di Martina Borghi*

"Incendi sempre più frequenti ed estesi interessano diverse aree del mondo, dall’Amazzonia alle foreste boreali, senza risparmiare l’Italia, dove nelle settimane scorse roghi devastanti hanno colpito la Sardegna, la Sicilia e l’Abruzzo. Gli incendi che colpiscono le foreste del nord, come quelle di Siberia, Scandinavia, Canada e Stati Uniti, sono estesi e difficili da estinguere.

In Russia la situazione è particolarmente drammatica: dall’inizio dell’anno sono andati in fumo oltre 10 milioni di ettari di foreste. Il territorio più colpito è la Yakuzia, dove gli incendi continuano a divampare e si sono già persi 3,5 milioni di ettari di foreste. Il team di pronto intervento di Greenpeace Russia, insieme alle autorità locali, è intervenuto per combattere le fiamme nella regione di Leningrado, vicino al villaggio di Naziya, nel distretto di Kirovsky. Un’area ricca di torbiere che il governo russo aveva deciso di drenare per usare la torba come combustibile delle centrali elettriche e nella produzione di fertilizzanti, con gravi conseguenze sull’ecosistema, come la maggiore suscettibilità agli incendi. Il fumo liberato dalla combustione delle torbiere rischia ora di raggiungere San Pietroburgo, come era già successo nel 2010."