- Adeguamento e aggiornamento normativo del Piano;
- Rimodulazione degli obiettivi (in particolare allineandoci a quelli previsti dalla comunità europea)
- Nuovi strumenti di intervento (con particolare riferimento a idrogeno verde, eolico off shore, geotermia a bassa entalpia, riconversione della centrale di Civitavecchia, transizione ecologica di tutti i veicoli, comunità energetiche, autoconsumo collettivo, ecc.).
Per il GSE l'Italia ha impianti idonei a produrre 3 volte il consumo medio e 2 volte quello di punta.
Per il presidente del GSE, in commissione contro le ecomafie, gli impianti che comprendono impianti a biogas, biomasse sono per il 64% irregolari.
Le opposizioni agli impianti, con l'assurda esplosione di impianti a biogas, biomasse, biometano, le conseguenti emissioni nocive, puzze, spandimenti illecito di digestato ha unito l'intera regione tra impianti autorizzati da regione, province, comuni o semplicemente soggetti a comunicazioni.
Mancati o scarsi controlli o autocertificazioni non garantiscono la salute e la sicurezza pubblica, l'opposizione all'accesso agli atti, la scarsa rete di controllo delle emissioni, voluta dalla politica che ha organico inferiore alla metà di regioni simili, ha aumentato la consapevolezza che devono fare da soli per verificare le condizioni della qualità dell'aria.
I comuni presenteranno le osservazioni? come, quando e con quali dati ed elementi? lo faranno forse i comitati e i cittadini che sono diventati esperti della materia loro malgrado, anche a causa di amministratori improvvisati che sembrano non conoscere le loro competenze?
(immagine tratta da https://www.energiafelice.it/wp-content/uploads/2010/06/LogoCEFbassa.jpg)
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