Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla rubrica di Luca Mercalli, con Elisabetta Ambrosi ci occupiamo del binomio tra filosofia e cambiamento climatico. Come pensare a ciò che sta accadendo al Pianeta? Come valutare le nostre azioni? Come immaginare il futuro? Ci facciamo guidare dalla docente di Filosofia morale, Laura Boella, la quale ci dà la parola chiave: empatia. Forse dovremmo imparare dalle tartarughe, che sono tra gli animali più antichi e longevi, eppure adesso sono messi a rischio proprio dal cambiamento climatico. Ne scrive la naturalista e scrittrice Sy Montgomery, che ha vissuto a stretto contatto con loro in un centro di recupero. Nello spazio dedicato alle associazioni, ospitiamo il contributo di WWF Italia, ENPA, LAC, LAV, Lipu Italia contro il ddl sulla caccia, che mette a repentaglio la sopravvivenza di specie e paesaggi. Isde ci parla invece di una conseguenza particolare del surriscaldamento climatico: mette le gravidanze a rischio e fa nascere prematuri i bambini. Nella rubrica Verdi si diventa, infine, leggiamo i consigli di un ex monaco per ritornare in connessione con la Terra. Buona lettura.

Filosofia contro crisi ambientale, la docente: “Non essere catastrofici, ma mettere l’empatia al servizio del Pianeta”di Elisabetta Ambrosi “Ritengo necessario contrastare le narrazioni apocalittiche della ‘fine dell’umanità’ e il loro rovescio, l’indifferenza. Alla definizione di Antropocene, che è diventato il nome che riassume l’impasse in cui ci troviamo, propongo di sostituire quella di nuova condizione umana che non deve essere solo fuga dal presente o, all’opposto, problem solving tecnologico, ma apertura di nuove possibilità di esperienza”. Laura Boella, filosofa morale, già professoressa ordinaria di Filosofia morale e di Etica dell’ambiente all’Università Statale di Milano e autrice del libro Per amore del Mondo. L’ecologia e la nuova condizione umana (Castelvecchi), da alcuni anni utilizza in maniera originale le categorie filosofiche per leggere la crisi ambientale, mettendo al centro soprattutto l’empatia e le pratiche empatiche, che hanno “una concretezza fatta di circostanze, di incontri di corpi, di scambio e di ascolto, che contrasta ogni tipo di generalizzazione teorica”. (Continua a leggere)
Il libro
La Montagna che vogliamo. Un manifestoMarco Albino Ferrari Einaudi, pp. 144, € 13,00 Oggi la congiuntura è favorevole al crearsi di una «nuova montagna». Si può prevedere che diverrà il luogo dove mettere in atto strategie per adattarsi al cambiamento climatico e alle grandi novità che investono il mondo intero. Se si punterà a una nuova forma di comunitarismo basato sulla protezione dell’ambiente, sul senso della misura, sulla responsabilità orizzontale nei confronti dei nostri vicini e verticale nei confronti di chi verrà, le terre alte rappresenteranno una nuova idea di vita. È ora di stilare un manifesto, di dire forte e chiaro qual è la montagna che vogliamo. Marco Albino Ferrari è una delle voci più autorevoli della cultura di montagna. Gira l’Italia con alcuni monologhi teatrali. Con Einaudi ha pubblicato In viaggio sulle Alpi (2009) e Assalto alle Alpi (2023). |
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