venerdì 26 dicembre 2025

L’Ue fissa il traguardo 2040: -90% di emissioni, ma le flessibilità fanno discutere, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/lue-fissa-il-traguardo-2040-90-di-emissioni-ma-le-flessibilita-fanno-discutere/

L’Ue fissa il traguardo 2040: -90% di emissioni, ma le flessibilità fanno discutere

L’Unione europea compie un passo decisivo nel percorso verso la neutralità climatica. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno infatti raggiunto un accordo politico per modificare la legge europea sul clima, introducendo un obiettivo intermedio vincolante: ridurre del 90% le emissioni nette di gas serra entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. Un passaggio chiave per mantenere l’Europa su una traiettoria coerente con l’impegno della neutralità climatica al 2050.

L’intesa, annunciata il 10 dicembre 2025, conferma in larga parte la proposta avanzata dalla Commissione europea e si fonda sulle indicazioni scientifiche fornite negli ultimi anni dall’European Scientific Advisory Board on Climate Change. Secondo il Board, un obiettivo compreso tra il 90 e il 95% di riduzione al 2040 rappresenta infatti l’intervallo minimo necessario per rispettare l’Accordo di Parigi e garantire credibilità all’azione climatica europea.

Un obiettivo ambizioso, ma con margini di flessibilità

Accanto al target del -90%, l’accordo introduce una serie di flessibilità pensate per accompagnare l’attuazione dell’obiettivo e sostenere industria e cittadini nella transizione. Tra queste, la possibilità – a partire dal 2036 – di utilizzare crediti di carbonio internazionali di alta qualità fino a un massimo del 5% delle emissioni nette europee del 1990. In termini concreti, ciò significa che la riduzione domestica delle emissioni potrebbe fermarsi all’85%, con la quota restante coperta da crediti acquistati all’estero.

È proprio questo uno degli aspetti più controversi dell’accordo. Se da un lato la flessibilità è pensata per facilitare l’attuazione del target, dall’altro rischia di indebolire lo sforzo interno di decarbonizzazione. Per questo motivo, i co-legislatori hanno previsto una serie di salvaguardie: i crediti dovranno rispettare criteri molto stringenti di integrità ambientale e, se necessario, andare oltre gli standard già previsti dall’Accordo di Parigi. È inoltre ipotizzata una fase pilota tra il 2031 e il 2035 per testare il funzionamento di un mercato internazionale dei crediti ad alta integrità.

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