dalla newsletter de il fatto quotidiano
LA RUSSIA CHIUDE IL GAS, L’UE SI MUOVE TROPPO TARDI: IMPRESE E FAMIGLIE PIANGONO. Mentre i ministri delle finanze del G7 hanno dato l’ok al price cap sul petrolio, la presidente della commissione Ue auspica di fissare un tetto anche al prezzo del gas. Ma la misura è fuori tempo massimo: la risposta della Russia è lo stop totale al gasdotto Nord Stream per un tempo indefinito, ufficialmente per un guasto a una turbina. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel attacca Ursula von der Leyen per non essere intervenuta per tempo contro i rincari. Se il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni esulta e rivendica quanto fatto finora dalla Commissione, arriva il monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “È necessaria e urgente una risposta europea all’altezza dei problemi”, ha scritto in un messaggio al Forum Ambrosetti di Cernobbio, sottolineando come il vertiginoso innalzamento dei prezzi dell’energia sia “favorito anche da meccanismi irragionevoli e da squilibri interni tra i Paesi”. Per il tetto al gas, che peraltro non compare nella bozza Ue, ora potrebbe essere troppo tardi. La disperazione dilaga tra le imprese: cartiere e acciaierie annunciano che saranno costrette a ridurre drasticamente la produzione. E lo scenario non è più confortante per il resto del Paese che si prepara a un inverno quanto mai critico. Sul Fatto di domani approfondiremo le ultime notizie e le lentezze europee che hanno portato al limite la crisi energetica.
CONTE VA ALLA MARCIA CONTRO LE MAFIE E MELONI LA SOVRANISTA RASSICURA L’ESTABLISHMENT E VA ALL’ESTERO. La giornata di Giuseppe Conte in Campania per la campagna elettorale tocca i temi fondamentali della sua “agenda progressista”. La stessa che il Pd “ha buttato a mare” con cinismo e opportunismo, rendendo improbabile, come ha sottolineato il leader pentastellato, un dialogo futuro. La tappa “simbolica” di oggi ha portato Conte a un incontro a Napoli sul Reddito di cittadinanza, a visitare una cooperativa di volontari per i diritti dei minori, a unirsi alla marcia per il sindaco pescatore Angelo Vassallo, ucciso perché voleva denunciare un traffico di droga, e a chiudere a Salerno, nel feudo dei De Luca. Intanto Giorgia Meloni, la più attesa dei leader domani a Cernobbio, sul Lago di Como, imbarca la solita destra per accreditarsi con l’establishment. Altro che sovranismo: la leader di Fratelli d’Italia ha mosso tutti i suoi uomini di fiducia per parlare con le categorie produttive in campagna elettorale e ha già in programma un tour all’estero dopo il voto. Tutto questo mentre Adolfo Urso, presidente del Copasir, continua a tessere la sua tela negli States con un nuovo incontro con gli omologhi americani a Washington, fissato già per la prossima settimana. Sul Fatto di domani non mancherà un fact-checking, leggi alla mano, che smonta la trovata del giorno di Silvio Berlusconi, che nella sua “pillola quotidiana” ha proposto di introdurre l’istituto della cauzione “per limitare al massimo le carcerazioni preventive”.
SANITÀ, AUTONOMIA NEI PROGRAMMI DELLA DESTRA E DEL PD, M5S E TERZO POLO: MENO REGIONI. Dopo più di due anni di pandemia, ci si sarebbe aspettato che le politiche sulla sanità fossero il focus principale dei programmi elettorali dei partiti, che invece continuano a premere sull’autonomia differenziata. Una misura che amplificherebbe le criticità riscontrate durante l’emergenza Covid-19 e penalizzerebbe un servizio sanitario già fortemente provato. Il centrodestra compatto spinge verso la privatizzazione e anche il Pd, che nel programma elettorale punta sull’Agenda Speranza, ammette un’applicazione rivisitata dell’autonomia regionale. C’è invece una curiosa convergenza tra il Movimento 5 stelle, la cui posizione è per il ritorno alla gestione centralizzata del servizio sanitario, e il polo Azione-Italia Viva. Peccato che Calenda e Renzi, mentre prendevano le distanze dal modello regionalista, abbiano candidato Mariastella Gelmini, ministro agli Affari Regionali e portabandiera dell’autonomia differenziata. Poi c’è la questione delle prestazioni sanitarie esenti da ticket. Sul Fatto di domani troverete un’analisi dei programmi dei partiti per le elezioni del 25 settembre.
UCRAINA, LE TENSIONI NUCLEARI ARRIVANO FINO AL MEDITERRANEO. Dopo che il vice ministro degli Esteri Ryabkov ha minacciato un allargamento del conflitto qualora gli Usa facessero “altri passi provocatori”, ieri sera Biden ha annunciato che chiederà al Consiglio altri 11,7 miliardi a sostegno dell’Ucraina. Dal Consiglio di Sicurezza russo Medvedev rincara la dose e su Telegram ricorda che, nonostante la disgregazione dell’Urss, l’intero arsenale nucleare delle Repubbliche è rimasto alla Russia. L’ex presidente accusa poi l’Occidente di voler approfittare del conflitto in Ucraina per un nuovo ciclo di disintegrazione della “Grande Russia”, che lui considera l’unico impero non crollato. Nel frattempo, il sito di NavalNews segnala la presenza di un sottomarino nucleare russo nelle acque tra Sicilia e Malta, nonché un’intensa attività dell’aeronautica statunitense nella zona. È avvenuto oggi un nuovo colloquio tra Erdogan e Putin: il presidente turco avrebbe elogiato l’omologo russo per il ruolo determinante nella missione Aiea, offrendosi poi come facilitatore per futuri accordi in merito alla centrale.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Perché togliere il Rdc a chi cerca lavoro è un errore. La proposta di Fratelli di d’Italia e Lega si rivelerebbe un’ecatombe soprattutto al Sud, dove per le fasce di popolazione in cerca di un impiego non c’è possibilità di occupazione. Risultato: niente reddito e niente lavoro.
Rai vs autori musicali. Gli artisti hanno aperto un contenzioso con la televisione di Stato che non avrebbe pagato i diritti musicali.
I 70 anni di Renato Zero. Il musicista festeggerà a Roma con sei serate evento. Intervistato sul giornale di domani, ci parlerà anche dei suoi futuri progetti.
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