giovedì 2 giugno 2022

Il Fatto di domani. Sturmtruppen Biden: dopo i missili i droni? Mini, Spinelli, Lerner Orsini: analisi dei 100 giorni di guerra

 dalla newsletter de ilfatto quotidiano



ZELENSKY: I RUSSI CONTROLLANO IL 20% DEL PAESE. IL NOSTRO SPECIALE SUI PRIMI 100 GIORNI DI GUERRA. Oggi Zelensky ha affermato che la Russia detiene il controllo del 20% dell’Ucraina, percentuale in cui è inclusa la Crimea e le parti del Donbass già sotto controllo o influenza russa dal 2014. Sempre secondo il presidente ucraino, sono oltre 2600 gli insediamenti urbani occupati e il fronte di battaglia misura ormai più di 1000 km. I russi continuano ad attaccare in Donbass “lungo tutta la linea di contatto”, bombardando in particolare Sloviansk e la parte est della regione, come ha confermato il governatore militare ucraino Kyrilenko. Severodonetsk è stata presa all’80% secondo fonti occidentali. La guerra arriverà domani al al centesimo giorno di combattimenti: sul Fatto leggerete uno speciale di quattro pagine con le analisi di Fabio MiniBarbara SpinelliGad Lerner e Alessandro Orsini.

USA, DOPO I MISSILI I DRONI? INTERPOL: LE ARMI A KIEV FINIRANNO AI CRIMINALI. Gli Stati Uniti hanno chiarito che tipo di artiglieria stanno per inviare a Kiev, con testate dalla gittata di 80 km. Una lista ancora più dettagliata l’ha data il Capo dell’Ufficio del presidente Zelensky, Andrii Yermak, che ha riferito di aver discusso con il Pentagono di missili MLRS con munizioni HIMARS, elicotteri Mi-17, missili Javelin, veicoli tattici e radar. Ma, soprattutto, ha spiegato che gli ucraini non si aspettano che questo sia l’ultimo aiuto dagli Usa e che si preparano “future sorprese che sicuramente non piaceranno al nemico”. La “sorpresa”, come la chiama Yermak, potrebbero essere i droni americani “Gray Eagle”, che possono montare i celebri missili Hellfire. Lo scrive stamattina l’agenzia Reuters, che rivela che ci sarebbero alcuni funzionari dell’amministrazione Biden che stanno lavorando per inserire i velivoli armati senza pilota nel prossimo pacchetto di aiuti militari da presentare al Congresso. Vedremo sul Fatto di domani chi sono questi lobbisti. Anche la Svezia ha annunciato oggi un nuovo pacchetto di aiuti, comprendente missili antinave, lanciagranate e fucili di precisione. Registreremo anche le preoccupazioni espresse dall’Interpol. Dopo l’allarme dell’Europol, oggi il capo dell’organizzazione internazionale delle polizie ha detto che alla fine del conflitto la grande quantità di armi che è stata riversata nel territorio ucraino inonderà il mercato internazionale e sarà sfruttato dalla criminalità organizzata. L’invito agli alleati di Kiev è perciò di avviare un tracciamento dei rifornimenti inviati.

L’UE SI INCHINA A ORBAN: KIRILL ESCLUSO DALLE SANZIONI. PETROLIO: L’OPEC FA I SUOI INTERESSI. Sembrava tutto risolto, e già a fatica, dopo il Consiglio europeo straordinario. Invece ieri il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia è stato di nuovo bloccato da un veto messo dall’Ungheria di Orban. L’intoppo stavolta era il patriarca ortodosso di Mosca Kirill, inserito nella lista nera: secondo Orban il gesto rappresentava un attacco alla libertà religiosa. Così oggi gli ambasciatori dei 27 presso l’Ue si sono riuniti in Lussemburgo e alla fine il nome del capo della chiesa russa fedelissimo di Putin è stato rimosso dal pacchetto, che è stato alla fine approvato. Anche Washington ha annunciato nuove sanzioni contro altri dirigenti e oligarchi di Mosca, tra cui la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakarova. Sul fronte della guerra energetica, c’era attesa per la riunione dei Paesi membri dell’Opec. Gli Stati produttori di petrolio del golfo persico hanno deciso di aumentare la produzione a luglio e agosto di 648 mila barili, secondo gli analisti con lo scopo di mantenere il greggio intorno ai prezzi attuali. La decisione ha ricevuto il plauso degli Stati Uniti, dove Biden sta preparando un viaggio in Arabia Saudita. Dopo un iniziale rifiuto, Riad ora offre di sostituire Mosca negli approvviggionamenti all’Occidente, ma come vedremo sul Fatto di domani l’Arabia Saudita gioca una partita su più fronti e sta attenta a non scontentare la Russia.

GUERRA: LE MANOVRE DEI PARTITI PER SILENZIARE LA RAI. AMMINISTRATIVE: REPORTAGE DA GENOVA. Ieri un evento elettorale della Lega in sostegno della candidatura del sindaco Bucci organizzato all’autorità portuale di Genova (partecipavano Borghi, Rixi e Bagnai) è stato spostato per le contestazioni. Nel capoluogo ligure, tra le principali città in cui si voterà il 12 giugno, ieri è stato anche Giuseppe Conte, che ha attaccato Salvini e Renzi. Sul Fatto di domani racconteremo con un nostro reportage come si prepara Genova alle elezioni comunali. Continueremo a seguire anche il terremoto ai vertici della Rai scatenato dalla rimozione di Mario Orfeo dalla carica di responsabile dei programmi di approfondimento del servizio pubblico, e vedremo soprattutto quali giochi dei partiti ci sono dietro. Oggi l’Ad Fuortes ha fatto sapere che proporrà di spostare Orfeo alla direzione del Tg3, Antonio Di Bella al suo posto alla direzione approfondimento e Simona Sala al posto di quest’ultimo alla direzione del day time.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Base di Pisa, migliaia in corteo. Tremila per la questura, 10 mila per gli organizzatori, venuti da tutta Italia per la manifestazione contro la costruzione di una base militare nel borgo di Coltano dove dovrebbero essere raggruppati i reparti speciali dei carabinieri tra cui Gis e Tuscania.

Covid, i dati di oggi. Sono 17.193 i nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore, diminuiti del 22% rispetto allo scorso giovedì. In diminuzione anche i decessi, 79 rispetto ai 107 di una settimana fa.

Sardegna, si alzano le temperature. Mentre sull’isola sono previsti fino a 40 gradi nei prossimi giorni e solo mercoledì sono scoppiati 8 incendi, vedremo che fine ha fatto il piano regionale di prevenzione dei roghi.

Sparatoria a Tulsa. I dettagli sulla sparatoria nell’ospedale della città dell’Oklahoma, dove sono morte 5 persone (incluso l’attentatore) e 10 sono rimaste ferite, avvenuta pochi giorni dopo la strage di bambini in una scuola elementare del Texas.

Concerto in ricordo di Dalla. A dieci anni dalla scomparsa del cantautore bolognese, l’Arena di Verona ospita una serata a lui dedicata. L’evento sarà condotto da Carlo Conti e vedrà esibirsi, tra gli altri, Marco Mengoni, Alessandra Amoroso, Giuliano Sangiorgi e molti altri celebri nomi della scena musicale italiana.

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