mercoledì 27 novembre 2024

Il Fatto di domani. Governo allo sbando: vendette incrociate di Lega e FI su canone Rai e sanità calabrese. Ursula ce la fa, ma con il peggior risultato nella storia europea

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-27-novembre-2024/

La giornata in cinque minuti

VOLANO STRACCI NEL GOVERNO: MAGGIORANZA SOTTO SUL CANONE RAI E SULLA SANITÀ IN CALABRIA. Potrà parlare di “schermaglie” e di “niente di serio” quanto vuole, ma Giorgia Meloni sa che la voragine che si è aperta oggi nel governo è pericolosa per la sua tenuta. Lega e Forza Italia sembrano arrivate alla resa dei conti e lo si è visto in un botta e risposta ravvicinatissimo. Hanno cominciato gli azzurri sulla Rai (decisione su cui, come vedremo sul Fatto di domani, pesa il fiato sul collo della famiglia Berlusconi). La proroga del taglio del canone da 90 a 70 euro – voluta dalla Lega attraverso un emendamento al decreto fiscale collegato alla Manovra – non è passato perché Forza Italia ha votato contro, insieme all’opposizione. Il no degli azzurri – annunciato da giorni e causa di un rallentamento dei lavori – è stato decisivo in commissione Bilancio al Senato per respingere la proposta del Carroccio. Che si è vendicato neanche un’ora dopo. I senatori che fanno capo a Matteo Salvini si sono astenuti su un emendamento a firma dei forzisti Adriano Paroli e Claudio Lotito relativo ai bilanci della sanità in Calabria, determinando così la bocciatura della modifica, grazie al voto compatto delle forze di opposizione. Il decreto fiscale – che arriverà giovedì in Aula e verrà votato con la fiducia – diventa insomma un terreno per la resa dei conti tra i partiti della maggioranza, sempre più litigiosi nel pieno della discussione della legge di Bilancio. In questo contesto stonano, dunque, le parole della premier che ha cercato di ridimensionare la querelle: “Abbiamo ottenuto il cessate il fuoco in Libano, possiamo chiarire al nostro interno sul canone Rai” ha dichiarato ai cronisti.


NUOVA COMMISSIONE UE, VON DER LEYEN ELETTA PRESIDENTE, MA CON IL PEGGIOR RISULTATO DI SEMPRE. ITALIANI IN ORDINE SPARSO, LEGA VOTA NO ASSIEME A LEFT E INDIPENDENTI PD. A parole, Ursula von der Leyen è soddisfatta: la sua seconda Commissione è stata approvata dal plenum del Parlamento europeo. Ma il risultato è deludente: appena 10 i voti che hanno sbloccato il risultato, un dato pari al 51,39% degli aventi diritto, il peggior risultato di sempre nella storia europea. La presidente fa finta di nulla: “Oggi è un bel giorno per l’Europa perché il voto mostra la tenuta del centro. Sono molto grata per la fiducia espressa dal Parlamento europeo al nuovo collegio. Radunerò la mia squadra a partire da lunedì. E ci metteremo al lavoro”. In questo contesto è evidente la contraddizione italiana: tra gli eurodeputati che hanno votato contro la Commissione Ursula bis, ci sono Cecilia Strada e Marco Tarquinio (indipendenti Pd), i dieci del gruppo Left (Sinistra italiana e M5s), contrari anche i tre eurodeputati Verdi (una di loro era assente per maternità). A questa pattuglia si sono uniti gli otto leghisti del gruppo dei Patrioti, che, in teoria, stanno dalla parte opposta a livello politico. Dirimente è l’approccio di von der Leyen alla guerra tra Russia e Ucraina. La presidente esorta ad aumentare le spese militari in Europa e sostenere Kiev a qualsiasi costo, una posizione non condivisa da una parte della sinistra italiana e dai leghisti. Sul giornale di domani leggerete i retroscena su questa giornata a Bruxelles.


MEDIO ORIENTE, IN LIBANO TREGUA MA NON TROPPO, ANCORA SPARI AL SUD. NETANYAHU RICORRE CONTRO I MANDATI D’ARRESTO. Da stamane è attivo il cessate-il-fuoco tra l’esercito israeliano ed Hezbollah, il partito armato sostenuto dall’Iran. Tuttavia, ci sono stati spari nel sud; l’Idf ritiene di aver reagito alla presenza di “persone sospette”, il Libano afferma che si trattava di civili che stavano rientrando nelle loro case. In un discorso televisivo, il primo ministro ad interim Najib Mikati, ha chiesto unità dopo quella che ha definito “la fase più crudele della storia libanese”. Mikati ha sottolineato la giurisdizione dell’esercito libanese nel garantire la sicurezza nel sud e ha anche invitato l’esercito israeliano a rispettare gli impegni e a ritirarsi dal Paese dei cedri. Di contro, il primo ministro israeliano Netanyahu (che oggi ha fatto sapere di voler presentare ricorso contro i mandati d’arresti emessi dalla Corte penale internazionale) e il ministro della Difesa Israel Katz hanno dato istruzioni all’Idf di non consentire alla popolazione di entrare nell’area dei villaggi vicino al confine nel sud del Libano. Nella Striscia di Gaza, intanto, si spera di replicare un accordo. Hamas annuncia “l’impegno a cooperare con tutti gli sforzi per il cessate il fuoco a Gaza e ad assicurarci di fermare la guerra contro il nostro popolo, secondo i termini che abbiamo concordato, ovvero il ritiro delle forze di occupazione, il ritorno degli sfollati e il completamento dell’accordo sullo scambio di prigionieri”. Abu Zuhri, funzionario di Hamas, ha attribuito a Bibi la responsabilità di una mancata tregua; a sua volta, Netanyahu ha accusato gli islamisti di aver ostacolato ogni sforzo per giungere all’accordo. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sulla crisi in Medio Oriente.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Streaming illegale, da Catania parte l’operazione che smantella rete con 22 milioni di utenti. L’inchiesta contro lo streaming illegale è stata coordinata dalla Procura di Catania, con indagini curate dalla Polizia Postale, che hanno permesso di individuare una rete a cui facevano riferimento 22 milioni di utenti; 89 le perquisizioni in 15 regioni italiane e 14 all’estero (Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania, Croazia e Cina), nei confronti di 102 persone. In Croazia ci sono stati undici arresti.

Milano, Vallanzasca trasferito dal carcere in una Rsa. Renato Vallanzasca, ex boss della Comasina con una condanna “fine pena mai” ha lasciato il carcere. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha disposto, il 13 settembre scorso, una “incompatibilità col carcere” per le sue gravi condizioni di salute legate ad Alzheimer e demenza. Il responsabile di una lunga serie di rapine, omicidi e sequestri di persona tra gli anni ’70 e ’80, è stato trasferito nei giorni scorsi nella Rsa dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio, in provincia di Padova.

Più libri più liberi, Zerocalcare contro Chiara Valerio. “Mi è sembrato evidentemente inopportuno invitare a una fiera dedicata a Giulia Cecchettin un uomo (lo scrittore Leonardo Caffo, ndr) accusato di violenza ai danni della sua compagna”: con queste parole Michele Rech (in arte Zerocalcare) ha annunciato di aver annullato l’incontro previsto il 6 dicembre a Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria di Roma, a cui avrebbe dovuto partecipare insieme alla scrittrice Chiara Valerio, curatrice della manifestazione. Sul giornale di domani, i retroscena di questa decisione.

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