tratto da https://ambientenonsolo.com/circa-40mila-ettari-di-territorio-bruciati-in-italia-e-378mila-in-europa-nel-2024-con-lemissione-di-800mila-tonnellate-di-pm25/
Circa 40mila ettari di territorio bruciati in Italia nel 2024, con l’emissione di 8mila tonnellate di PM2,5
In precedenti articoli abbiamo visto come il monitoraggio degli incendi avviene dallo spazio, utilizzando i satelliti della Nasa e quelli del progetto europeo Copernicus. Per monitorare l’evoluzione degli incendi boschivi, il sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS), gestito dal Centro comune di ricerca (JRC), riferisce in merito al numero di incendi e alla zona incendiata, i cui dati sono considerati più attendibili e pertinenti.
EFFIS mette a disposizione di tutti le informazioni aggiornate quotidianamente sulla stagione in corso degli incendi in Europa e nell’area del Mediterraneo, con l’indicazione degli incendi e delle aree bruciate, durante l’intera stagione estiva e negli ultimi giorni (1, 7, 30). EFFIS mette anche a disposizione, per l’intera Europa e per i singoli Paesi, informazioni relative alle anomalie termiche e alle emissioni di inquinanti prodotte dagli incendi (anidride carbonica, particolato (PM2,5), Ossidi di azoto, ecc.). Copernicus: il Canada ha prodotto il 23% delle emissioni globali di carbonio degli incendi boschivi per il 2023
I dati – tutti scaricabili in formato aperto – sono forniti per singola settimana o come cumulato dall’inizio dell’anno.I dati ed i grafici pubblicati in questo articolo sono relativi al periodo 1 gennaio – 20 ottobre 2024.
Successivamente l’Arma dei Carabinieri, Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare (CUFA) elabora i dati a livello nazionale – diffusi poi da ISTAT (vedi analisi 1970-2018) – alimentando un vero e proprio Catasto degli incendi – anche ai fini dell’applicazione della legge quadro in materia di incendi boschivi n. 353/2000 che definisce divieti, prescrizioni e sanzioni sulle zone boschive e sui pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco prevedendo la possibilità da parte dei comuni di apporre, a seconda dei casi, vincoli di diversa natura sulle zone interessate.
Da parte sua l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca sull’Ambiente (ISPRA) pubblica un indicatore sulle superfici di ecosistemi forestali percorsi da incendi.
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