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29/05/2020 - Ringrazio il Centro Operativo della Dia di Roma e il suo capo Colonnello Francesco Gosciu per la complessa e raffinata operazione di confisca dei beni di Vincenzo Zangrillo, imprenditore di Formia, secondo gli investigatori legato al clan dei Casalesi.
È di grandissima importanza la decisione della Corte di Appello di Roma che ha confermato l’impianto accusatorio formulato dalla Dia. Il basso Lazio è da decenni un territorio privilegiato di influenza camorrista. Una camorra imprenditrice che trova la disponibilità di alcuni investitori e professionisti, alimentando quell’area grigia in grado di garantire il riciclaggio di soldi e l’inquinamento dell’economia pulita. Nel sud pontino operano clan campani come l'alleanza di Secondigliano, il clan Moccia e le strutture criminali eredi del clan dei Casalesi. Aggredire i patrimoni illeciti delle mafie, restituire alle comunità locali i beni confiscati sono la nuova frontiera per una rigenerazione sociale ed economica dei territori”.
Così in una nota Gianpiero Cioffredi, Presidente Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Lazio.
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