lunedì 20 luglio 2009

tra impianti sgraditi e incidenti gravi, 3. parte

Anche nel comune di Pontinia risultano attive e funzionanti,
regolarmente autorizzate, 2 industrie a rischio di incidente
rilevante, in base al D.Lgs. 334/1999.
Per questo motivo il comune di Pontinia ha emanato 2 delibere (una di
giunta, l’altra di consiglio comunale) avente per oggetto il RIR
(rischio di incidente rilevante).
In base alla normativa vigente, aggiornata in seguito ai successivi
gravi incidenti, denominata direttiva Seveso, proprio derivante dal
famoso incidente della società e relativo stabilimento Icmesa, ubicato
nel comune Lombardo. Nonostante le segnalazioni delle persone e
della popolazione nessuna precauzione era stata presa dalle autorità
competenti per limitare gli effetti di un eventuale (che si è
purtroppo verificato) incidente.
Il comune di Pontinia collaborando con il CTR (comitato tecnico
regionale dei vigili del fuoco), il comando provinciale dei VVF di
Latina, la Prefettura di Latina, ha partecipato alla valutazione di
una industria a rischio di incidente rilevante e interessato, con
apposita esercitazione e informazione le residenze e le industrie nel
raggio di 1 km, identificato dalla stessa azienda.
Difatti gli eventuali scenari della valutazione nella conferenza dei
servizi e dell’azienda interessata hanno circoscritto gli effetti, con
scenari vari in questo ambito di azione.
Il comune di Pontinia, come hanno fatto altri comuni italiani in
precedenza, anche in assenza della documentazione della seconda
azienda a rischio di incidente rilevante, di cui sembra, sia in corso
la valutazione presso il CTR e la Prefettura, ha adempiuto agli
obblighi di legge in materia di controllo dell’urbanizzazione con le 2
delibere sopra richiamate.
Difatti sia le persone che abitano nella zona, sia le aziende
esistenti o che si potrebbero installare devono conoscere gli effetti
probabili, ma anche le misure da prendere in caso di necessità,
precauzionali o di effettivo allarme ed intervento.
Allo scopo di non aggravare il rischio e di non costituire eventuale
effetto domino, ampliando i probabili incidenti rilevanti, il comune
di Pontinia, senza modificare le previsioni urbanistiche, quindi senza
limitare la costruzione o modificare la destinazione d’uso, ha:
- individuato in base al raggio di azione dei probabili incidenti come
sopra analizzati, quali attività sono permesse e a quale distanza nel
raggio di 1 km, in base alla tabelle delle normative richiamate e
vigenti;
- sono libere tutte le attività previste dal regolamento e dallo
strumento urbanistico, dopo apposita dimostrazione grafica e analitica
che non costituiscono aggravio di rischio (quindi che non contengono a
loro volta attività o sostanze comprese nelle apposite tabelle della
normativa);
- le altre attività che possono costituire aggravio di rischio, fino
alla distanza di 2 km dall’insediamento analizzato a rischio di
incidente rilevante, dovranno fornire al comune di Pontinia, per
l’esame di compatibilità e per il rilascio del permesso a costruire,
una serie di documenti previsti dal D.Lgs. 334/1999. Se questi
documenti non saranno forniti o saranno incompleti sarà dato
automaticamente parere contrario. Viceversa, dopo la fornitura di tali
documenti, il comune di Pontinia procederà all’esame di quanto
proposto riservandosi di decidere in merito.
Pontinia 19 luglio 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Direttiva Seveso
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'incidente di Seveso ha spinto gli stati dell'Unione Europea a
dotarsi di una politica comune in materia di prevenzione dei grandi
rischi industriali a partire dal 1982.
La direttiva europea detta "direttiva Seveso" impone agli stati membri
