COMUNICATO STAMPA
Remedia, Consorzio nazionale leader nella gestione dei rifiuti tecnologici, chiude il 2019 con un +18% di rifiuti tecnologici gestiti rispetto all’anno precedente: dall’analisi dei dati del Bilancio di Sostenibilità 2019 emerge un risparmio di oltre 191 milioni di kWh di energia e circa 627mila tonnellate di CO2, oltre a un risparmio economico sulle importazioni pari a 43,3 milioni di euro.
Sono solo alcuni dei numeri contenuti nel “Bilancio di Sostenibilità” 2019, che raccontano il ruolo e l’impegno di Remedia sul fronte dell’economia circolare
Milano, 25 Giugno 2020 – Remedia, Consorzio nazionale per la gestione eco-sostenibile di tutti i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), delle pile e accumulatori esausti -presenta il suo Bilancio di Sostenibilità 2019 – anche attraverso un apposito sito www.remediaperlambiente.org – che riassume i risultati delle attività per l’anno 2019 ed evidenza come il riciclo sia fondamentale per promuovere un modello economico di tipo circolare.
A ridosso dell’imminente recepimento delle Direttive Europee del Pacchetto per l’economia circolare, volto a favorire un uso sempre più efficiente delle risorse, il Bilancio di Remedia è una rappresentazione di questo nuovo modello, frutto dell’impegno e della trasparenza di Remedia e dei Produttori che ne fanno parte. I dati presenti nel Bilancio di Sostenibilità 2019 sono rendicontati per la prima volta con lo standard che adotta le linee guida del GRI Sustainability Reporting Standards, emanate dal Global Reporting Initiative (GRI).
Nel corso del 2019, Remedia ha gestito 149.001 tonnellate di rifiuti, con un incremento del 18% rispetto all’anno precedente.
Spiccano in particolare i numeri riguardanti i RAEE domestici, quelli generati dai nuclei familiari, che ammontano a 116.000 tonnellate (+13,3% di crescita sul 2018). Rispetto ai 13 Sistemi Collettivi attualmente operanti in Italia per la gestione dei RAEE, la quota di rifiuti domestici gestita da Consorzio Remedia è cresciuta, raggiungendo nel 2019 il 34% del totale preso in carico dai Sistemi Collettivi nazionali. Si segnala inoltre, un aumento del 72% nella raccolta di Pile e Accumulatori esausti, per un totale di 18.751 tonnellate gestite. Risultati importanti che rappresentano l’impegno e la trasparenza di Remedia e degli oltre 2.300 consorziati che fanno parte del consorzio per adempiere in modo virtuoso agli obblighi di legge relativi ai rifiuti tecnologici. Questi numeri fanno di Remedia il principale sistema collettivo nazionale e uno tra i più importanti a livello europeo per la gestione congiunta ed eco-sostenibile di RAEE e Pile e Accumulatori a fine vita.
“Il 2019 è stato un anno di forte sviluppo per Remedia. Abbiamo superato gli eccellenti risultati di gestione del 2018 e lo abbiamo fatto operando sempre con gli alti standard di efficienza e qualità ambientale che ci contraddistinguono, nel rispetto della normativa vigente e collaborando con tutti gli stakeholder.” ha dichiarato Dario Bisogni, Presidente di Remedia “Da diversi anni rappresentiamo l’impegno dell’industria hi tech nel promuovere e implementare un sistema di gestione del fine vita dei prodotti sostenibile ed efficiente. Nonostante la difficile situazione che ha investito l’Italia in questi ultimi mesi, Remedia continua a distinguersi per i numerosi progetti strategici che, avviati nel corso del 2019, troveranno ampio spazio nel prossimo futuro, creando valore economico, ambientale e sociale lungo tutta la filiera”.
I Numeri di Remedia
Le 149.001 tonnellate di rifiuti tecnologici gestite da Remedia, si compongono di RAEE domestici (116.000 ton), RAEE professionali (9.281 ton), Pile e Accumulatori esausti (18.751 ton) e altri rifiuti aziendali (4.969 ton). Se si prende in considerazione il triennio precedente, la crescita rispetto alle 92.016 tonnellate del 2017 è stata del 56%.
Sul totale dei RAEE domestici gestiti sono 103.147 le tonnellate inviate a riciclo (pari all’88,9%). Il 5%, pari a 5.790 tonnellate è stato avviato a recupero energetico.
Gli obiettivi minimi di riciclo definiti per legge dal D.lgs. 49/2014, sono stati abbondantemente raggiunti nel 2019 su ogni Raggruppamento. In particolare, i Raggruppamenti R3 e R4, hanno superato la soglia minima rispettivamente del 31% e del 20%.
Tra i materiali maggiormente riciclati troviamo: 48% ferro, 21% vetro, 17% plastica, 5% cemento, 4% rame e 2% alluminio. Per rendere meglio l’idea del valore dell’impegno messo in campo si evidenzia per esempio, che il quantitativo di ferro riciclato nel 2019, corrisponde a 7 Tour Eiffel, il rame riciclato corrisponde a 47 Statue della Libertà e l’alluminio corrisponde alla quantità necessaria per produrre 163 milioni di lattine da 33 cl, che poste una dopo l’altra misurerebbero 9.465 km[1], poco meno della distanza Milano – San Francisco.
Un esempio di performance ambientale
La corretta gestione dei RAEE domestici da parte di Remedia contribuisce al risparmio di 191 milioni di kWh di energia, pari al consumo elettrico annuo di una città di 177.000 abitanti (quasi equivalente alla città di Reggio Calabria) e di 627.000 tonnellate di CO2, pari alle emissioni generate dal parco veicolare della provincia di Milano per un periodo di 23 giorni.
Remedia genera valore economico
Remedia è un consorzio senza fini di lucro, che ha l’obiettivo di massimizzare le proprie performance ambientali nel modo economicamente più efficiente. Nel 2019 il valore economico generato è stato di 38,4 milioni di euro (+42% rispetto all’anno precedente), di cui il 77% (29,6 milioni di euro) rappresenta il valore economico distribuito ai diversi stakeholder a copertura dei costi di gestione.
Il trattamento dei rifiuti tecnologici da parte di Remedia e il relativo reinserimento nel mercato delle materie prime seconde, riduce l’importazione di materie prime dall’estero e nel 2019 ha rappresentato un risparmio economico sulle importazioni pari a 43,3 milioni di euro.
“Il primo semestre del 2020 registra purtroppo un evento traumatico senza precedenti, un’emergenza sanitaria che ha toccato profondamente la popolazione e che ha messo in crisi le nostre imprese” dichiara Danilo Bonato, Direttore Generale di Remedia “A questo si aggiunge la brusca frenata dei prezzi delle materie prime, già iniziata nel 2019, che porterà ad una riduzione del flusso economico generato dalle attività dell’industria del riciclo dei rifiuti tecnologici. La speranza è che in questo contesto complicato, il recepimento del pacchetto di direttive sull’economia circolare rappresenti davvero un elemento di sostegno e di rafforzamento della filiera del riciclo, essendo questa un tassello essenziale di una politica industriale responsabile e orientata alla green economy.”
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