sabato 16 novembre 2024

Buone pratiche per il Mobility management, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/buone-pratiche-per-il-mobility-management/


Buone pratiche per il Mobility management

La figura dei mobility manager

In Italia il mobility management è stato introdotto nel marzo 1998 (Decreto c.d. Ronchi del 27 marzo 1998), nell’ambito della normativa che obbligava le regioni a predisporre i piani di risanamento della qualità dell’aria. Le aziende e gli enti pubblici con più di 800 dipendenti o per le unità locali con più di 300 dipendenti dovevano nominare “un responsabile della mobilità aziendale” che predisponesse il piano degli spostamenti casa-lavoro dei propri dipendenti con l’intento di ridurre l’uso dei mezzi privati.

Nel dicembre del 2000 i mobility manager d’impresa sono affiancati (Decreto del Ministro dell’Ambiente del 20 dicembre 2000) da  Mobility Manager d’Area.

L’articolo 5 della legge n° 221/2015 istituisce la figura del Mobility Manager Scolastico in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado.

L’articolo 229, comma 4, del Decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020, ha previsto che imprese e pubbliche amministrazioni con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti, debbano adottare il piano degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) del proprio personale dipendente finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale, nonché nominare un Mobility manager con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile. In attuazione di tale norma, il Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha sottoscritto il Decreto Interministeriale n. 179 del 12 maggio 2021.

L’articolo 3, comma 5 del suddetto Decreto 179/2021 ha previsto l’adozione, con successivo decreto direttoriale delle “Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL)

Le Linee guida sono uno strumento utile per Enti e imprese tenuti all’adozione dei PSCL e contengono indicazioni operative e metodologiche sulle procedure da seguire e da implementare affinché l’analisi del contesto, sia all’interno che all’esterno della realtà aziendale di riferimento, permetta di pianificare e realizzare le misure ritenute effettivamente necessarie al fine di consentire una riduzione strutturale e permanente della mobilità sistematica casa-lavoro.

Gli spostamenti sistematici casa-lavoro e casa-studio

Gli spostamenti sistematici rappresentano una quota variabile tra il 30% e il 40% di tutti gli spostamenti giornalieri. L’ultimo dato ISTAT disponibile, relativo al 2022, indicava che l’80% degli spostamenti per recarsi ai luoghi di lavoro ed il 43% di quelli per recarsi ai luoghi di studio venivano effettuati con veicoli privati.

Questo con una notevole variabilità da regione a regione e da città a città, come abbiamo descritto in questi due articoli: I mezzi di trasporto utilizzati per recarsi al lavoro o nei luoghi di studio e La mobilità per motivi di lavoro o istruzione.


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