tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/24/auto-la-transizione-europea-che-non-prende-forma/7205480/?utm_term=Autofeed&utm_medium=Social&utm_source=Twitter#Echobox=1687592425
L'ALLARME DELLA FIOM - I metalmeccanici Cgil mettono insieme le sigle degli altri Paesi: "Cambiamenti epocali, serve una scelta radicale"
dall'articolo di Andrea Tundo: <Ma è in primis il nostro Paese, fanalino di coda nella produzione con quasi 940mila automobili in meno prodotte nel 2022 rispetto al 1999, ad avere l’urgenza di fare rete. Dalle fabbriche esce un terzo dei veicoli che venivano prodotti nel 1999 e la partita sul futuro di Stellantis sembra aver preso la via francese, così la Fiom mette allo stesso tavolo i sindacati tedeschi, cechi, polacchi, spagnoli e ungheresi. Parola d’ordine: coordinarsi. “Dobbiamo costruire una piattaforma europea, serve una scelta radicale perché governi e aziende non ascoltano. Abbiamo un cambiamento epocale in corso e un interrogativo davanti a noi: siamo in grado di fare uno sciopero europeo, se non arrivano risposte? Noi siamo pronti a sostenerlo”, annuncia il segretario generale Michele De Palma a venti giorni da quel 2 giugno che ha portato i metalmeccanici della Cgil fuori dai cancelli del quartier generale di Stellantis a Parigi per bussare alla porta dell’amministratore delegato Carlos Tavares, silente da mesi sulle richieste di incontro avanzate dal sindacato per affrontare il tema del ruolo degli stabilimenti italiani nel futuro del gruppo franco-italiano. Così a dieci giorni dallo sciopero di quattro ore proclamato insieme a Uilm e Fim, il leader della Fiom chiarisce: “È solo un avvertimento, se dovesse seguire il silenzio agiremo di conseguenza”.>
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