tratto da https://ambientenonsolo.com/pubblicata-la-nuova-direttiva-europea-sui-crimini-ambientali/
Pubblicata la nuova direttiva europea sui crimini ambientali
Il tema dei crimini contro l’ambiente è davvero di rilievo, purtroppo i dati mostrano che si tratta di una questione davvero significativa, come abbiamo visto in varie occasioni Il riciclaggio di denaro da reati ambientali, Una nuova valutazione delle minacce della criminalità ambientale nell’UE, Criminalità ambientale, relazione Eurojust.
Lo hanno scritto anche i legislatori europei nelle premesse della nuova Direttiva sulla criminalità ambientale: “L’aumento dei reati ambientali e dei loro effetti, che compromettono l’efficacia del suo diritto ambientale, continua a destare preoccupazione nell’Unione. Tali reati si stanno diffondendo in misura crescente oltre i confini degli Stati membri in cui sono commessi. Tali reati rappresentano una minaccia per l’ambiente ed esigono pertanto una risposta adeguata ed efficace, cosa che spesso richiede un’efficace cooperazione transfrontaliera.”
Direttiva della quale abbiamo seguito il percorso in sede europea, fino all’approvazione definitiva, delle nuove norme relativamente ai crimini ambientali, dalla Proposta di nuova Direttiva europea contro la criminalità ambientale, a Criminalità ambientale: il Consiglio e il Parlamento europeo raggiungono un accordo provvisorio sul nuovo diritto dell’UE fino a Criminalità ambientale: approvati in Europa nuovi reati e sanzioni.
Ora è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE la nuova direttiva sulla tutela penale dell’ambiente (Direttiva UE 1203/2024), che sostituisce la precedente del 2008 e si pone come obiettivo quello di migliorare le indagini e l’azione penale al fine di tutelare più efficacemente il patrimonio ambientale. L’entrata in vigore è fissata al prossimo 20 maggio, mentre gli Stati membri dovranno conformarsi entro i 21 maggio 2026.
L’articolo 3 della Direttiva individua diversi reati ambientali, tra i quali segnaliamo:
- lo scarico, l’emissione o l’immissione di un quantitativo di materie, sostanze, energia o radiazioni ionizzanti nell’aria, nel suolo o nelle acque che provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualità dell’aria, del suolo o delle acque, a un ecosistema, alla fauna o alla flora;
- l’immissione sul mercato, in violazione di un divieto o di un altro obbligo inteso
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