di identificare i propri siti a rischio. La direttiva è evoluta nel
corso del tempo, la versione più recente è la direttiva 96/82/CE
("Seveso 2"), in vigore dal 3 febbraio 1999, concernente il controllo
dei rischi da incidente rilevante che coinvolgano sostanze pericolose.
Disposizioni della direttiva
il censimento degli stabilimenti a rischio, con identificazione delle
sostanze pericolose
• l'esistenza in ogni stabilimento a rischio di un piano di
prevenzione e di un piano di emergenza
• la cooperazione tra i gestori per limitare l'effetto domino
• il controllo dell'urbanizzazione attorno ai siti a rischio
• l'informazione degli abitanti delle zone limitrofe
• l'esistenza di un'autorità preposta all'ispezione dei siti a rischio
La direttiva non include le installazioni militari ed i rischi
connessi all'emissione di radiazioni ionizzanti.
In Italia il controllo dei siti a rischio è affidato alle agenzie
regionali per la protezione ambientale (ARPA, VVF, CTR).
SEVESO II
Si pensò successivamente di cambiare il sistema di approccio ai
sistemi di sicurezza nell'ambito industriale con la direttiva 96/82
CEE, successivamente recepita in Italia con D.Lgs. 334/99, in cui
venne diminuita il numero di sostanze nominali delle materie
pericolose da 180 a 50, ma si affiancò a questo elenco, una lista di
classi di pericolosità che ampliò di conseguenza il campo di
applicazione del decreto.
SEVESO III
Dopo l'incidente di una fabbrica di fertilizzanti a Tolosa che ha
causato uno sversamento di nitrato di ammonio nell'ambiente
circostante e lo scoppio di una azienda di materiale pirotecnico in
Olanda si è vista l'esigenza di attuare delle modifiche alla Seveso II
con la direttiva CEE 105/2003, meglio conosciuta come Seveso III (o
"Seveso ter").
In questa normativa si sono introdotti nuovi limiti per le aziende che
detengono nitrato di ammonio, materiale pirotecnico e per le aziende
minerarie, oltre all'abbassamento dei valori limite per le sostanze
tossiche e l'innalzamento dei limiti per le sostanze ritenute
cancerogene.
ADEMPIMENTI DELLE DIVERSE CATEGORIE • Art. 5.2
• Individuare i rischi di incidente rilevante;
• Integrare il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) di cui al D.Lgs.81/08;
• Provvedere all’informazione, formazione e addestramento come
previsto dal D.M.16/03/98.
• Art.6
• Trasmettere la notifica, con le modalità dell’autocertificazione, a:
Min. Amb., Regione, Provincia, Comune, Prefetto e CTR;
• Trasmettere la Scheda di Informazione di cui all’allegato V a: Min.
Amb., Regione, Sindaco e Prefetto;
• Redigere e riesaminare ogni 2 anni il documento di Politica di
prevenzione degli incidenti rilevanti di cui all’articolo 7;
• Attuare il SGS (Sistema di Gestione della Sicurezza) di cui allo
stesso documento.
• Art.8
• Trasmettere il RdS (Rapporto di sicurezza) all’autorità competente ;
• Riesaminare il rapporto di sicurezza: a) ogni 5 anni; b) ad ogni
modifica che costituisca aggravio del preesistente livello di rischio;
c) ogni volta che intervengano nuove conoscenze tecniche in materia di
sicurezza;
• Predisporre il Piano di Emergenza Interno;
• Trasmettere al Prefetto e alla Provincia le informazioni per la
stesura del Piano di Emergenza Esterno.

4 commenti:

  1. ma pe fa'e scrove tutte ste belle cose il comune te paga?

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  2. lascia perde il blog. voglio sapè se pè scrive tutte ste cose il comune te dà qualche soldo, pè l'attività svolta come consulente der comune. sono un cittadino che paga le tasse al comune de Pontinia, credo non ce sia nulla de male a dì le cose come stanno.

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  3. se fossi un consulente del comune ci sarebbe una delibera per l'incarico.

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