce del 19 settembre scorso, si è verificato un altro fenomeno particolarmente negativo, in quanto è indice inequivocabile di pessime condizioni idrobiologiche e igienico-sanitarie delle acqua lacustri. Gli strati anossici presenti sui fondali, fortemente salini e sostanzialmente privi di ossigeno, in cui sono presenti forti quantità di idrogeno solforato (H2S), durante le stagioni estive normalmente risalgono verso la superficie assottigliando in varia misura lo strato d’acqua, sufficientemente ossigenata, nella quale i pesci sopravvivono. Alla fine di quest’estate, il protrarsi dei giorni caldi e poco ventosi, e soprattutto un evidente progressivo aumento dello stato di inquinamento, ha causato il sollevamento delle acque anossiche fino in superficie e la pesante ecatombe di pesci. Parallelamente l’idrogeno solforato ha reagito con l’ossigeno della superficie del bacino e dell’aria sovrastante la stessa, producendo la formazione di ingenti quantità di zolfo. Si tratta di una reazione chimica che si può trovare anche nei libri di scienze delle scuole medie inferiori. Le conseguenze per la fauna e la microfauna lacustre sono state micidiali. Nelle prossime settimane lo zolfo, ora in sospensione nell’acqua, si depositerà via via sui fondali e potranno tornare condizioni di vita nel lago. Ma la strage di specie acquatiche è stata devastante. Il fenomeno avvenuto quest’anno è andato molto al di la di ogni più fosca previsione; è il segnale che non si può stare ulteriormente inerti. Il risanamento del lago è una questione ambientale che deve essere considerata prioritaria non solo per il Comune di Sabaudia, ma anche per l’Ente Parco Nazionale del Circeo, la Provincia e la Regione. Progetti per l’ossigenazione delle acque anossiche sono stati sperimentati con buoni risultati in Italia e all’estero. In alcuni casi le pompe per insufflare aria negli strati di acqua morta vengono azionate anche mediante piccoli impianti fotovoltaici. Il Sindaco deve rivolgersi all’Assessore regionale all’Ambiente Mattei perchè si rechi in visita a Sabaudia e prenda precisi impegni, in primo luogo per l’elaborazione di un progetto che sia della qualità idonea ad ottenere finanziamenti dell’Unione Europea. Nello Ialongo Membro del C.D. dell’Ente Parco Nazionale del Circeo. 13/10/2011
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