Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi ci parla delle vacanze in jet privato dei ricchi del pianeta. Una pratica che produce tonnellate di CO2. Mentre Pietro Mecarozzi ci parla della corsa della Cina alle miniere di terre rare, materie prime usate per la componentistica elettronica. Pechino sfrutta illegalmente le miniere del Myanmar, finanziando il regime e minacciando la popolazione. Nello spazio dedicato alle associazioni, Fridays for future chiede una politica meno miope alla luce delle prossime elezioni. Mountain Wilderness prospetta soluzioni per salvare l’acqua della Terra. La nostra rubrica “Verdi si diventa”, si occupa delle microplastiche, sostanze invisibili rilasciate dai materiali più disparati e dannose per l’uomo e l’ambiente. Buona lettura
Vacanze in jet, la passione dei ricchi per l’inquinamentodi Elisabetta Ambrosi Per molti vip la tentazione è troppo forte: quella della foto di rito, magari con famigliola, sul jet privato in partenza. Ma potrebbe non essere più una buona idea, perché la sensibilità sociale rispetto alle emissioni prodotte da ricchi e ricchissimi, soprattutto a causa dei brevi ma inquinantissimi voli privati, comincia a crescere. Ne è una testimonianza l’account Instagram Jet Dei Ricchi, che monitora, appunto, l’impatto ambientale dei voli privati delle persone più famose d’Italia. Gli ultimi post, ad esempio, riguardano gli spostamenti per il tour di Sfera Ebbasta – 14,5 tonnellate di CO2 – così come quelli di Elettra Lamborghini, 4,3 tonnellate di CO2 per due voli nel Mediterraneo. Ma ci sono anche le 13,7 tonnellate di CO2 di Flavio Briatore per passare 24 ore a Mikonos, le 5,6 della vacanza della famiglia Ferragni, così come le 766 tonnellate emesse in un anno dal jet di Diego della Valle. (continua a leggere)
Il libroRitorno alle foreste sacreEuro 20, pagine 152 di Lorenzo Colantoni Pochi conoscono il Giappone delle città scintillanti, del sushi e dei manga. Pochi si avventurano nelle campagne silenziose, tra gli alberi millenari, dove la tradizione è forte e le foreste sono sacre. Un viaggio straordinario nel Giappone meno conosciuto, dalle montagne sotto la vecchia capitale imperiale di Nara fino alla città sacra di Hongu, alla riscoperta di un antico modello di convivenza tra uomo e natura. «Il Giappone è quel luogo dove i fantasmi sono reali. È un paese che nasconde la propria spiritualità dietro alle luci brillanti dei malls, al cemento degli uffici e delle autostrade, al fumo dei bar e degli izakaya. È nelle campagne silenziose, nell’intimità delle case, che appaiono i fantasmi della tradizione, gli dèi dello shintoismo e gli eroi delle leggende, i tengu e gli spiriti dispettosi che interagiscono con gli umani. Conoscere questo Giappone è molto complesso per un gaikokujin, uno straniero, perché è difficile esserne accettato, è difficile da comprendere, difficile da trovare». Lorenzo Colantoni, giornalista ambientale con numerose esperienze sul campo in Africa subsahariana, Asia ed Europa, si occupa di crimini ambientali, geopolitica della transizione energetica e impatto delle questioni ambientali sulla cultura e sulla società mondiale. Tra le sue più recenti pubblicazioni, Open Africa (Peliti Associati 2018), Empowering Africa (a cura di, con G. Montesano e N. Sartori, Peter Lang 2019) e la collaborazione a Il mondo rinnovabile (V. Termini, Luiss University Press 2018). |
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